Un altro mondo (pt.2)

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Lei si mise a correre come una bambina e io la inseguii per diversi metri, finchè accelerò il passo superandomi in velocità e sparì dietro una curva.

Con il fiato che iniziava a mancare, cercai di correre il più velocemente possibile in modo da raggiungerla ma, una volta oltrepassata la curva, di lei non trovai più neppure una traccia.

"Si è nascosta" pensai, e mi misi a ridere.

<Non crescerai mai, vero?> urlai in modo che mi sentisse.

Non udii alcuna risposta.

<Bene vedo che sei determinata!>

Mi misi a cercarla dietro le macchine posteggiate e non la trovai, allora guardai dietro i cassonetti della spazzatura e ancora niente, tentai l'ultima carta: la cabina telefonica.

Aprii la cabina urlando ma feci la figura dell'idiota, perchè dentro non c'era proprio nessuno.

Decisi allora di barare e chiedere a qualcuno per strada se l'avesse per caso vista, mi guardai attorno ma non trovai nessuno.

Non c'era la coppia di vecchietti con la granita, non c'era il ragazzino che fumava sulla panchina, non c'era la cicciona con il cane e non c'erano nemmeno i bambini con la bicicletta.

"Come diavolo è possibile" pensai tra me e me, e guardai di nuovo l'ora: erano le sei del pomeriggio.

Non potevo credere che fossero già tutti a casa per cena.

Proprio quando tutte le mie speranze stavano svanendo, vidi alla mia destra un vicoletto che dovevo aver dimenticato.

"Dev'essere per forza lì!" pensai.

<Ti vengo a prendere!> urlai nuovamente.

Mi misi a correrre e imboccai il vicolo, sempre correndo, finchè non scorsi la figura di una persona incappucciata seduta sullo scalino di un poortone, doveva essere una ragazza.

<Hei scusa, hai mica visto passare una..>

La ragazza alzò lo sguardo verso di me e mi gelò il sangue.

<Elena, che ti succede?>

Elena stava piangendo, il suo viso era una maschera di dolore, il trucco le disegnava lacrime nere sche scendevano fino al collo, i suoi occhi erano rossi come il fuoco, la sua bocca era terribilmente tesa.

<Non voglio, non voglio!>

<Che cosa non vuoi, piccola, ti prego parlami!>

<Non voglio, NON VOGLIO!>

Si mise a urlare come una pazza, gli occhi le stavano per schizzare fuori dalle orbite, la sua voce diventò così tanto stridula da costringermi a tappare le orecchie e a chiudere gli occhi, e quando li riaprii era tutto finito.

Mi svegliai nel mio letto con un sussulto, gli occhi sbarrati in direzione del soffito.

<Porca, miseria, porca>


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 24, 2015 ⏰

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