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«La vuoi smettere?» era la miliardesima volta che Kyra ripeteva quella frase, e come se suo fratello volesse farglielo a posta, continuò imperterrito a rovinare le unghia delle sue mani.
Se c'era una cosa che Kyra odiava profondamente, era il rumore fastidioso del "mangiucchiamento" delle unghie, e suo fratello la stava esasperando come mai, con quel fastidioso rumore.
Si pentì amaramente di aver deciso di passare quei minuti con Travis, aspettando l'arrivo di Lydia.
Suo fratello sapeva essere davvero fastidioso, non lo avrebbe mai capito fino in fondo. In realtà non avrebbe mai capito quanto stupido potesse essere un ragazzo.
Kyra sapeva benissimo che Travis si comportava da stupido solamente per infastidirla e questo la faceva adirare al massimo. Lui era sempre lì pronto a darle fastidio e farsi una risata, vedendo come riusciva solo con una parola a fare incazzare la sorella. Loro erano così, chiunque li conosceva o si ritrovava con loro per più di 5 minuti, li definiva "cane e gatto". Ma era più forte di loro, non  riuscivano ad andare d'accordo per più di dieci minuti, se una diceva nero, l'altro automaticamente diceva bianco.
Nonostante questo, il bene che si volevano era tanto, ma spesso non se lo dimostravano o forse darsi fastidio era proprio  un modo diverso, per loro, di dimostrarsi quanto in realtà si volessero bene.
La pazienza di Kyra era quasi arrivata al termine e ringraziò tutti i santi, quando la sua migliore amica suonò al campanello, salvandola da quella tortura.
«Meno male! » Lyd entrò in casa con il suo solito sorriso smagliante, e salutò i fratelli Ardin.
«Come fai a sopportarla?» esordì Travis, guardando la bionda.
Kyra sbuffò sonoramente, mentre Lydia nascondendo un sorriso disse:«A volte me lo chiedo anche io...» Kyra a quel punto si girò sconvolta a guardare la sua migliore amica. Travis guardò Lydia con compassione «hai visto cara sorellina.. Non sono l'unico che non riesce a sopportarti, io fossi in te mi farei due domande.» terminò ghignando. «vaffanculo Travis!» esplose Kyra, lo stava per ammazzare, se lo sentiva.
E mentre la sua migliore amica e suo fratello se la ridevano, lei prese Lydia e lasciando il salone, la trascinò in camera sua, non volendo passare un altro minuto con quel demente del fratello.

Una volta dentro, Lydia si accomodò al suo solito posto, sopra il puff triangolare che ornava la camera della sua migliore amica. Lydia adorava quel coso, era letteralmente impazzita la prima volta che lo aveva visto, e da quel giorno era diventato il suo posto per sedersi, per dormire, per mangiare, per fare tutto insomma, dentro la camera di Kyra, ovviamente. Quando fu comoda si accorse del cipiglio sul volto dell'amica e senza esitare, chiese «che hai?» la mora scattò verso di lei «e me lo chiedi anche?» la bionda capì subito a cosa si riferisse Kyra, e aggiustandosi le maniche della sua camicia a fiori sbuffò:«avanti Kyky, non fare così, stavo scherzando.» la mora voleva continuare a fare la sostenuta, ma sapeva che Lydia diceva la verità, e così sorrise mostrando la lingua, facendo ridere a sua volta l'amica. «non chiamarmi Kyky... Non mi piace. Che nomignolo di merda che mi hai dato Lyd!» «Hei senti che non è di merda! È bellissimo, a me piace quindi te lo farai piacere, perché lo userò fino alla fine dei tuoi giorni, cioè per sempre!» terminò con fare soddisfatto. Kyra decise di non contraddire Lydia perché sapeva che era inutile, già in partenza. Così si limitò a sbuffare e sistemarsi sulla sedia.

Lydia andava spesso a casa dell'amica, ormai era di famiglia, e insieme passavano i pomeriggi a studiare, o almeno Kyra provava a fare studiare Lydia, e per il resto cazzeggiavano e commentavano le vicende di qualcuno o qualche programma tv. Insomma si divertivano con poco, e questo era quello che piaceva ad entrambe della loro amicizia.

Quando però Lydia si fece terribilmente seria, la mora si preoccupò notevolmente, non era per niente abituata a vedere la sua migliore amica seria, lei rideva e scherzava sempre, e quindi quell'atteggiamento la stranì e non poco. «che hai Lyd?» domandò quindi Kyra. La bionda si guardò intorno nervosa, poi si guardò le mani e sussurrò «mi ha baciata!» fu un sussurro impercettibile quasi, ma la mora non se lo perse e sgranando gli occhi le chiese «chi?» Lydia si alzò, e nervosamente iniziò a camminare per la stanza, poi si bloccò e con un sorriso pieno, affermò:«LiamKyra non realizzò subito la cosa, ma quando lo fece, cacciò fuori un urletto e corse ad abbracciare l'amica.
Nonostante Kyra avesse sempre pensato che tra i due sarebbe nata qualcosa, quella notizia la stupì. Lydia doveva assolutamente raccontarle ogni cosa. E così fece, quel pomeriggio le raccontò ogni cosa del suo bacio con Liam. Raccontò di quanto lui fosse dolce e premuroso, di quanta attenzione e passione aveva messo in quel bacio, di quanto fosse stato bello e coinvolgente per lei.
E ascoltando le parole della ragazza, Kyra capì che la sua migliore amica si era innamorata. Non poteva non essere più che contenta di quello che le era accaduto, e si ritrovò a pensare a quanto lei avrebbe voluto raccontarle una storia simile, su lei e quel ragazzo che la stava facendo impazzire...
Decise comunque di non pensarci più di tanto in quel momento in cui doveva essere solidale a Lydia  e mostrarsi felice per lei, e così fece, perché per la mora nulla era più importante che rendere felici le persone accanto a lei.
Lei poteva stare pure di merda, ma poco importava, l'unica cosa importante, per lei, erano gli altri. Era sempre stato così per Kyra, non aveva messo mai se stessa al primo posto, perché le sembrava sbagliato, un comportamento da egoista, e lei di certo non lo era. Quindi da sempre, il suo benessere era secondario, prima veniva quello degli altri. E anche se alle volte questo le si rivoltava contro, sentiva che era giusto così.
«e quindi state insieme?» la bionda sorrise nuovamente, in realtà il sorriso non l'aveva abbandonata da quando aveva iniziato a parlare di Liam, e sospirando sognante, rispose:«si, è stato dolcissimo!» Kyra la guardò perplessa e stranita, beh quel suo fare sognante non le era familiare, Lydia non aveva  mai usato quel tono e l'amica non aveva mai notato quella luce nei suoi occhi. A Kyra non servivano altre parole, poteva capire tutto solo guardando la sua migliore amica. Ed era contenta che la sua amica avesse trovato qualcuno che la facesse sentire così bene, riusciva a vedere la felicità della bionda e ne era quasi contagiata, vederla così la faceva stare bene.  
Da quando l'aveva vista insieme a Liam, aveva capito che quel ragazzo,prima o poi, sarebbe stato in grado di renderla felice, ma non si aspettava che la sua amica si aprisse così facilmente e si lasciasse trasportare da questo sentimento, che stava crescendo nei confronti di quel ragazzo tanto dolce. Ma non poteva che essere felice per loro, Liam era un ragazzo dolcissimo ed era ciò che serviva a Lydia.

A Place For His Heart ↠  Z.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora