Nella nostra casa la tensione era un'ospite frequente da quando ci trasferimmo qui a Londra, ma in confronto a tutti gli altri in giorni in cui era presente, sentivo che proprio oggi la casa sarebbe diventata un'esplosione di emozioni concentrate in tanti piccoli coriandoli colorati.
Era tutto così troppo triste, Calum non ebbe nemmeno la forza di urlarmi contro, e cavolo se ne avrebbe avuto voglia; si è limitato a sussurrarmi un "Muoviti ed entra" seguendomi subito dopo.
Ero seduta in un angolo a piangere, non riuscivo nemmeno a captare tutte le imprecazioni che stava ripetendo da ben due ore per via dei forti singhiozzi e frequenti colpi al di là della porta. La povera April non intendeva arrendersi, e un po l'ammiravo, insomma ha perso Luke tanto tempo fa e non ha avuto ancora il coraggio di innamorarsi di nuovo.
D'un tratto la porta sul retro si spalancò, rivelando le figure di Luke e Michael completamente disperate. Gli occhi di Luke erano contornati di un rosso vivo che metteva ancor di più in evidenza la chiarezza dei suoi occhi.
"Sono due ore che va avanti" riferì Calum ai due amici che lo affiancarono subito sul divano. Sembrava quasi che si fossero dimenticati di me e, per l'ennesima volta, ero diventata invisibile.
"Come ha fatto a sapere che c'eravamo noi?"
In quel momento gli occhi del mio ragazzo si spostarono su di me, che continuavo a piangere sempre di più.
Dopo quel rapido sguardo, tornò a guardare le sue mani attorcigliate tra di loro "lei e Acacia sono diventate buone amiche"
Adesso, per me era davvero finita.
Luke fece per parlare, a differenza di Calum lui mi avrebbe urlato contro senza problemi, lo percepivo, ma quella candida voce al di là della porta si fece valere e decise che finalmente, era ora di riprendersi quello che aveva perso da una vita "Luke Robert Hemmings, lo so che sei lì dentro, riconoscerei la tua voce anche a chilometri di distanza.
Ignorami quanto vuoi, ma ora ho bisogno di parlarti.
In questo lungo periodo in cui, svegliandomi, tu non c'eri più, ho sofferto tanto. Non sono andata mai avanti, sapevo che saresti tornato, voglio dire me lo avevi promesso di sfuggita, ma io ho continuato e tutt'ora continuo a crederci.
Perchè innamorarmi di qualcun altro quando oramai nella mia vita avevo te che continuavi a vivere perennemente nella mia testa, controllando qualsiasi cellula nervosa e non? Perchè rimanere qui dove la mia vita è morta aspettandoti? Perchè perdere tutti i miei amici che continuavano a giudicarti come una testa di cazzo insensibile, costringendomi a dimenticarti, pur sapendo che erano le ultime persone rimaste al mio fianco?"
"Avevano ragione, sono una testa di cazzo insensibile" disse finalmente Luke, cercando di trattenere tutte le lacrime che si era tenuto in questi lunghi anni.
Dall'altro lato April si fece scappare un sorriso, lo si sentiva dal modo in cui aveva cacciato fuori uno dei suoi ultimi respiri pieni di dolore. "No Luke, tu sei l'amore della mia vita, e preferirei rimanere con te piuttosto che con persone che nemmeno mi ascoltano."
Luke non riuscì a trattenere il suo istinto e aprì la porta, dove una April con gli occhi più azzurri dei suoi era completamente bagnata dalle sue lacrime, ma un'enorme sorriso contornava il suo pallido viso.
"Sono felice solo con te, Luke"
E, dopo anni, si riabbracciarono, come se tutti i rancori fossero fuggiti, intimoriti dalla forza che una misera porta cercava di fermare da giorni, mesi, anni; l'amore tra Luke e April.
spero vivamente vi piaccia
vi lascio con la seconda parte
byee
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Hurricanes ➵ c.h {Demons' sequel}
Fanfic:: Sequel Di Demons :: « Qualsiasi cosa accada piccola, noi l'affronteremo. » « Insieme? » « Insieme. »