"Se solo me lo avessero permesso, bambolina mia, se solo lo avessero fatto" quelle sue chiare sopracciglia, quasi invisibili, si scontrarono con la parte superiore degli zigomi, lasciando che una piccola lacrima uscisse dai suoi occhi verdi.
"Come sarebbe a dire? Hai avuto tanto tempo a disposizione, Mel!" Questa volta erano due gli occhi a versare lacrime. Davvero non riuscivo a seguire qualsiasi parola uscisse dalle loro bocche.
Sembrava fossi disconnessa dal loro mondo.
"Se magari ci fai parlare Acacia, possiamo spiegarti" disse mie madre, avvolgendo le grandi mani di papà, nelle sue morbide, donandogli così quel calore che occorreva per tranquillizzare quegli amari liquidi che stava versando da quando mi vide sulla soglia della porta.
Mi sedetti vicino ai ragazzi e, dopo che la manica grigia della felpa di Cal asciugó le mie lacrime, feci segno ai miei di parlare.
"Inizió tutto da quel giorno, da quel maledetto giorno in cui ti feci male per la prima volta"
"Come scordarlo" borbottai io, intromettendomi nel suo discorso.
"Ti ricordi l'ufficio dove lavoravo? Quello di cui nessuno sapeva il nome tranne me e tua madre? Bene Acacia, quell'ufficio non é mai esistito.
Io e tua madre non lavoravamo, noi eravamo solamente schiavi di gentaglia" mio padre gesticolava così tanto che, i miei occhi non sapevano dove soffermarsi.
"Come sarebbe a dire?" domandai confusa, abbastanza scossa da ciò.
"Eri piccolina Acacia, tu non sapevi la nostra situazione economica. Non lo potevi sapere.
Un pomeriggio, quando stavamo andando a fare la spesa, due mani scure ci presero con sé, portandoci in un posto sconosciuto ai nostri occhi.
Ricordo solo che c'era buio e d'un tratto, da questa fitta oscurità, apparvero due paia di occhi chiari pronti a scrutare i nostri corpi legati" mia madre aveva lo sguardo basso, aveva paura che i suoi occhi scuri potessero incontrare i miei chiari. Si vorgognavano di quel che avevano fatto, e non avevano il coraggio di dirmelo, guardandomi negli occhi.
"Vi hanno rapito e subito dopo vi hanno lasciato andare? Ma chi vogliamo prendere in giro?"
"CHE CAZZO ACACIA FALLI PARLARE!" d'un tratto la figura di Michael schizzó in piedi, alzandosi dal morbido divano.
"Michael?" disse Jane, cercando di tranquillizarlo un pó, portandolo alla sua posizione iniziale.
"Ascolta invece di interrompere, hanno qualcosa da dirti, cavolo.."
"Grazie Michael" disse mio padre guardandolo con uno sguardo di gratificazione, per poi tornare a parlare, "Questo signore, che si faceva chiamare "BJ", ci propose un accordo: ci avrebbe dato 500 dollari ogni due settimane se, in cambio, avremmo ucciso persone, probabilmente innocenti chi lo sà,al posto suo.
Come ho detto prima, lo nostra situazione economica non era una delle migliori, perció fummo costretti ad accettare questa sua macabra richiesta.
Perché? Volevamo mantenervi, rendervi felici, ma questo non accadde.
Passarono poche settimane, e Bj ci convocò ancora, ma stavolta, non per uccidere qualcuno.Si trattava di infangare l'onore di genitori comprensivi, altrimenti ci avrebbe "linceziati" e consegnati alla polizia; ci facevano bere fino allo sfinimento, fin quando neanche noi riuscivamo ad avere controllo sul nostro corpo.
Era proprio quella sera che ti feci male, e credimi bambolina, non sono mai stato peggio in vita mia. Ma dovevo farlo, non ho avuto scelta.
Passarono settimane, e tu cominciavi ad odiarmi. Lo sapevo, me lo diceva Andy, lui sapeva tutto, anche di noi" ed ecco nuovamente quelle piccole linee invisibile che si estendevano sul viso malandato di mio padre, contagiando stavolta anche mia madre.
"Allora se lo sapeva, perché mi ha chiesto di fare una lista di quante volte mi picchiavate?" chiesi io, avvicinandomi di poco ai loro volti.
"Gliel'ho chiesto io, per far sembrare tutto più credibile" parlò mia madre, sorridendomi lievemente.
Questa volta, mi aveva guardata.
"Ancora vi segue questo, Bj?" improvvisamente la voce di Calum risuonó nella stanza, facendo si che gli sguardi dei miei si spostarono su di lui.
"Fortunatamente no Calum, il contratto che avevamo con lui sarebbe terminato non appena ci avrebbero sbattuto dentro"
"Siete stati dentro? E com'é?" il divano si smosse, cosiché Luke potesse stare più comodo nell'ascoltare la loro esperienza.
"Orribile figliolo, orribile.. ma vivevo ogni giorno con sollievo, sapendo che finalmente non avrei fatto più male a nessuno"
"Secondo me invece ci dovevate rimanere" sputó Jane a denti stretti, serrando i pugni, facendo sì che le nocche diventassero bianche, quasi cadaveriche.
"Jane.." questa volta i ruoli si erano invertiti: era Michael a tranquillizzare Jane, ma fu impossibile. Quando si parlava di Andy, lei non poteva mai calmarsi.
"No, ha ragione. Vi perdono per avermi fatto del male, ma un crimine lo avete commesso. AVETE UCCISO MIO FRATELLO!"
Mio padre fece un profondo respiro, serrando gli occhi "Anche questo Acacia, é falso"
Tutti gli occhi dei presenti si sgranarono, per poi guardarsi con sguardo interrogativo "Come sarebbe a dire? Io, vi ho visti! Voi lo avete..." Jane d'un tratto di alzò in piedi, puntando il dito dove, probabilmente, successe quel che era successo.
"Quindi Andy é.."
"Vivo"
*spazio autrice*
SBAM
Ve lo aspettavate?
NO, VERO?(mi rispondo da sola, ke bll 1!1!1)
anyway
DA 1 A 10, QUANTO CI SIETE RIMASTE DI MERDA? Andy che non muore e la vita di Acacia é tutta una stronzata.. ma sono diabolica?no basta, la febbre mi ha dato alla testa.
HO SCRITTO UNA NUOVA STORIA
Messages || a.i
mi piacerebbe molto se ci passaste :)
GRAZIEPREGOCIAO
ANYWAY
20 visualizzazioni
e
12 votiarriviamoci stavolta
anche perché sto male
e ho aggiornato!
i love you-Giulss
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Hurricanes ➵ c.h {Demons' sequel}
Fanfic:: Sequel Di Demons :: « Qualsiasi cosa accada piccola, noi l'affronteremo. » « Insieme? » « Insieme. »