Benvenuto al Campo Estia!

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Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. E in molti casi è un'esperienza pericolosa.

Haruki Murakami


< Ricordati ..>
< La C.A.T.T.I.V.O. è buona.. >
< Presto tutto cambierà ..>
< Svegliati! >

Il ragazzo aprì gli occhi di scatto, davanti a sé solo il buio. Non vedeva nulla, nemmeno la punta del proprio naso. Sentiva solamente lo stridulo di un mezzo che veniva sollevato e delle catene che si muoveva da qualche parte di attorno.
Panico, terrore e paura.
Dove si trovava?
Dove lo stavano portando?
Chi era lui?
Si alzò e iniziò a spingere le pareti, sembrava una specie di gabbia, come quelle che servivano per contenere gli animali pericolosi. La cosa peggiore di tutta quella situazione era che non si ricordava nulla, non sapeva nulla della sua famiglia, di quanti anni avesse e nemmeno il nome. Cercò di pensare ma la testa iniziò a dolore terribilmente e lasciò perdere, cercando di testare ogni parte della gabbia in cerca di una via d'uscita. Inciampò su qualcosa e cadde a terra.
Allungò le braccia e iniziò a testare l'oggetto capendo, infine, che si trattava di una scatola. Si portò le mani tra i capelli, non riusciva a capire nulla di tutta quella situazione.
Perchè si trovava in una gabbia e, soprattutto, dove lo stava portando?
Cerco di non cadere nel panico e respirò profondamente per un paio di secondi.
Non servì granchè, odiava non avere risposte alle sue mille domande

Iniziò a gridare il ragazzo, rialzandosi con la speranza di venir salvato da qualcuno...cosa che non avvenne.
Iniziò a sbattere una di quelle pareti della gabbia, doveva assolutamente uscire di li ma non riusciva a veder nulla! La gabbia di botto si fermò e il ragazzo cadde per la seconda volta a terra. Borbottò qualcosa tra sé a sé, massaggiando appena il fondo schiena mentre la gabbia iniziò ad aprirsi, facendo entrare finalmente un po di luce. Il ragazzo chiuse subito gli occhi per non farsi accecare dalla luce e iniziò a sentire delle voci. Non riusciva bene a capire cosa dicessero, sembravano appartenere a dei ragazzi.
Timidamente, il ragazzo aprì gli occhi e assottigliò appena lo sguardo, mettendo a fuoco alcuni visi di ragazzi che, curiosamente, stavano guardando verso la sua direzione .
Chi erano?
Cosa volevano?
Il ragazzo si appiattì contro l'angolo della gabbia, non voleva uscire da lì, non conosceva quella gente, potevano essere li per ucciderlo o, peggio ancora, mangiarlo! Uno di loro entrò nella gabbia e lo prese per la maglietta, trascinandolo poi fuori.
Il ragazzo cadde a terra, per fortuna l'atterraggio fu morbido per via dell'erba. Si rialzò in fretta e senza guardare niente e nessuno, iniziò a correre velocemente, in cerca di una via di fuga, doveva subito allontanarsi da loro. Non fece molta strada, inciampò e cadde di nuovo a terra, facendo anche una bellissima capriola che scatenò le risate dei ragazzi, i quali, si avvicinarono velocemente al ragazzo.

< Ehi fagiolino, dove scappi? Non puoi scappare da qui, siamo tutti intrappolati!>

gridò uno di loro.
Il ragazzo si girò verso di loro, non capendo le sue parole. Iniziò a guardarsi intorno: c'era una specie di casa, alcuni animali rinchiusi in un recinto, un piccolo boschetto e...delle grosse e alte mura di metallo.
Perchè c'erano quelle mura?
Dove si trovava?
La testa riprese a dolore per tutte quelle domande e non si accorse che uno dei ragazzi si avvicinò al lui, dandogli una leggera pacca sulla spalla

< Ti sarò spiegato tutto. Ora seguimi >
< Per dove? Chi siete? Dove ci troviamo? >
< Ehi, quante domande per essere un Fagio. Tutto si sarà spiegato, ora seguimi in silenzio>

Il ragazzo si morse il labbro inferiore per non far uscire ulteriore domande e seguì il ragazzo che lo portò in una specie di "prigione".
Si sedette e iniziò a stracciare l'erba con fare nervoso, non stava capendo nulla di tutta quella situazione e più ci pensava e più la testa gli faceva male, a volta scivolarono anche alcune lacrime per il nervosismo.
Dopo essere stato messo li, passarono alcuni minuti fino all'arrivo di un ulteriore ragazzo dalla pelle scura e dal viso sembrava molto più cordiale dell'altro.

The Maze Runner - Il Labirinto Di DedaloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora