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Ogni giorno della loro vacanza la passarono tra le strade di Londra.
Ma dopo le tre settimane dovettero tornare a casa.
Gli dispiaceva, ma non potevano di certo vivere lì.
Ritornarono su quell' aereo che li aveva portati fino a Londra ed erano pronti per ritornare a casa loro, Milano.
Le altre due ore di volo passarono con le cuffie nelle orecchie e scesero.
All'aeroporto c'era Sascha che li aspettava con la sua macchina, tutta nera.
Entrarono e, stremati dal viaggio, si addornentarono sui seggiolini.
Arrivati a casa Sascha ebbe modo di abbracciare Sonia, mentre Vincenzo e Andrea si incamminavano verso casa loro.
Cenarono insieme, proprio come padre e figlia parlando di ciò che avevano fatto in quelle tre settimane.
《Allora Sonia, ti sei divertita? 》
《Si..tu cos'hai fatto in queste settimane? 》
《Nulla di speciale》
《Mmh..》
《 Posso farti una domanda? 》
《Dimmi..》
Sascha impugnò la forchetta e prese un pezzo di lasagna, portandolo alla bocca.
《Mi parli di mia madre?》
A quelle parole Sascha iniziò a tossire, a causa del pezzo di lasagna andatogli di traverso.
《Come mai?》
《Sai, è mia madre...》
Sascha posò lentamente la posata sul tavolo ed abbassò lo sguardo.
Iniziò a raccontare di lei, del suo carattere dolce, di come si fossero conosciuti.
Dopo il racconto sistemarono tutto e si avviarono, ognuno alla propria camera.
《Buonanotte Sascha. 》
《Buonanotte Sonia》
Il giorno dopo Sonia si alzò presto, uscì senza far rumore e fece una passeggiata verso il centro.
Ripensava a ciò che Sascha le aveva detto su sua madre.
Le sembrava quasi di vederla, lì accanto a lei, abbracciandola.
Il vento si faceva sempre più forte e sempre meno gente c'era per strada.
Il cielo si faceva sempre più grigio, ma a Sonia non interessava.
Iniziò a piovere e capì che forse era meglio tornare a casa.
Oramai per strada non c'era nessuno.
Neanche le macchine.
Sonia iniziò a inquetarsi.
Dopo un po' di strada iniziò ad intravedere casa sua.
Prese uno sprint e corse, più forte che poteva.
Solo che la pioggia rendeva il marciapiede troppo scivoloso.
Prese una storta e urtò con il viso sul marciapiede freddo.
Si alzò con calma e si ripulì con le mani il viso e gli abiti .
Riprese a camminare e con la caviglia dolorante si diresse verso casa.
Improvvisamente, Sonia si portò le mani al viso.
Non credeva a ciò che credeva.
Tutto attorno a lei si stava sgretolando, stava scomparendo tutto.
Indietreggiò piano per poi girarsi e correre.
Non le importava del fatto che scivolava ogni 5 secondi, le importava solo di scappare da quello che oramai era un buco bianco, che si espandeva sempre di più.
Prese l'ennesima scivolata e la caviglia le faceva sempre più male.
Non riusciva ad alzarsi e prima di accorgersene era caduta nel buco, che espandendosi sempre di più stava sgretolando tutto quel mondo.





Ciauuuuuuuuuuu.
Come va?
Lo so, è molto che non aggiorno ma con la scuola.....
È un po' un casino.
Fatemi al solito sapere cosa ne pensate del capitolo con un commento e votate.
Shau.

Youtube nel sangue || Anima, Surry, Vegas, Dexter, St3pNy||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora