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New York Times, prima pagina.
The Maze Runner: Riprese ferme fino a data da destinarsi.
"Sembrava andasse tutto bene, non ci spieghiamo il motivo di un gesto simile".
Dylan O'Brien (Thomas), ci lascia tra le sette e mezza e le otto di ieri mattina dopo un futile tentativo da parte dei medici di salvargli la vita.
Dopo il decesso è stata effettuata l'autopsia che ha indotto all'ipotesi del suicidio, in quanto sono state trovate tracce di stricnina nel suo stomaco ed un flacone pieno di questa sostanza nel suo alloggio.
Il trasporto della salma per i funerali avverrà quanto prima.Le veglie funebri sono sempre tristi. Sono tutti vestiti di nero, teste basse, stessa tristezza nel cuore di tutti.
Le persone ripetono cento volte la parola "condoglianze", come se potesse servire a qualcosa.
La scena che si stava svolgendo a Hermosa Beach era esattamente quella.
Lisa stava seduta di fianco alla bara che conteneva il corpo di suo figlio, asciugandosi le lacrime che tentava inutilmente di trattenere, mentre tanti amici o parenti, che in condizioni normali sarebbe stata felice di vedere, entravano in quella maledetta stanza, maledettamente tristi a loro volta.
Ancora non riusciva a capacitarsene, queste cose capitavano in televisione, nei film, non a lei.
"mi dispiace tantissimo" disse una donna abbracciando Lisa, che si era alzata in piedi.
Quest'ultima ringraziò, sciogliendo l'abbraccio.
"condoglianze" disse un'altra donna, all'uscita della prima, ripeterono i gesti. All'uscita di questa seconda donna entrò un ragazzo asiatico, Lisa pensò che probabilmente doveva essere quel Ki Hong Lee, che lavorava con Dylan in quel "The Maze Runner".
"condoglianze signora O'Brien" disse Ki, stringendo cordialmente la mano della donna.
Poi volse lo sguardo alla bara aperta.
Il corpo che essa conteneva era pallido, immobile. Lo spiraglio di luce che faceva capolino dalla tenda leggermente scostata illuminava di poco il suo viso spento, mentre tra le sue mani, incrociate sul petto, c'era un rosario. Ma la cosa che portò maggiore tristezza all'asiatico, il quale distolse subito lo sguardo, fu il fatto di vedere quel corpo morto dopo averlo visto vivere fino a due giorni prima. Non poteva crederci, Dylan non lo meritava.
Si portò quindi una mano davanti alla bocca per reprimere un singhiozzo, mentre una lacrima gli solcava la guancia, non era il caso di piangere davanti a sua madre. Si fece quindi un segno della croce, per poi fare un inchino ed uscire dalla camera ardente.
Fuori dalla chiesa lo aspettava un gruppetto di persone formato da una ragazza e tre ragazzi, tutti con la stessa espressione in volto, tutti con la stessa tristezza. Solo Kaya alzò la testa quando sentì i suoi passi.
"Non sono riuscito a stare li dentro oltre" spiegò una volta raggiunto il gruppo. Kaya annuì, come a volergli dire di aver dato una spiegazione inutile.
"Thomas dov'è?" Chiese poi, notando l'assenza del ragazzo da lui nominato.
"non ce la faceva, forse verrà più tardi, sempre che ce la faccia" rispose Kaya. In effetti Thomas soffriva ancor più di tutti.
"spero stia bene" sospirò Ki, fissando il vuoto.
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Ghost || Dylmas [IN REVISIONE]
FanfictionDal capitolo 2 : "Lui non lo aveva mai abbandonato, era troppo legato a quella vita che lui stesso odiava, se c'era un aggettivo adeguato alle parole che aveva scritto prima di morire, quello era "azzardato". Si, perché era così, lo sapeva anche lu...