Le Diaboliche

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"Vi sarà sempre solitudine per coloro che ne sono degni."

(Jules Barbey d'Aurevilly)


La moneta cade dolcemente sul palmo assassino della mano assassina.

Tutti guardano tutti, così come nessuno guarda più nessuno. Il silenzio torna da padrone.

Questa volta è lui soltanto a parlare. Il silenzio.

Le note dell'opera si sono spente nell'esatto momento in cui la moneta ha smesso di volteggiare e quella ballerina ormai stanca, si è fermata con esse.

Alice, guarda quel suo pugno chiuso come se da quello dipendesse il loro destino e quello dell'uomo.

Gretel, poggia le sue natiche rosee sul letto accompagnando le mani alla bocca. Sembra turbata.

Metzengerstein inizia a sentire alcune gocce di sudore defluire sulla fronte corrucciata. Sono fredde.

Alice osserva ancora ammutolita quel pugno. Gli occhi sono concentrati. La sua espressione non ha aggettivi che la possano raffigurare al meglio. Il pugno si apre.

Il suo sguardo si alza nuovamente verso l'uomo. Sembra uno sguardo triste, vuoto sicuramente.


"Devi morire."


Metzengerstein chiude gli occhi portando il mento alto e poggiando il capo su quel morbido cuscino.

"Devo morire dunque." Pensa con il cuore in gola.

"Che morte ingloriosa la mia. Proprio oggi che potevo sperare in una promozione."

Gretel si alza dal letto e si avvia verso la cucina. Alcune lacrime scendono dal suo viso mentre sceglie con quale coltello seviziare la vittima. Sono lacrime di dolore e non di piacere come spesso le accade.

Quell'uomo in un certo senso è entrato nella loro vita violentemente. Una violenza che sono abituate a vivere ma non sempre ad amare. Si amare. Loro sono innamorate di quell'uomo, non potrebbero negarlo al loro cuore se mai ne avessero uno.

Uno strano legame si è creato tra di loro. Anche il detective sente qualcosa per loro. Non si tratta solo di malumore. E' una spinta sessuale accompagnata da una stordita voglia di restare ancora in loro compagnia. Non vuole andarsene, non così.

Le persone nascondono una perversione talmente nascosta che spesso fingono o credono di non avere. E' qualcosa che si annida lontano dagli occhi e dalla mente ma che al momento opportuno abbraccia il desiderio di nascere urlando con voce possente.

Le sorelle sinistre, hanno tirato fuori da Metzengerstein quella perversione nascosta che lo porta a temerle quanto a volerle. Le desidera tanto quanto la sua libertà.

Le vuole possedere quanto arrestarle. Accarezzare le loro gote e glutei tanto quanto impugnare la sua salvezza. La pistola.

Vuole baciarle tanto quanto la paura bacia le sue di labbra.

Quel rapporto anomalo sta volgendo al termine. Così come quando un bellissimo libro ci sta accompagnando verso il suo epilogo e noi invece ne vogliamo ancora e ancora.

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