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[revisionato]

Quello non era un normale volto, era il suo volto.
Thomas si pietrificò mentre guardava la mano nello specchio spostarsi verso il suo viso.
Subito dopo, poté sentire un qualcosa accarezzargli il collo.
Una fitta di malinconia lo prese, ripensando che solo lui lo accarezzava così.
E solo il suo tocco gli piaceva così tanto.
"Dylan" si lasciò sfuggire quasi senza accorgersene.
Era come se lui non fosse morto, come se fosse ancora lì con lui.
Come se quella mano che ora gli accarezzava le labbra fosse reale.
Non gli importava se era un'allucinazione o meno, in quel momento si sentiva bene.
Poi il tocco della sua mano si allontanò da lui, Thomas si sentì di nuovo male.
Seguì i movimenti dell'entità, se così si poteva chiamare, voltandosi.
"seguimi" disse quest'ultimo accompagnando le parole con un gesto di mano.
"Dylan?" chiese Thomas, continuando a seguirlo, ormai erano arrivati fuori dalla camera e stavano percorrendo il corridoio.
"dove mi porti?" continuò accelerando il passo per stargli dietro.
Dylan inchiodò.
Si voltò verso Thomas, portandosi un dito alle labbra. "Sh" disse, per poi volgersi di nuovo.
Thomas continuò a seguirlo, anche se ignaro di dove stessero andando.
Andarono avanti così per un po', fino ad arrivare fuori dalla struttura per arrivare, in seguito, ad essere fermi su un marciapiede.
L'entità guardò la strada, poi Thomas. "Raggiungimi, ti prego, mi sbagliavo, non posso farcela" disse, mentre dai suoi occhi iniziavano a scendere alcune lacrime.
Lui non lo aveva mai abbandonato, era troppo legato a quella vita che lui stesso odiava. Se c'era un aggettivo adeguato alle parole che aveva scritto prima di morire, quello era "azzardato".
Si, lo sapeva anche lui che non poteva farcela da solo, voleva che Thomas lo raggiungesse.
Thomas esitò qualche secondo, per poi fare un passo verso la strada.
Fece appena in tempo a muovere un passo, che un suono di clacson gli rimbombò nelle orecchie, una fitta di dolore prese tutto il suo corpo e poté sentire le sue ossa rompersi.
Certamente stava soffrendo, ma la sua impazienza prevaleva, voleva andare da Dylan.
Dopo lo schianto, gli sembrò quasi di volare come gli uccelli, ma durò ben poco.
Vide il terreno avvicinarsi, provò di nuovo dolore nello schiantarvisi contro, ma anche questo non durò a lungo.
Le ultime cose che riuscì a percepire mentre iniziava a vedere nero furono solo voci di persone, confuse, che ripetevano parole come: "Oddio Oddio", "povero ragazzo!" "Ma sarà morto?"
Poi più niente.

Ghost || Dylmas [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora