XXX. Styles.

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Capítulo 30.

"Così è il tuo ragazzo, eh?" Mi prese a gomitate Kelsey una volta entrate in classe.

Sospirai pesantemente, seppellii le dita tra i capelli e me li tirai all'indietro, per poi focalizzare gli occhi sulla lavagna e rispondendo alla sua domanda.

"Se Kels, il mio ragazzo."

Rimase in silenzio per un attimo, come per assorbire le mie parole e poi appoggiò il gomito sul tavolo sostenendo la sua testa con la mano rimanendo a guardarmi, come se potesse leggermi dentro.

"E tu lo ami?" sussurrò.

Fissai Kelsey come se le fosse cresciuto un terzo occhio, amarlo? D'accordo, mi piaceva, ne ero attratta, ma abbastanza per amarlo? Lasciai fuori un lungo sospiro dalle mie labbra e poi concentrai gli occhi sul mio quaderno, dove stavo scarabocchiando il mio nome in molti modi diversi.

"No. Sai cosa penso di quella merda dell'amore Kelsey, non credo che siamo poi così legati se non da qualche scopata." Borbottai amaramente.

Kelsey rimase in silenzio facendo finta di essere attenta a quello che stava dicendo l'insegnate, poi tornò alla sua posizione normale ritornando a guardarmi.

"Neanche un po' di affetto?" Mormorò allargando gli occhi.

"Ora mi piace, ti va bene questo?" Alzai un sopracciglio mentre colpii con la penna il banco.

Kelsey sbuffò mordendosi l'interno guancia.

"Hai mai pensato di avere una famiglia?"

Concentrai lo sguardo alla finestra. Ne avevo già abbastanza con la vita del cazzo che tenevo. Non avevo una madre, mio padre, anche se era migliorato leggermente nei giorni scorsi rimaneva un tossicodipendente e un alcolizzato di merda, e mia zia, l'unica che poteva darmi una mano non era più in contatto con me. No, non avevo mai pensato di avere una famiglia, o tanto meno ne avevo bisogno, cosa dovevo farci con una famiglia? Al mio ritmo era già tanto se raggiungevo i trent'anni.

"No." risposi secca, "Non ho mai pensato di avere una famiglia e non voglio."

"Perché?"

Mi girai verso di lei e mi misi nella sua stessa posizione.

"Non riesco nemmeno a badare a me stessa. Non c'è modo che possa formare una famiglia." sussurrai.

Kelsey alzò gli occhi, pronta a darmi una lezione.

"Andiamo Heather. Tutto può essere predisposto, potresti avere una famiglia in futuro."

"Una famiglia come quella che ho ora? Che famiglia." Sbuffai ironicamente.

Kels, che era consapevole dello stato di mio padre, aggrottò le sopracciglia e sorpirò.

"Te l'ho detto mille volte che ti posso dare una mano, possiamo portare Roger in ospedale e potresti stare da me, ma no, la signorina si rifiuta."

"No. E continuerò a rifiutare, con quali soldi pago l'ospedale eh?"

"Ti ho anche detto che mi posso occupare di questo."

"Ho detto di no." mormorai, "Non pagherai nulla e basta, posso tirarmene fuori da sola."

Kelsey sospirò mettendo una mano sopra la mia, stringendo il bordo del banco con nervosismo.

"Se hai bisogno di aiuto, tu mi hai. Ti aiuterò Heather."

"Kelsey..." mi lamentai.

"No, ne Kelsey ne niente. Hai bisogno di soldi, giusto? Questo pomeriggio andremo a cercare lavoro, ho anch'io bisogno di soldi. Siamo adulte e possiamo fare quello che vogliamo." rispose decisa.

Rude (punk h.s) italianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora