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Il giorno dei funerali, nemmeno a farlo apposta, pioveva.
Per Thomas la pioggia in un giorno triste era un classico, perché rispecchiava lo stato d'animo delle persone.
Guardò oltre il finestrino le numerose figure che entravano in chiesa, tanto distorte dalle gocce di pioggia sul vetro da rassomigliare ombre senza una vera e propria forma.
Fece un fragoroso sospiro, rompendo il silenzio che aveva regnato in macchina fino a quel momento.
Tra la folla aveva riconosciuto fotografi e giornalisti. In quel momento li disprezzava più che in ogni altra occasione.
Kaya si volse verso di lui, uno sguardo compassionevole dipinto in volto, e gli strinse la mano.
"perché c'è pieno di quei bastardi fuori?" disse Thomas, più a se stesso che a lei.Lei sorrise amaramente "è Dylan cos-" Thomas la fermò prima che potesse continuare.
"era Dylan, Kaya, non parlare come se fosse ancora, sappiamo entrambi che non è così"
L'attrice sospirò e deglutì. Se per entrambi era complicato accettare la realtà non significava che entrambi riuscivano a farlo.
" E-era Dylan, cosa ti aspettavi? Poche persone e disinteresse totale?" disse. La sua voce tremolava, era sul punto di piangere.
Thomas guardò con disprezzo quella folla, circondata da un'enorme aura di cinismo, e si trattenne dall'aprire il finestrino, chiamare le telecamere e sputare su un obiettivo.
Lui, Kaya, Ki e Will scesero dalla macchina, dirigendosi verso l'entrata.
Si fecero strada tra i fotografi che li riempivano di domande inutili e idiote come: "qual'è la vostra opinione riguardo l'accaduto?", "The Maze Runner continuerà senza Dylan?", "Vi prego solo due parole", "Dylan era depresso?".
Per non parlare della speaker che parlava davanti alla telecamera come se stesse illustrando le previsioni del tempo, spettacolarizzando senza ritegno, né tantomeno rispetto, il suicidio di una persona.
"Ora basta, non siamo intenzionati a rispondervi, quindi lasciateci in pace!" Gridò Kaya, non sapendo che in quel modo stava solo fornendo loro qualcosa in più da spettacolarizzare.
Thomas immaginò l'articolo: il cast è disperato, si rifiutano di parlare con la stampa.
Scosse la testa e scostò rudemente una giornalista per entrare in chiesa dove, almeno durante la cerimonia, lo avrebbero lasciato in pace.
"Quindi ti ringrazio, Dylan, per essere stato mio amico." Disse Kaya, concludendo l'elogio funebre.
Mentre lei scendeva dall'altare Thomas iniziò a tremare. Prima era stato così convinto di ciò che voleva fare, ma ora che ne aveva la possibilità si sarebbe quasi tirato indietro.
Ormai era tardi per pensare, o quello o niente. Thomas scelse quello. Col passo più naturale che gli riusciva, sali sull'altare stringendo vigorosamente la lettera.
Prima di parlare pregò che la voce non iniziasse a tremargli.
"Sono Thomas, un amico e collega di Dylan. Oggi sono qui per fare una rivelazione che, purtroppo, non piacerà alla maggior parte di chi ascolta, ma deve essere fatta.
Dylan mi scrisse una lettera prima di morire, ma so che in realtà queste sono parole che avrebbe davvero voluto dire a tutti voi." Sospirò e iniziò a leggere la lettera.
"Ciao Tommy,
Come stai amore?
Io non bene. Come dici? Non sembrava ieri sera? Eccerto, non potevo permettere che lo scoprissi prima del tempo, no? Ti sei mai sentito male mentre stavi con me? Non male nel senso che ti faceva schifo, Cielo quello spero di no, male nel senso di "sbagliato", come se stessi facendo qualcosa che non deve essere fatto.
Tu sei cristiano no? Beh, ho già trovato qualcuno che ci reputa sbagliati: la chiesa.
Ecco, mi capitava di sentirmi come se ci stessimo baciando nel mezzo di una messa.
Non credo che sarebbe bello, tu?
Come dici? Che c'entra questo? Arrivaci, Thomas! Io non ne posso più, ok? Non riesco più a fingere di non amarti, come se stare con te fosse un reato.
Lo so che il coming out esiste, ma per amor del Cielo non vorrebbero mai che lo facessimo. Pensaci: tra le nostre fan non ci sono solo le Shipper, ci sono anche quelle che ci pensano e vogliono etero. Se perdessimo quelle perderemmo anche la loro somma per i biglietti dei meet&greet, e questo i procuratori non lo vogliono.
Inoltre non riuscirei a sopportare di essere guardato male da mezzo mondo e rovinare così sia la mia che la tua reputazione.
Spero che capirai il motivo di questa mia scelta, solo così potevo scappare.
Addio amore, vado a strafogarmi di stricnina.
Tuo per sempre,
Dylan.P.S (leggilo il P.S)
Non seguirmi —Gonfiò i polmoni d'aria e tentò di non piangere, doveva finire, doveva farlo per lui.
"Non so quanti di voi hanno presente il nome: "Dylmas", forse tanti forse pochi, ma non mi importa, vi spiegherò io cos'è con due semplici parole: stavamo insieme"
Un sussurrare collettivo si levò dalla folla, ma Thomas non vi fece caso e proseguì: "Non mi pento di aver detto la verità riguardo Dylan, dire che uno è gay è perfettamente comparabile al dire che ha i capelli biondi. Se adesso sono qui a fare un elogio funebre è solo colpa della mentalità chiusa di alcune persone, a cui voglio rivolgere una domanda: vi sentite in colpa, adesso?"Sospirò e concluse mentre gli occhi iniziavano a inumidirsi: "Non ho altro da dire."
L'assemblea rimase in assoluto silenzio. Mentre tornava al proprio posto, l'occhio di Thomas cadde sulla famiglia di Dylan. Sua madre piangeva con la mano premuta sulla bocca, suo padre guardava il vuoto come sua sorella.
Un senso di colpa lo pervase mentre distoglieva lo sguardo: aveva fatto la cosa giusta?
Si sedette tra i suoi amici e incontrò lo sguardo di Ki, che gli accennò un complice sorriso. Almeno qualcuno dalla sua parte lo aveva.
Conclusa la messa venne l'ora della sepoltura, forse il momento più triste di tutti.
"Oggi restituiamo alla terra il corpo del nostro fratello Dylan O'Brien" disse il curato mentre la bara veniva adagiata nella buca, sotto gli sguardi mesti dei presenti.
"In nomine patris, et filii, et spiritus sancti, requiescat
in pace" concluse, facendo il Segno Della Croce con l'acqua santa.Il pianto di Lisa fungeva da sottofondo mentre tre metri di terra coprivano il corpo di Dylan.
A Thomas sembrava che stessero sotterrando anche il suo cuore.
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Ghost || Dylmas [IN REVISIONE]
FanfictionDal capitolo 2 : "Lui non lo aveva mai abbandonato, era troppo legato a quella vita che lui stesso odiava, se c'era un aggettivo adeguato alle parole che aveva scritto prima di morire, quello era "azzardato". Si, perché era così, lo sapeva anche lu...