5.I guai non finiscono mai

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Le foto ritraevano Zayn e Perrie su un terrazzo con uno sfondo davvero bellissimo. Era un lago e sapevo perfettamente di quale lago si trattasse.
Osservai attentamente quelle foto. Sembravano felici insieme. Lo so, le foto ritraggono solo i momenti belli, la maggior parte delle volte, quindi non si può giudicare una coppia da quelle, eppure erano state pubblicate solo trentasette minuti in precedenza, ciò stava a significare che fino a poco tempo prima si stavano abbracciando e ridevano insieme.
Scrissi a Chiara.
Io: "Sì, sono delle belle foto :)"
Provai a fare finta di niente.
Kiki: "Sono delle belle foto??!! Ti rendi conto che quello potrebbe essere il Lago Trasimeno? Su internet dicono che sono incerti del fatto che si tratti o di una località pugliese o del Lago Trasimeno!!!", altre faccine strane.
Dovevo dissuaderla.
Io: "Non credo affatto che sia il nostro lago. Non per deludere le tue aspettative, ma sembra troppo blu quell'acqua per essere un lago. Secondo me è il mare della Puglia"
La sua risposta arrivò subito.
Kiki: "Le avrà sicuramente modificate prima di pubblicarle! Sento che quello è il Lago Trasimeno. Non so spiegarlo, ma lo sento dentro. Quindi tu ed io oggi gireremo un po' per i paesini qui intorno e vediamo se li scoviamo".
Non poteva averlo detto sul serio. Rimasi a fissare lo schermo a bocca aperta.
"Sicura che sia tutto ok?", chiese nuovamente mia nonna.
Scossi la testa: "No, credo che Chiara sia appena impazzita, nel vero senso della parola", dovevo assolutamente intervenire.
"Perché?", la solita curiosa.
"È un po' complicato da spiegare", dovevo spiegarle chi erano Perrie e Zayn, cos'era Twitter e del perché Chiara era in fissa con loro.
"Posso farcela", sorrise mia nonna.
"Ok", iniziai a spiegarle tutto, ovviamente non le dissi che io lo avevo incontrato e conosciuto.
"Mi fai vedere le foto?", presi il cellulare e glielo porsi.
"Questo è sicuramente il Lago Trasimeno, e ti dirò di più. Questa è San Feliciano", era raggiante.
Io spalancai gli occhi.
"Ma cosa dici nonna! È impossibile", sperai non sentisse il panico nella mia voce.
"Oh sì. Vedi questo edificio?", indicò due piccolissimi rettangoli. A malapena li vedevo io!
"Come fai a vederli?", chiesi sbalordita.
"Ho tolto la cataratta ricordi?", sorrideva soddisfatta.
"Adesso ci vedo meglio di prima. Comunque, quella è la casa di cura di San Feliciano", disse.
Appena sentii quel nome restammo in silenzio. Pensai a mio padre che lavorava lì, prima della sua morte.
Restai un po' assorta nei ricordi e quando alzai lo sguardo vidi mia nonna con le lacrime agli occhi. Sicuramente anche lei aveva pensato la stessa cosa.
Mi alzai dalla sedia e andai ad abbracciarla forte. Lei si lasciò scappare un singhiozzo e delle lacrime le rigarono il viso. Subito si ritirò dalla mia stretta e si asciugò le guance.
"Scusami tesoro", disse un po' imbarazzata, tornando a cucinare.
"Non preoccuparti, anche io ho pensato a lui", ammisi.
Lei si voltò verso di me e mi abbracciò di nuovo. Restammo così per un po', alla fine mi diede un bacio sulla guancia e disse: "La cosa positiva è che non dovrete girare molto per trovare il vostro Zack".
Io scoppiai a ridere: "Si chiama Zayn nonna, non Zack".
"Ah già, è vero. Scusami ma non ho mai sentito questo nome in tutta la mia vita, eppure ho settantacinque anni", rise lei.
In effetti Zayn era un nome un po' strano, eppure mi sembrava così naturale quel suono: Zayn Malik. Ogni lettera era al suo posto.
"Per favore non dire a Chiara che sono a San Feliciano. Sto cercando di convincerla che stia sbagliando e che quello sia il mare della Puglia", sperai che mi ascoltasse.
Lei mi guardò un po' combattuta e infine disse: "Va bene, te lo prometto".
Quando fu pronto il pranzo chiamai Andrea e, insieme apparecchiammo la tavola. Chiacchierammo un po' di come trascorrevamo le giornate ultimamente. Nonna non usciva più spesso. Andava a messa la mattina, ma il pomeriggio lo passava in casa. Diceva che in quei giorni non le andava molto di invitare le sue amiche e sentire tutti gli affari del paese, le bastavano i suoi.
Non fece domande su mia madre davanti ad Andrea e gliene fui grata.
Dopo pranzo sparecchiai e lavai i piatti, visto che mia nonna aveva cucinato tutta la mattina.
"Vuoi il caffè?", le chiesi.
"No grazie. Già non dormo così, figuriamoci con il caffè", disse sorridendo, per nascondere l'amarezza di quella frase.
Io feci un cenno con la testa e andammo tutti insieme in salotto. Io e mia nonna ci sedemmo sul divano e Andrea si mise sul tappeto, mentre giocava con il Nintendo.
Scrissi a Chiara.
Io: "No kiki, oggi non posso. E comunque non posso andarmene in giro per i paesini che si trovano sul lago e lasciare Andrea da solo".

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