Troppo bella per non essere notata

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Tornai verso casa assillato dai dubbi, il comportamento di quella ragazza mi aveva lasciato decisamente perplesso, camminavo a testa bassa sussurrando tutte quelle domande che non riuscivo a contenere.

Per un attimo pensai di stare impazzendo, tutto quello che era successo mi sembrò senza un briciolo di senso, mi chiedevo che cosa sarebbe successo a Elena se non avesse incontrato me, se avesse incontrato un altro ragazzo, se non avesse incontrato proprio nessuno.

Che cosa aveva quella ragazza di tanto strano? Che cosa m'intrigava di tutta quella storia?

Arrivato a casa mi sedetti sul letto e accesi una sigaretta, per un attimo mi sorpresi di non avere fumato per tutto quel tempo.

Com'era possibile che in tutti quegl'anni io non avessi mai visto Elena? Eppure abitava poco distante da me, avrei dovuto incrociarla per strada, o sull'autobus, o al supermercato, di certo non era possibile che non l'avessi notata, era troppo bella per non essere notata.

Pensai di essermi immaginato tutto, di aver perso definitivamente il senno, ma non era così, c'erano le prove di tutto quello che era successo: il suo profumo.

Il colletto della mia camicia sapeva di lei, non mi potevo sbagliare.

Spensi la sigaretta.

Mi tolsi i vestiti di dosso e mi infilai sotto le coperte, avevo bisogno di dormire, ma non riuscii a chiudere occhio per almeno un paio d'ore, quelle dannate domande mi stavano martoriando.

Il mal di testa era ormai insopportabile.


Fu una notte di pioggia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora