Baudelaire

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"Nulla eguaglia in lunghezza quei giorni zoppicanti in cui, sotto pesanti fiocchi di nevose annate, la noia, frutto della triste indifferenza, assume proporzioni d'immortalità."

                                                                                                     -I fiori del male- (Charles Baudelaire)


Il mattino è ormai alto.

Alice si alza bruscamente da quel letto che troppe ne ha viste dirigendosi verso la libreria che dista a pochi passi da lei.

Gretel rimane stordita dal piacere precedente e ancora sdraiata comodamente fissa con cura il corpo nudo della sua amata carnefice.

La sorella afferra tra quelle mani complici quanto ribelli un libro di Charles Baudelaire.

Alice sente di essere la donna di Baudelaire, o per meglio dire si definisce tale. Lui è ormai una leggenda, ma non per lei. Lui esiste ancora, ed è dentro di lei.

Lei è crudeltà, perversione, tradimento dell'animo, turbamento, e tutte quelle cose come l'amore satanico e quello carnale, che porterebbero il poeta a non poterne fare più a meno.

"L'amore è molto simile ad una tortura o ad un'operazione chirurgica. Anche se i due amanti sono molto innamorati e colmi di reciproci desideri, uno dei due sarà sempre più calmo o meno invasato dell'altro. Quello, o quella, è l'operatore, ovvero il carnefice; l'altro, o l'altra, l'assoggettato, la vittima."

Lette queste parole, Alice fissa con il suo sguardo quell'animo così timido quanto vizioso della sorella.

Lecca la copertina del libro e poi lo sfoglia nuovamente. La sensualità del suo gesto inebria la mente già indebolita della sorella che guardandola non può fare a meno che provare un brivido caldo lungo la schiena.


Durante ogni loro omicidio, lasciano sempre una frase dell'uomo di Alice. Non smetteranno mai di uccidere, sarebbe come smettere di godere e provare quel piacere che ad ognuno di noi che legge è sconosciuto.

Un piacere che per molti versi nessuno di noi vuole provare. Ma noi non siamo loro... Loro sono le sorelle sinistre. Così diverse ma così uguali, così lontane ma così vicine, così violente quanto meravigliose. La loro è la bellezza del demonio.

S'inebriano di paura e vivono per la letteratura. Così decadenti quanto i poeti che le rendono invincibili.

Baudelaire.

Verlaine.

Rimbaud.

I loro paradisi non sono artificiali, così come il loro cuore che è tutt'altro che messo a nudo.

Sono imprevedibili. Sempre attente ad ogni particolare. Come gatte sanno far le fusa per poi graffiar via la vita.

Loro vivono per dare la morte, ma non è una dolce morte, tutt'altro.

Violente come una tempesta afferrano la loro vittima e la spogliano di ogni parola. Urla così forti che nessuno può udire. Dolori così intensi che nessuno può capire.

Non si lavano via quel sangue che le schizza deliziate. Per loro è ossigeno e le fa sentire lontane da un mondo che le fa da padre ma che non rispettano affatto da cattivi esempi quali sono.

Troppe regole.

Troppe bugie.

Troppa infamia.

Troppe carestie

Troppe trappole in cui cadere.

Alice e Gretel sono libere. Legate soltanto da schemi contorti che la loro mente crea. Che le spinge verso quell'oltre di cui non se ne vede una fine.

Le sorelle sinistre uccidono persone malvagie come loro. Uccidono persone che il mondo, loro padre, ha generato per errore. Loro vogliono restare l'unico errore nonché orrore vivente. Il mondo almeno questo glielo deve...

Uccidono per divertimento, per destino e per denaro ovviamente. Avide quanto sono di tutto. Denaro che viene loro puntualmente spedito ogni venerdì della settimana alle ore 19:05 dal loro Mediatore, un certo Grape ,(pompelmo in inglese).

Loro non conoscono questo Grape, né l'hanno mai visto. Il nome gliel'hanno dato loro per via del profumo di pompelmo che quelle buste colme di soldi sfonda loro le narici.

Non conoscono nemmeno i mandanti, ma a questo loro non interessa affatto. A loro interessa solo avere il sangue sui loro corpi e vedere la paura nelle pupille prossime alla morte dei loro "compiti".

Alice e Gretel sono due ragazze forti fisicamente quanto deboli psicologicamente. Turbe innumerevoli che le rendono così uniche quanto pericolose.

Le sorelle sinistre, colpiranno ancora?


"Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, nell'orrore."

Lette anche queste parole, Alice inizia a passarsi una mano dietro al collo accarezzandoselo come se in quelle parole vi abbia trovato un bacio di un'amante particolarmente capace. Un tocco vivace che l'abbia fatta precipitare in desideri a lei già conosciuti ma allo stesso tempo sempre altamente ricercati.

Quei desideri che ne sostituiscono un amore logico. Un amore per lei poco ricercato.

Lei vuole sentirsi viva, e come Gretel sa bene come farlo.


Alice e Gretel sono ovunque.


Le sorelle sinistre, sono nella parte più nascosta di ognuno di noi.


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