Le figlie dell'insonnia

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"Vento e pioggia m'hanno cancellata come un fuoco, come versi scritti su un muro"

(Alejanda Pizarnik)


Le sirene delle volanti, echeggiano nel vuoto di quella strada isolata.

Gretel si affaccia alla finestra. Sono verdi e bianche con scritto polizei sui fianchi.

Ne conta una decina. I giochi sono finiti.

Senza dire nulla alla sorella che sembra averne capito perfettamente la situazione, si siede pesantemente sul solito divano. Il suo volto sembra perso nel nulla. Arresa quanto impaurita. Eccitata quando desiderosa di scoprire come andrà a finire.

Alice senza affacciarsi alla finestra stacca via il coltello.

Si avvicina al detective. Lui suda e la fissa negli occhi. I loro occhi si desiderano ancora. I loro occhi non vogliono smettere di guardarsi. Il pugno di Alice si stringe sempre più forte intorno a quel manico ben lucido.

Gretel resta ancora imbambolata, spiazzata. Delle voci iniziano a sentirsi all'interno del palazzo. Tra poco molti uomini in divisa e armi in pugno sfonderanno quella porta. La loro porta.

La porta di quel mondo sconosciuto dall'esterno. Il mondo di Alice e Gretel. Il mondo delle due assassine a pagamento più famose quanto sconosciute che la storia criminale abbia mai conosciuto o riconosciuto. La storia delle sorelle sinistre.

I passi si fanno sempre più vicini come le voci. Sono passi diabolici. Passi che sembrano voler portare morte.

Un primo tonfo va a scontrarsi contro la porta di casa.

Alice afferra la pistola del detective. Gretel si sveglia da quell'assopimento e sempre nuda e bellissima, va in cucina a prendere un'altro coltello. Anzi due.

Un secondo tonfo va a scontrarsi contro quella porta. A breve cadrà giù.

Gretel armi in pugno corre verso la sorella. Queste si baciano dolcemente e complici. Alice sfiora delicatamente i capelli di Gretel e questa le poggia la testa sulla spalla.

Hanno un volto sereno. Sembrano quasi sorridere. Sono unite in quell'abbraccio che agli occhi di Metzengerstein risulta essere l'abbraccio più dolce che abbia mai visto. Il suo corpo trema. Il suo corpo ha un sussulto. Non vuole perderle.

Un terzo tonfo va a scontrarsi contro quella porta che sembra proteggerle. Che sembra resistere a chi vuole sradicare il loro mondo prendendosi la loro vita.

Metzengerstein sa che le due sorelle non verranno mai arrestate. Capisce subito che non si faranno mai arrestare. Sono pronte a morire.

Ancora abbracciate si baciano per un'ultima volta. Ormai è scoccata l'ora. Il minuto sta passando. I secondi finiscono.

Alice si avventa sull'uomo, ma per liberarlo.

Taglia quelle corde che hanno percosso i polsi di quella che era la loro vittima perfetta.

Gretel usa la chiave per liberarlo dalle manette alle caviglie.

Il detective poggia una mano sulla spalla di Alice. Sembra più preoccupato per loro che per lui. Gretel lo abbraccia velocemente.

"Grazie."

Per assurdo, Gretel lo ha ringraziato.

Gli occhi dell'uomo si spalancano così come la porta che al quarto tonfo, è costretta a cadere inerme come il più valoroso dei soldati.

Sono attimi lunghissimi.

Poliziotti armati di tutto punto entrano bruscamente intimando una resa.

Le voci sono tante e alle orecchie dei tre risultano ovattate.

Gretel urla impugnando due coltelli, è pronta a colpire. Alice lancia la pistola al detective.

Metzengerstein l'afferra al volo. Non c'è bisogno di dire niente. La complicità non usa mai parole.

Gretel si scaglia contro i poliziotti. Alice urlante la segue saltando sul letto per scavalcarlo e scontrarsi con i loro nemici. Questa volta le prede sono loro.

Anche Metzengerstein urla e alzandosi sul letto punta la pistola verso i colleghi.

Sono urla di odio. Di paura e di rabbia. Di morte.

Sono le loro ultime urla.

Sessantuno proiettili vanno a scontrarsi sui loro corpi subito dopo.

Tredici sfilano via la vita di Gretel che cade rovinosamente a terra priva di vita. I suoi occhi sono aperti e ne scivola giù una lacrima salata. La sua bocca anch'essa aperta invece, ne lascia scivolare una lacrima di sangue.

Venti colpi s'infrangono sul corpo di Alice che cadendo all'indietro finisce su quel letto dove tanto ha amato...E scopato. I suoi occhi sono rivolti verso l'alto. Sono occhi morti ma bellissimi da fare invidia. Il volto è sereno. Lei la sua vita se l'è vissuta come voleva. Fino alla morte.

Dieci colpi feriscono a morte anche Metzengerstein. Nell'ultimo istante ha scelto di morire al fianco di quelle due ragazze che anche se solo per un giorno gli hanno fatto scoprire cosa fosse il piacere, la perversione e il peccato. Nonché l'amore, quello vero. Qualcosa che alla fine del giorno l'ha trascinato giù con loro.

Il suo corpo martoriato cade sul letto al fianco di quello di Alice. Un braccio di lui finisce intorno alla vita di lei. Si abbracciano per la prima volta. Il loro primo e unico abbraccio è avvenuto da morti.

I volti uno affianco dell'altro.

Il sangue dei due si mischia come se stessero facendo l'amore. Non sesso, questa volta è amore.

Alcuni colpi si sono scontrati contro l'appartamento e ciò che lo compone. Piume di cuscini svolazzano in aria. Pagine di libri planano sul pavimento. Pezzi di muro scendono come lacrime.

I poliziotti si fermano senza capire. Loro erano lì per salvare Metzengerstein ma si sono trovati costretti ad ucciderlo. Era come se avesse perso la ragione, o forse come se l'avesse trovata.

Le anime insonni delle sorelle iniziano a volteggiare intorno a quei corpi tutti uguali.

Afferrano per le mani l'anima di Metzengerstein e lo fanno volteggiare con loro.

I tre sorridono. Sono liberi da tutto. Finalmente adesso, sono liberi di vivere come vogliono per davvero.


Alice e Gretel sono le figlie dell'insonnia, e anche da morte, non vogliono dormire...


"Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile."

(Erich Fromm)


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