Ciascuna persona,appena terminata la scuola avrebbe pensato che sarebbe stato tutto più tranquillo,dimenticando quella solita monotona routine e accogliendo con entusiasmo l'estate che si prospettava davanti. Ma per me non è assolutamente stato così.
Ero davvero in ansia per il giorno del diploma,avrei dovuto scegliere un college anche se sapevo già bene come sarebbe andata a finire: mia madre avrebbe scelto per me,come sempre ormai. In più oggi era il giorno del diploma di Charlie,giorno in cui avrei dovuto conoscere finalmente i sui genitori. La sola idea mi terrorizzava.
"Dove pensi di andare vestita così?" mi risveglia dai pensieri Rebecca. Lei era totalmente il contrario di me e puntava davvero molto sul look,per questo mi affidavo sempre ai suoi gusti.
"Ho messo una semplice camicia azzurra e un paio di jeans,non penso non siano adatti a questa occasione,Reb." le rispondo,anche se so benissimo che tutto ciò che indosso io a lei non vada mai bene.
"Eh no cara mia,non credo proprio che dei stupidi jeans e una camicia vadano bene per conoscere i suoi genitori." controbatte la mia migliore amica con un sorrisetto malizioso sul viso.
"Rebecca,ti prego!" le rispondo io ridendo e dandole una leggera pacca al braccio che nel frattempo stava aprendo i bottoni della mia camicia per farmela togliere.
"Credo proprio che dovrò prestarti i mie vestiti per l'ennesima volta" dice lei avvicinandosi all'armadio ed estraendo un bellissimo vestito sui toni del blu. E' davvero stupendo: fatto di un tessuto morbido che si appoggia leggero sul corpo di chi lo indossa e soprattutto non è eccessivamente corto.E' adatto per l'occasione,penso tra me, "ma non penso sia adatto a me",dico senza accorgermene alla mia migliore amica.
"Provalo!" mi risponde lei allungandomi il vestito.
So che lei ha l'occhio giusto e non mi avrebbe mai detto di indossare un abito con cui non sarei stata bene,così lo prendo e mi chiudo in bagno. Addosso è davvero stupendo,lo devo ammettere,ma non sono abituata a portare abiti.
Esco incerta cercando di nascondermi avvolgendo le braccia intorno al mio corpo e curvando le spalle,ma appena mi vede Rebecca mi prende le braccia e mi fa fare una piroetta.
"Sei un'incanto!" mi dice lei con un sorriso che avrei voluto vederle sempre addosso.
"Grazie Reb." le dico,abbracciandola.
Metto velocemente un paio di scarpe e un golfino bianco per coprire leggermente le spalle e corro a prendere il cellulare sul comodino.
"Sono fuori che ti aspetto,scommetto sarai bellissima! xx"
Charlie è sempre così puntuale,spero solo che in macchina con noi non ci siano anche i suoi,non so davvero come comportarmi.
"Sto scendendo" gli rispondo finchè saluto Rebecca e corro già dalle scale.
Appena fuori,un Charlie tremendamente stupendo mi si presenta davanti agli occhi.
"Stavi davvero scendendo la scale quando mi hai risposto" mi dice ridendo.
"Ciao anche a te,Charlie!" lo saluto in tono ironico, "e sì,per tua informazione ho anche rischiato di inciampare." continuo facendo una smorfia.
"Vieni,sali in macchina. I miei sono già al liceo,stanno tenendo il posto anche per te."
L'ansia iniziava a salire. Non rispondo,apro la porta e salgo in macchina.
"Perchè mi fissi sorridendo?" chiedo a Charlie.
"Prima non ho avuto il coraggio di dirti che sei bellissima" disse appoggiando la mano sopra la mia. Sento le mie guance colorarsi di un rosso acceso,conoscevo da molto Charlie ma non ero abituata a nessun tipo di complimento.
"Grazie" rispondo semplicemente accennando un timido sorriso e portando un ciuffo di capelli che si era posizionato davanti al mio viso dietro l'orecchio cercando di mascherare tutto l'imbarazzo.
"Non ti abituerai mai ai complimenti eh?" mi chiede Charlie che si è evidentemente accorto del mio imbarazzo accarezzandomi una guancia. "Beh,dovresti invece." continua,dandomi un dolce bacio sulla punta del naso. Non rispondo,non vedo l'ora di arrivare al liceo,conoscere i suoi genitori e togliermi di dosso quest'ansia che ormai mi opprime senza farmi più respirare.
Dopo circa mezz'ora di viaggio sento il motore della macchina spegnersi,segno che siamo arrivati. Scendo dall'auto velocemente e una brezza leggera mi accarezza il viso,facendomi socchiudere gli occhi. Una mano forte e possente avvolge la mia facendomi sobbalzare ma mi tranquillizzo subito rendendomi conto che appartiene a Charlie.
"Forza,andiamo" mi dice lui più calmo che mai. Come faceva ad essere così tranquillo? Era il giorno del suo diploma,da questo giorno la sua vita sarebbe completamente cambiata e in più lo stesso giorno mi avrebbe fatto conoscere ai suoi genitori. E se non gli fossi piaciuta? E se non sono il loro tipo? Come mi devo comportare? Devo sorridere ed annuire ad ogni loro affermazione standomene zitta o preferiscono una persona socievole e che ama chiacchierare? La mia testa è sovrastata di domande a cui non so dare una risposta,ma Charlie si accorge subito del mio disagio capendo subito a cosa è dovuto senza che io proferisca una parola. "Tranquilla,andrà tutto bene. Sii te stessa,sei perfetta così. Piacerai sicuramente ai miei,e se non sarà così io di certo non cambierò idea. Devi piacere a me,non a loro e penso che fino ad ora tu sia stata la scelta più giusta di tutta la mia vita."
Quelle parole dette così spontaneamente e semplicemente mi fanno sobbalzare il cuore e le lacrime mi annebbiano la vista. L'unica cosa che mi rimane da fare è avvolgerlo in un abbraccio sincero. Anche lui è stato la scelta migliore che abbia fatto nella mia vita,anche se di scelte mie ne avevo fatte davvero poche. Forse lui era stata la mia unica scelta,ma il coraggio di dirgli tutto ciò in questo momento non aveva proprio voglia di uscire.
L'abbraccio però viene interrotto da una voce che non conoscevo.
"Tesoro mio,sei pronto?". Dal modo di chiamarlo,capisco subito di chi si tratta.
"Certo mamma,mai stato più pronto. A proposito,visto che sei qui,ti presento Bethany,la mia ragazza."
"Piacere signora,mi chiamo Bethany",dico allungando la mano.
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01.01
Fanfiction"Tu sei pazzo!",gli dico. "Forse sì,ma anche tu sei completamente fuori di testa",risponde lui. "Perché?",gli chiedo. "Perché aggiungiamo ogni giorno un pezzo di noi ma siamo subito pronti a distruggerlo."