Capitolo 5

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La prima settimana passò piuttosto in fretta.
Tra una cosa e l'altra avevamo trovato la giusta armonia.
Jeff e Toby non si erano ancora del tutto abituati a stare assieme.
Intanto la camera prendeva forma.
Jeff incise sul muro "go to sleep" e Toby attaccò qualche poster in generale.
Io ritornai a disegnare, e quelli venuti meglio li appendevo.
Ero seduta sul divano, a guardare il telefono e a chiacchierare con Gaia.
Stavamo organizzando di vederci.
-T: Jeff muori!!
Mi alzai di scatto e andai verso di loro.
Toby stava salendo le scale in modo piuttosto arrabbiato, si sentì poi una porta sbattere.
Probabilmente si era chiuso in camera.
-I: Che diavolo è successo!
-J: ma cosa ne so io... Stavamo parlando normalmente, quando lui si è arrabbiato ed é andato via.
-I: Ma che cosa gli hai detto, era un paio di giorni che non si arrabbiava...
-J: Gli ho detto di iniziare a calmarsi. Anche io sono in astinenza da uccisioni, ma non per questo ho gli scatti di rabbia.
Potrebbe diventare pericoloso. Anche se Slend gli ha tolto le asce potrebbe avere degli scatti. Toby è molto forte.
Guardammo entrambi in direzione delle scale. Qualcuno dovrebbe andare da lui.
-I: Vado a vedere come sta.
-J: Per qualsiasi cosa chiamami. Mi raccomando.
-I: Si papà Jeff...
Mi scappò una risatina, che fece sorridere il killer.
Iniziai a salire le scale. Mi sembrava di non arrivare mai.
In cima c'era un corridoio con tre porte sulla destra e una sulla sinistra.
A destra c'era la camera da letto e i due bagni, a sinistra c'era una stanza vuota.
Bussai alla porta al centro, in corrispondenza della cameretta.
-I: Toby. Ci sei?
Nessuna risposta.
-I: Posso entrare?
Toby's pov
Non volevo vedere nessuno.
Come si permetteva Jeff.
Non sono un bambino, so controllarmi.
O forse no. Avevo paura di fare del male ai miei compagni.
Qualcuno bussò alla porta, la voce di Patrizia ruppe il silenzio.
Non dissi nulla.
Patty's pov
Non rispose.
Entrai comunque. Era seduto sul letto con i gomiti appoggiati alle ginocchia e si teneva la testa.
Il suo corpo era percorso da una marea di tic nervosi.
Iniziò a respirare affannosamente. Un attacco di panico.
Mi sedetti di fianco a lui. Le guardai per un secondo, non sapevo che fare.
Lo abbracciai, un abbraccio terapeutico, perché in poco tempo si calmò.
Aveva gli occhi lucidi. Doveva avere smesso di piangere da poco.
-T: Sono ridicolo, vero? Piangere davanti a te. Mi faccio pena da solo. Sono solo un bambino.
-I: Che male c'è a piangere? Io piango di continuo.
Gli passai un fazzoletto.
-I: Vuoi andare un po' fuori?
Lui annuì.
Lo accompagnai di sotto con il mio braccio appoggiato sulla sua spalla.
Appena Jeff ci vide, fece uno sguardo perplesso.
Mimai con le labbra "é tutto ok".
Lui annuì e riprese a guardare la televisione.
Intanto io e Toby andavamo verso il prato dietro casa. Un giardinetto carino, ben curato.
Lui si sedette e io mi sdraiai accanto a lui.
Guardavo il cielo, mentre lui continuava a tenere lo sguardo basso.
Poi si distese anche lui.
-I: Sai che ti dico? Io avevo paura.
Mi guardò con un'aria mista tra l'interrogativa e il triste.
-I: Avevo paura che mi succedesse qualcosa. Io ho sempre amato le creepypasta, e voi due siete le mie preferite. In poche parole vi ho sempre adorato.
Un conto però è leggere, un conto è averci a che fare in prima persona.
Avevo paura mi faceste del male. Se sono ancora qui è tutto merito di una stupidissima frase che ha mandato in fuga Jeff. Non lo facevo così fifone.
Però ora è cambiato tutto. Mi fido di voi. Siete molto meglio di tutti i maschi che mi girano intorno di solito. Tutti falsi. Voi siete meravigliosi invece. Io già vi reputo i miei migliori amici.-
Lui sorrise. Non lo vedevo sorridere spesso. Secondo me voleva ma non si osava. Lui si è fatto conoscere come una persona scorbutica.
-T: Ma io ho paura di farvi del male. Di farti del male. Jeff si sa difendere, tu invece sei più in pericolo.
-I: Io mi fido di voi, mi fido di te.
Lui si girò verso di me e mi schioccò un bacio sulla guancia. Un bacio totalmente amichevole.

||Ticci Toby e Jeff the Killer|| Operazione CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora