7. Sangue e Ricordi

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Intanto, Ayato, era arrivato in camera di Raeila, con la speranza di assaggiare il suo sangue, ma una volta che si fu avvicinato al suo collo per sentirne l'odore non sentí niente. Provò a morderla al collo, ma non appena iniziò ad arrivargli il sangue in gola lo sentí freddo e amaro.
Si staccò dal suo collo e se ne andò. Intanto Reiji si era addormentato cercando di trovare pace in cinque minuti di sonno, ma cadde in uno dei suoi strani sogni-incubi.
Era in giardino a prendere il the con Raeila. Ad un tratto il posto si faceva buio e Raeila iniziava a piangere disperatamente mentre veniva rusucchiata dalle tenebre.
Si svegliò di soprassalto.
Sudava e tremava.
Si chiedeva perchè avesse mai fatto quell'incubo.
Forse era per quello che era successo prima. O forse no?
Raeila stava bene? O aveva bisogno di qualcuno per stare bene? Forse aveva bisogno di lui. 'No,' pensò 'non le servo altro che a danneggiarla'.
Sentendo dei rumori per il corridoio si preoccupò e si affacciò. Ma non fece in tempo a chiudere la sua porta che qualcuno lo colpí facendogli perdere i sensi. Raeila, udito un botto uscí dalla sua stanza ma non vide niente, fino a che abbassando lo sguardo non vide Reiji sporco di sangue a terra.
Raeila spaventata cercò aiuto, ma nessuno sembrò essrre in casa oltre Ayato che stava prendendo il corpo di Reiji lo sistemò sul lettino di Raeila.
Lo svegliò. E lo fissò a lungo prima che potesse aprire gli occhi.

"Dove mi trovo"

"Oh,no. Ti prego,non muoverti"

"Cosa è successo"

"Ssst. Buono. Forza. Siedi. Ce la fai?"

Reiji si sedette sul letto.
Guardandosi intorno vide un grande specchio bianco, un armadio color panna e dando un occhiata alle coperte erano di un colore claret scuro.
Guardò Raeila avvicinarsi alla valigia nera e prendere un kit di pronto soccorso.

"Perdonami"

disse e gli sfilò la giacca

"Spiegami cosa diamine stai facendo"

"Ti sto controllando! Stai fermo"

Raeila assunse un tono fermo al quale Reiji non si oppose e la lasciò fare.
Dopo avergli sbottonato il gilet e avergli tolto la cravatta iniziò a bagnargli alcuni tagli sul petto con dell'acqua ossiggenata e dopo averglieli disinfettati lo bendò. Fece lo stesso alle gambe dopo avergli tolto i pantaloni.

"Ce la fai a camminare?"

"Provo"

Prendendolo per un braccio provarono a fare qualche passo finendo per cadere.

"È inutile. Non ce la fai e sei troppo pesante perchè ti porti in braccio. Lo sto per dire. Non ci credo. Dormirai con me per stavolta. Ti do una tuta pratica: essendo in cotone, non ti stringerà e starai tranquillo."

"Solo due parole.... LEVATELO DALLA TESTA"

"Veramente erano tre ma io non cambio opinione. Quindi rimani calmo mentre vado a cambiarmi. Hai bisogno per te?"

"No. Ce la faccio da solo. Grazie"

Raeila si andò a mettere un pigiama nero e una volta tornata in stanza lo vide a torso nudo.

"Volevo chiederti..."

"Vieni qui"

Disse abbracciandolo.

"Hai realizzato chi stai abbracciando?"

"Si. Reiji-sama."

Staccatasi da lui lo aiutò a mettere la felpa e a sdraiarsi. E quando anche Raeila dopo essersi coricata si addormentò le sussurrò all'orecchio "Grazie Raeila. Non sei cambiata affatto"

Cold LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora