Capotolo 4

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Cassandra e Dylan stavano sempre insieme, da quando lui l'aveva salvata erano diventati molto amici, non si separavano mai.

Lui la chiamava Can't (tradotto, non potere), lei lo chiamava Die (morire): era un gioco di parola per dire che lei sarebbe morta per lui e lui non avrebbe mai trovato qualcosa che non poteva fare per lei.
In giro per la scuola si comportavano come due fidanzati veri: si tenevano per mano e ridevano, uscivano quasi tutti i pomeriggi e spesso stavano per ore al parco a studiare.

**
Dylan afferrò la mano di Cassandra e le loro dita si incrociarono una ad una, lei sentì i brividi su tutto il corpo trasmettersi fino al collo. Si abbracciarano: Cassandra sentiva le forti braccia di Dylan che la proteggevano.

** DYLAN
Con una mano circondavo la sua schiena, l'altra era appoggiata sul suo fianco. Non credevo per niente che lei fosse bella, era semplicemente supenda.
Dovevo assolutamente controllarmi.
La sua mano prese ad accarezzarmi la schiena: le sue unghie mi facevano un solletico leggero, il cuore mi batteva fortissimo e sentivo il desiderio che aumentava sempre di più dentro di me.

**
Si sdraiarono sulla coperta in Pile all'ombra di un salice: dovevano studiare Filosofia.
Stavano uno di fronte all'altro, Dylan era completamente distratto dalle curve del corpo di Cassandra. Sollevò una mano e l'appoggiò delicatamente sul suo fianco.
Mentre la accarezzava sentiva da sopra la maglietta il reggiseno di lei. Deglutii.
Cassandra lo fissava: appoggiò la mano sul viso di Dylan e gli accarezzò la guancia.
I loro respiri si incrociavano e i loro corpi si scaldavano.

"Mi dispiace proprio dover interrompere questo momento, ma dobbiamo fare Filosofia..." Disse Cassandra, togliendo la mano dal viso di Dylan.

Si girò sull'altro fianco, dando le spalle al ragazzo e fu proprio in quel momento che lui decise di abbracciarla. Cassandra si fermò immediatamente e appoggiò la testa sul braccio disteso che Dylan le stava offrendo come cuscino.
Il ragazzo le cingeva la vita con il braccio e Cassandra gli prese la mano e se la portò alle labbra, baciandola.
La ragazza sentì le labbra di Dylan che le sfioravano l'orecchio: fu percorsa da brividi, mentre la sua bocca si avvicinava sempre di più a quella di Cassandra.

Cassandra girò la testa di scatto, incontrando le labbra di Dylan: erano già pronte per il bacio imminente. Le loro lingue si incontrarono: erano una cosa sola.
In pochi istanti Cassandra si ritrovò a pancia in su: Dylan accanto a lei le accarezzava i capelli mentre continuava a baciarla con dolcezza.

**DYLAN
Avevo atteso questo momento da quando l'avevo vista per la prima volta e finalmente era mia.
Un dolore lancinante mi colpì all'improvviso alla testa, poi alla pancia e alla schiena: mi stavano picchiando, erano più di uno e questo trattamente non era riservato solo a me, ma stavano ferendo anche Cassandra.

"Aiuto. VI PREGO, basta" disse lei, agonizzando per il dolore.

Non potevo permettere che qualcuno stesse maltrattando la mia donna: riuscii ad afferrare il coltellino che tenevo in tasca per le emergenze e colpí una gamba una, due volte e tutto il gruppo si dieguò. Ero sicuro di me: uno dei quattro era Jacksom Witthemore.
Mi voltai verso Cassandra: era sconvolta

**CASSANDRA
Ero sconvolta. Non per gli assalitori, ma per Dylan: aveva colpito con un coltello dei rsgazzi della sua età.
Perchè aveva quel coltello?
Voleva colpire me?
Afferai in fretta il libro di Filosofia e scappai da quel parco.
Corsi a perdifiato finchè non arrivai a casa, mi guardai indietro molte volte, ma non c'era nessuna traccia di Dylan, almeno non mi stava inseguendo...

Sentii solo la sua voce:"Cassandra, aspetta...!"

Non gli avrei mai più parlato.
Lo temevo.
Anzi, ero terrorizzata al solo pensiero del suo volto.

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Piccolo colpo di scena: chi è in realtà Dylan? Cosa vuole da Cassandra?
Lo scoprirete nei capitoli a venire :) ⚡

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