Capitolo 8

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Corsi velocemente su e mi nascosi sotto le coperte. Le mie guance stavano per prendere fuoco.
Sentii arrivare qualcuno, si sedette sul letto.
-T: Ammettilo che ti piace.
-I: Chi scusa?
-T: Jeff intendo.
Non risposi, volevo solo cancellare quel pensiero. Non doveva succedere.
Quando mi svegliai vidi solo Jeff affianco a me. Toby non c'era.
-J: Ehy ben svegliata!
-I: Eh? Ah, si si buonsalve.
Caro cervello, voglio sapere come mai in quel momento mi hai fatto dire buonsalve.
È una parola inventata! Figuracce anche di prima mattina...
Scesi di sotto per preparare la colazione, Toby non era nemmeno giù.
Cucinai delle frittelle dolci, e ci misi sopra dello sciroppo d'acero.
-J: Stai migliorando, lo sai? Prima cucinavi in una maniera... Ehm, particolare!
-I: Infatti prima io e Gaia andavamo avanti con i cibi surgelati!
Sorrisi.
La porta si aprì di scatto, e Toby entrò come una furia.
-I: Toby, tutto okay?
Mi prese il polso e mi scaraventò per terra.
-J: Ehi calmati Ticci!
Non doveva dirlo. Non doveva chiamarlo Ticci.
Toby esplose, forse un po' doveva essere dovuto dall'astinenza, forse un po' dalla rabbia provocata da Jeff.
Prese la prima cosa che gli capitò sotto mano, un coltello.
Ma doveva prendere proprio un dannatissimo coltello?!
Prendere un cuscino era troppo mainstream?!
Si avvicinò a me, mi colpì, al fianco.
Il mondo incominciò a girare attorno a me.
Poi il buio.
Le urla di rabbia di Jeff in lontananza.
Poi più nulla.
Mi risvegliai sdraiata sul divano, cercai di alzarmi ma ad ogni mio piccolo movimento una fitta mi oltrepassava il corpo.
Di fianco a me c'era Toby in lacrime, Jeff continuava a camminare avanti e indietro.
C'era anche Slenderman che teneva una mano sulla spalla del ragazzo.
-S: Ben svegliata!
-J: Oddio sei sveglia! Avevo paura che non ti riprendessi più.
-I: Quanto tempo ho dormito?
-S: Più o meno un paio di giorni.
Toby continuava a tenere la testa bassa.
-I: Ehi Toby, sto bene okay? Non piangere. Va tutto bene!
-T: Avrei potuto ucciderti.
-I: Ma non è successo okay? Sono viva e continuerò a rompervi le scatole ancora per un paio di mesi!
Mi alzai, Jeff mi aiutò a raggiungerlo tenendomi il braccio.
Lo abbracciai. Potevo capire come si stava sentendo. Gli avevo dato la mia fiducia e lui mi aveva fatto del male. Ma non ero arrabbiata con lui, era un killer dopotutto!
Lui accennò un leggero sorrisetto.
Passarono un paio di giorni, era mattina ed io ero in camera da sola a disegnare.
Iniziai a sentire delle urla provenienti dal piano di sotto.
Di nuovo Jeff e Toby litigavano.
Iniziai a camminare verso di loro.
Quel giorno sembravo particolarmente uno zombie.
Le occhiaie sotto gli occhi, la schiena curva, la maglia rubata a Jeff (perdonami ma mi serviva un pigiama ;D ) che mi stava parecchio larga e i pantaloncini rovinati. Per non parlare poi di quella "criniera" chiamata anche capelli.
-I: Mi avete rotto le palle.
Tirai una sberla a entrambi, Toby provò a difendersi, ma in qualche modo a me sconosciuto lo buttai a terra.
-I: Tutti i giorni avete una cavolo di scusa per litigare! Ma è possibile?!
-J: Ma lui...
-I: Stai zitto, per piacere. Io me ne vado un po' fuori.
Uscii di casa sbattendo la porta. Che nervi.
Mi sedetti sull'erba ancora bagnata dalla rugiada.
Guardai il cielo, iniziò a piovigginare, non mi mossi.
Nel giro di cinque minuti si era messo a diluviare. Stetti ferma, a inondarmi di quella pioggia che mi avvolgeva totalmente, in qualche modo mi faceva stare bene.
Le mie lacrime si mischiavano con l'acqua piovana.
Poi mi resi conto che qualcosa non andava. Le mie lacrime. Erano nere.
Avevo macchiato la maglia di Jeff, ma che mi stava succedendo?
Entrai, sotto gli occhi stupiti di tutti, ero fradicia.
-I: Aiuto.
-J: Ma che cosa ti è successo agli occhi?! Piangi nero!
-I: Non ne ho idea.
-J: Sei tutta fradicia e i tuoi vestiti sono ancora in lavatrice. Aspettami qua.
Tornò con una sua felpa bianca e un paio di jeans neri.
Andai in bagno, mi sciacquai la faccia e tolsi quelle lacrime color pece.
Mi feci una doccia veloce e mi cambiai con i vestiti di Jeff, mi stavano abbastanza bene!
Quando scesi vidi seduto sul divano Eyeless Jack.
-T: Ho chiamato Eyeless per capire che cosa ti è successo.
-EJ: Non riesco a capire che cosa ti sia successo, io sono stato posseduto da un demone, ma tu sei una umana a tutti gli effetti. Almeno credo.
Mi guardai la pelle, la punta delle dita cominciava a diventare di uno strano colore, di un grigio molto tenue.
-I: Che cosa mi succede alle mani!?
-J: Penso si debba chiamare Slend!
Che.cosa.mi.stava.succedendo.
Mi chiusi in camera, mi guardai allo specchio. Intorno agli occhi iniziava a formarsi un alone nero, la pelle cominciava a colorarsi e un dolore lancinante proveniente dalla schiena mi stava uccidendo.
Comparse Slendy.
-S: La situazione sembra piuttosto grave.
-I: Che mi succede?!
-S: Sta succedendo lo stesso a Gaia, non capisco.
Mi misi ad urlare, il dolore alla schiena si faceva sempre più forte.
Caddi a terra.
Mi risvegliai tempo dopo, sdraiata sul letto, con qualcosa di piumato sotto di me.
Delle immense ali nere.
Le MIE immense ali nere.
-I: Ora mi spiegate che cosa è questa roba. Voglio sapere perché ho dalle ali che spuntano dalla schiena! E lo voglio sapere ORA!!
-J: Stai tranquilla, non agitarti.
Mi alzai in piedi, erano delle ali da angelo, solo nere. Partivano da sotto le spalle e arrivavano  fino alle ginocchia.
-T: Andiamo fuori.
Camminai, lentamente, appoggiata a Jeff.
Erano dannatamente pesanti.
Uscimmo, il sole era già alto e scaldava dolcemente la mia pelle ormai grigia.
-S: Sembra essere una specie di maledizione. Sei una sorta di angelo, un angelo nero.
Penso tu possa volare e dovresti anche avere acquisito la velocità di Jeff.
Spiegai le ali, in un secondo ero già alta nel cielo.
-I: Oddio volo!
-I: Anzi, precipitoooo!
Caddi nelle braccia di Jeff, grazie mille!
-S: Devo trovare un modo per far ritornare normale, te e Gaia.
Per il momento dovrai rimanere in questo modo.
Perfetto, ero diventata un mostro. Magnifico. Già me la immagino la reazione dei miei genitori quando mi vedranno in questo modo.
Andai a fare una camminata per schiarirmi le idee.
Venni seguita da Jeff.
-I: Sono un mostro, vero?
-J: Davvero lo stai chiedendo ad un ragazzo con la faccia squartata?
Io ti vedo bellissima.
Un altro bacio inaspettato.
-I: Mi lasci sempre un po' a bocca aperta con questi tuoi baci, magari avvisami, o fammi un cenno!
-J: Okay!
Mosse la mano e mi baciò di nuovo.
-J: Il cenno l'ho fatto, non ti puoi lamentare!
Mi misi a ridere, anche se di divertente c'era ben poco.
Ero diventata un angelo dalla pelle grigia.
-I: Mi è venuta in mente una cosa!
-J: Cioè?
Presi Jeff per i fianchi e spiccai il volo!
Era divertente vederlo strillare in modo poco virile😂
-J: Soffro di vertiginiiiiii!
Ci fermammo nei pressi di un laghetto.

My space
Il mio cuore ha perso un colpo! Sembrava che Wattpad mi avesse cancellato la storia 😅
Per fortuna è tutto okay!
Bye!

||Ticci Toby e Jeff the Killer|| Operazione CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora