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Incazzarsi era una sua specialità, se c'era qualcosa che gli veniva naturale era proprio quello! Odiava essere preso in giro, tremendamente e questo Rebecca lo sapeva, benissimo. Ma si ostinava a farlo e questo lo faceva adirare in modo indicibile! Ma in quel momento,stranamente, non pensava a quello, pensava più che altro ad un altro tipo di incazzatura. Stranamente quando a farlo incazzare erano "certe" persone, la cosa non gli dispiaceva affatto, cioè non era come se si incazzasse sul serio, ma più che altro provava fastidio, un fastidio piacevole, di quelli che fanno venir voglia di ridere e soprattutto continuare a stuzzicare la causa di quel fastidio.
Ed ecco come si sentiva in quel momento, voleva ridere, ma più di tutto voleva dar fastidio alla causa di tutto il suo casino.
Stranamente la litigata avuta poco prima con Kyra, aveva fatto nascere in lui quel desiderio. Lei era lì, che ballava con Niall, non si era ancora accorta della sua presenza, silenziosa, e lui in fin dei conti preferiva così.
Mischiarsi tra la folla, in quel momento, gli dava la possibilità di guardarla e osservarla nella maniera più accurata possibile senza essere scoperto. Il suo modo di fare in qualche modo lo ammaliava, c'era qualcosa in lei, nel suo essere che lo attraeva e non poco. Ma per tutta la sera dovette tenere lontano il desiderio irrazionale di andare da lei e dimostrarle quanto in realtà gli piacesse, solo perché la sua coscienza, che a quanto pare, aveva deciso di voler restare pulita, gli ricordava fastidiosamente della presenza di Rebecca, nella sua vita.
Si erano conosciuti un mese prima, ad una festa, lei gli piaceva e grazie al suo averci sempre saputo fare con le donne, non ci mise molto a far diventare quella semplice conoscenza in qualcosa di più.
Con lei stava bene, a parte i litigi e i suoi atteggiamenti da viziata e stronza, tanto simili ai suoi, sentiva che andava bene per lui e che avrebbe benissimo soddisfatto i suoi bisogni.
Una cosa che odiava tremendamente di lei era la sua facilità nel prenderlo per il culo.
Lei ci provava, in tutti i miseri modi, ma non ci riusciva mai. Le maggiori prese per il culo le tirava fuori quando la invitava ad uscire con la sua comitiva; a lei non piaceva, in pratica la odiava, e, ovviamente, l'odio era reciproco.
Riusciva sempre a trovare una scusa diversa, riempiendolo di stronzate.
A volte sembrava perfino rifiutare la sua presenza, Zayn le proponeva di stare insieme a casa, e lei rifiutava preferendo piuttosto uscire con i SUOI, di amici.
Questo lo faceva terribilmente incazzare, conosceva bene lei e la sua comitiva, e semplicemente non gli piaceva saperla senza di lui, in giro per locali con persone del genere.
Però se a lei stava bene così anche lui si sarebbe comportato di conseguenza.
Si era anche stancato di andarle dietro, e ultimamente erano tante le volte in cui si chiedeva se valesse la pena stare con lei.
Si insomma lui non la amava, ne era sicuro, però gli piaceva, era stata nei suoi pensieri fino a ieri...Già ieri. Ieri qualcosa è cambiato e continua a cambiare. Il suo pensiero si è come bloccato su un corpo, una voce, e due occhi. E continua a divagare senza fermarsi, anche adesso che sta ammirando quel corpo così perfetto, si sente stranamente leggero e allo stesso tempo più confuso che mai.
Nella sua testa vige il caos assoluto che lo riporta sempre e solo a quella ragazza che adesso, mentre sorseggia la sua birra, si muove a ritmo di musica provocandogli brividi, e mandando a puttane la sua razionalità e il suo buon senso.

«Fanculo!» sbottò, prima di poggiare malamente la bottiglia sul pavimento, ormai malridotto, di quel locale e raggiungerla.
Si avvicinò al suo corpo, lei gli dava le spalle, e sussurrò al suo orecchio «posso parlarti?». Sotto il consenso della ragazza, la trascinò in una parte del locale più appartata, in modo da poterle parlare. In realtà la sua natura lo spingeva a fare altro, ma contenendosi e utilizzando, per una volta, il suo buon senso, decise di chiederle scusa per il suo comportamento . «scusa! Per prima.. Sono stato scontroso» la guardò e poi ancora «non volevo trattarti male o cose del genere.. Quindi scusami!» la sua espressione si addolcì e «è okay, tranquillo! Neanche io volevo offenderti.».
Zayn sospirò scuotendo la testa, non si era assolutamente offeso, anzi se avesse saputo cosa gli passava per la testa... «non mi hai offeso! Tregua?» chiese allungando una mano verso lei. Lo guardò e fece qualcosa che portò via ogni traccia di razionalità e contegno in Zayn.
Fu tutto molto veloce e automatico, la sua mano si spostò, salendo, sul suo labbro inferiore, liberandolo, immaginando i suoi denti al posto di quelli di Kyra. Era, ormai, a pochi passi dal suo corpo, che era schiacciato al muro, il corpo del ragazzo aveva deciso di eliminare ogni sorta di distanza tra loro, e deliberatamente si era avvicinato al suo corpo esile. Lo sentiva, sentiva il suo respiro pesante mischiarsi con quello di lei, i suoi occhi persi in quelli della mora e le labbra a pochi centimetri dalle sue, bramanti del loro sapore. In quel momento la voglia di lei era irrefrenabile, ma allo stesso tempo la sua coscienza gli impediva di continuare bloccandolo e così sussurrò un «non posso» , si staccò da lei e andò via.

Stava impazzendo, doveva immediatamente uscire da quel locale e mettere distanza tra di loro. Era mancato poco affinché la baciasse, tradendo la sua ragazza, cosa che, onestamente, poco gli importava. Ma allora perché non lo fece? Perché non la baciò? Seguendo il suo istinto? Perché semplicemente non era stato se stesso? Lo Zayn menefreghista e stronzo, che se voleva una cosa la otteneva?
E forse in quel momento, mentre l'ennesima sigaretta gli bruciava in bocca del fumo, il moro capì che il vero motivo per cui quella sera non baciò la ragazza, era perché dentro di se aveva paura. Paura di ciò che la mora gli scatenava dentro, una marea d'emozioni contrastanti che lo facevano sentire felice da una parte , ma confuso e timoroso dall'altra! Lui aveva avuto timore per qualcosa di ignoto con cui si sarebbe dovuto confrontare. Per Zayn dare sfogo alle emozioni comportava abbassare i suoi muri, le sue barriere, che gli permettevano di proteggersi, di difendersi. Semplicemente lui non poteva, non poteva correre questo rischio, lui voleva e preferiva la sicurezza, quella che in qualche modo gli veniva data da Rebecca, la sua ragazza, non poteva rischiare e andare incontro all'ignoto, lasciandosi trasportare da quei nuovi sentimenti provati nei confronti della mora.
E quella stessa sera, tra mille pensieri e immagini, lui prese la sua decisione, rinunciando a qualcosa che avrebbe potuto farlo sentire vivo come mai prima d'ora. Decise di continuare a sopravvivere piuttosto che vivere.

Allora ragazze come potete vedere questo è il punto di vista di Zayn, solo e unicamente. Ho voluto scriverlo perché mi sembra giusto vedere la storia anche dal suo punto di vista, e spero sia di vostro gradimento. Cosa importante vedo che comunque le visualizzazioni sono tante, o almeno per me lo sono, e mi farebbe piacere che queste visualizzazioni si trasformassero in stelline di gradimento, anche per capire più o meno se la storia piace o meno. Comunque ringrazio sempre le persone che commentano e votano, vi adoro! Adesso vi lascio e spero che l'immagine del capitolo sia di vostro gradimento... Immagino di si 😏😏😏😍😍😍 comunque adesso vado sul serio! Un bacio chiara! ❤️😘
Ps: un grosso in bocca al lupo per chi come me, questa settimana inizia la scuola! Forza e coraggio! 💪🏻❤️😘

A Place For His Heart ↠  Z.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora