Capitolo 3

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Dopo un grande tonfo, Cassandra vide solo Jackson che sveniva sopra di lei e O'Brien 24 che gettava per terra una spranga in metallo.
Poi, tutto nero.

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Cassandra si svegliò un po di tempo dopo sotto le coperte: le girava la testa per choc del quasi stupro, ma era certa che quello alla sua destra fosse il ragazzo 24.

"Finalmente ti sei svegliata, tutto a posto? Ti gira la testa?" chiese lui
La sua voce era qualcosa di profondo e intenso profumava di passione e amore, calore e protezione.

La faccia di Cassandra si contrasse e cominciò a piangere per tante cose: lo choc, il fatto che il ragazzo che a lei tanto piaceva la considerasse e si stesse prendendo cura di lei, la rabbia contro Jackson...

"Ehi, nonono, non devi piangere non è successo nulla: sono intervenuto in tempo tranquilla"
come faceva ad essere così perfetto quando parlava?, si chiese Cassandra

Lui le afferrò le mani, proprio mentre lei se le stava portando alla faccia per coprire il volto in lacrime e il trucco colato.
Cassandra cessò immediatamente il pianto e lo fissò: le mani le tremavano, le labbra ballavano il tip e tap. Deglutì.

I due si fissarono per molto tempo. Il loro sguardi danzavano e si incrociavano, i respiri si facevano più pesanti e la voglia di spingersi oltre a quel semplice tocco era tanta per Cassandra, ma non voleva bruciare tutto subito e rimase in quella posizione

Lei si morse il labbro inferiore e stringendo la mano del ragazzo 24 disse "Piacere, Cassandra Planay"

"Piacere, Dylan O'Brien" finalmente avrebbe potuto smettere di chiamarlo per cognome o numero!

"Che... che cosa ne dici di spiegarmi un po' tutto?" Chiese un po' confusa lei

"Sta mattina ho notato che quel Jackson ti stava importunando e quando l'ho visto entrare nello spogliatoio con il volto minaccioso ho capito che sarebbe venuto da te, così l'ho solo seguito e ti ho salvata" Dylan era così bello quando parlava...

"Grazie. Credo che tu ti sia comportato da eroe, veramente" detto questo, Cassandra non riuscì a trattenere le lacrime.

Per tutta risposta lui le appoggiò una mano sulla spalla e la tirò a sè, con il volto di lei appoggiato sul suo petto.
Cassandra sentiva il suo braccio forte, sicuro e muscoloso che circondava le sue spalle, il suo petto che si alzava e abbassava e il suo profumo da uomo che le entrava dalle narici fino al cervello.

"Lo avrebbe fatto chiunque... per una come te" le ultime parole furono quasi come un sussurro, come se lui le pensasse con tanta intensità che si erano date voce da sole.

Fu in questa posizione che quel pomeriggio invernale, Cassandra si addormentò: tra le braccia del suo amore appena sbocciato.

L'Amore Fa CambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora