•Una merda

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*10 anni dopo*

Era una giornata come le altre..
Ero in compagnia dei miei amici, se possono definirsi tali.. Amicizia é una parola troppo grossa, e si sa, i veri amici si possono contare sulle dita di una mano.. Voi non mi conoscete ancora.. Io sono un'autolesionista, non vi racconto tutta la mia storia perché é troppo pallosa.. Ma sono stata vittima di bullissimo, soprattutto verbale.. Io non ragionavo piú, la società mi ha fatta cambiare, sul serio però.. Io mi ricordo anni fa che quando lo gente mi prendeva in giro o mi maltrattava io la mandavo a fanculo oppure non l'ascoltavo.. Poi mi hanno insultato sempre di piú fino all'esaurimento, fino a diventare quella che sono ora, "debole" ma sul serio però. Io non piangevo mai, io non conoscevo sentimenti, ero menefreghista.. Non soffrivo cazzo. Poi un giorno ero in bagno, a piangere a disperarmi come non mai. E cosí aprii il cassetto e presi una lametta.. Presi il mio polso e mi tagliai, ancora erano solo graffi.. Ma a me importava che soffrivo, il dolore ha iniziato a piacermi, a far parte di me.. Quando giorno dopo giorno mi tagliavo sempre piú spesso, sempre piú in profondità. E arrivai a oggi, che li faccio profondissimi, al punto di sentirmi svenire per il troppo sangue.. Una volta é successo ma non lo dissi a nessuno, ero sola a casa, e mi tagliai nel petto a sinistra, nella parte del cuore..

Volevo aprirmi il cuore cosí da uccidermi, non ci riuscii, ora mi é rimasta una linea, abbastanza profonda

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Volevo aprirmi il cuore cosí da uccidermi, non ci riuscii, ora mi é rimasta una linea, abbastanza profonda.. Ho il rimpianto, il rimpianto di non esser riuscita ad uccidermi, volevo, ma qualcosa mi fermò, non so ancora cosa. Volevo farlo con tutta me stessa. Poi un'altra volta é successo, era ferragosto, eravamo in spiaggia ed io ho bevuto un pó troppo però ero abbastanza cosciente.. Di quella notte mi ricordo il dolore che ho provato, erano tutti là a divertirsi e a ballare, a ubriacarsi, ma io non riuscivo, mi sentivo esclusa, non apprezzata, odiata, quindi mi alzai dalla tovaglia su cui ero seduta senza dire nulla, vado verso il mare e mi butto, ho iniziato a bere acqua fino all'esasperazione, poi é venuto un mio amico, forse l'unico, e mi ha salvata. Ci stavo riuscendo, ma un'altra volta qualcuno mi ha fermata.

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