Il buongiorno si vede dal mattino

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Capitolo 8

2 Febbraio

Louis si svegliò per colpa di un rumore forte, come se fosse caduto un piatto e si fosse rotto. Mezzo intontito, allungò la mano per vedere l'ora.

7:02

Sbadigliando, si alzò dal letto per andare a vedere cosa fosse successo. Camminando verso la cucina, la sensazione che si fosse dimenticato qualcosa, era sempre più alta, ma non ricordava.

"C'è qualcuno?" chiese, appena varcata la soglia della porta.

Sì, perché, ovviamente, se fosse un ladro ti risponderebbe con "Scusami per il disturbo, ma avevo fame. Appena finisco ti rubo qualcosa, aspetta un paio di minuti, okay?"

Si avvicinò al bancone e vide una figura rannicchiata a terra intenta a raccogliere i cocci di ceramica del piatto.

Ah, Harry.

"Harry-chiese lo scienziato-che fai?"

"Mi pare abbastanza ovvio ciò che sto facendo, per essere uno scienziato non sei molto sveglio" rispose il riccio, sorridendogli strafottente.

Il castano, sospirando, si accovacciò di fianco al ragazzo e lo aiutò a raccogliere gli ultimi cocci, attento a non farsi male.

Appena finirono, Harry buttò nell'immondizia il tutto e ritornò alla postazione iniziale. I fornelli.

Solo in quel momento Louis vide il robot con un grembiule a coprirgli l'intero corpo, fasciato soltanto dall'intimo.

"Mi spieghi che stai facendo alle sette di mattina?" chiese lo scienziato, guardandolo maneggiare con la padella.

"Preparo la colazione per ringraziarti della tua ospitalità" rispose il riccio, sorridendo imbarazzato.

"Non dovevi, Harry" gli sorrise Louis.

"Bhe, volevo, e non commentare, anche tu l'avresti fatto per me" disse il robot, mettendo i pancakes nei piatti, facendo attenzione a non farli cadere, di nuovo.

"Non so cucinare, ma sì, in qualche modo ti avrei ringraziato" rispose il castano, sedendosi a tavola.

Harry lo raggiunse subito dopo, portando con se una piccola scodella con delle fragole; le mise sopra i pancakes e ne mangiò un paio direttamente, sporcandosi con il succo, e così facendo, fece ridere Louis.

"Pronto per il lavoro?" gli chiese il riccio, mettendosi una felpa dei Nirvana.

"Come sempre" rispose il castano, sbuffando.

Raggiunsero l'auto di Louis e, parlando del più e del meno, arrivarono al Science Studio con un paio di minuti d'anticipo.

"Harry, puoi andarmi a prendere un caffè macchiato perfavore?" chiese lo scienziato, guardando il progetto davanti a se, con una mano immersa nei capelli scompigliati.

"In realtà, quello sarebbe il mio lavoro, Padrone" disse Eleanor, entrando in ufficio, lanciando al riccio un'occhiataccia.

"Oh si si, scusa El. Ma accompagna anche Harry, così quando non ci sarai tu, farà lui" rispose Louis, guardandola con finta gentilezza.

"Ma, Padrone, io non posso ammalarmi, e poi lavoro solo per lei" cercò di spiegare la ragazza, guardando a terra.

"El, fa quel che ti dico. Grazie" e con un movimento della mano, li mandò via, alquanto stufo di quella situazione.

Il robot ripeté i movimenti di Eleanor, che continuava a sbuffare dicendogli di muoversi, e riuscì a far uscire dalla macchinetta il tanto adorato caffè macchiato di Louis.

Si congratulò con se stesso e, insieme alla ragazza, lo portò nell'ufficio dello scienziato, facendo attenzione a non distrarlo.

Poi, lanciandogli un'occhiata, lasciò la sua stanza in completo silenzio. Cosa che non si poté dire di Eleanor, che iniziò a fargli domande a raffica. Dal "In che cosa sta lavorando oggi, Padrone?" al "Come sta il gatto della vicina Molly?", a cui Louis rispose con un velo di irritazione, per poi congedarli bruscamente.

Il lavoro gli faceva male. Lo rendeva troppo burbero e si rendeva antipatico a tutti, ma non ci poteva fare niente. Non sapeva come calmarsi, e i continui caffè che si faceva portare non erano per niente d'aiuto, ma erano come una droga per lui.

Sbuffando, mise sul tavolo il progetto, spostando le varie penne e matite, poi guardò l'ora. Erano le sei, tra un paio d'ore avrebbe staccato, finalmente.

Ritornarono a casa, stanchi.

Harry non aveva fatto altro che portargli caffè, seguito da Eleanor, e la noia lo stancava.

Louis aveva apportato delle modifiche al progetto di duplicazione umana, tante modifiche, forse troppe.

Si buttarono sul letto come dei sacchi di patate, escludendo l'opzione di uccidersi con vari arti, e si guardarono per minuti interi.

Si addormentarono così, cullati dai respiri dell'altro, sperando che il giorno dopo sarebbe stato più attivo per il riccio, e meno stancante per lo scienziato.

SPAZIO MEEEE :333

Okay. uccidetemi, so che volete farlo, e vi lascerò anche tritarmi.

Sono stata 2 mesi senza aggiornare, ( e quest'aggiornamento è anche corto T.T ) mi dispiace troppo, solo che l'estate mi ha fatto diventare più apatica di quella che sono :C

Spero possiate perdonarmi T.T e spero che qualcuno legga questo spazietto, e abbia pietà di me e della mia scarsa costanza...

I love you, no matter what.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 17, 2015 ⏰

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