Capitolo 5

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*verso le tre di notte*

Mi svegliai per un rumore che proveniva dalla cucina. Guardai bene l'ora e vidi che erano solo le tre di notte, guardai al mio fianco e c'era Justin che mi teneva stretta a lui con le braccia che mi cingevano la vita. Decisi di andare a controllare, visto che avevamo le finestre aperte, ancora qualche animale era entrato. Feci molta attenzione, per non svegliare Justin, solo dopo essere uscita dalla porta della camera mi resi conto di essere andata a dormire con i vestiti della sera precedente. Diedi uno sguardo sulle scale e notai la luce accesa. Di sicuro i ragazzi si erano scordati di spegnerla. Scesi di sotto per andarla a spegnere, ma dopo averla spenta, mentre mi incamminavo di nuovo verso le scale, senti un oggetto metallico premere sulla mia tempia.

"Dove credi di andare fiorellino?" diventati pallida, come aveva fatto Gianmarco a trovarmi? Iniziai a sudare freddo

"Cosa vuoi?"dissi non facendo trasparire nessuna emozione, mio padre mi ha sempre detto che se fai capire che hai paura puoi considerati morto

"Oh topolina, è semplice voglio te" disse con un ghigno malefico in volto

"Peccato che non mi avrai mai, e lavami sta cazzo di pistola alla tempia brutto figlio di puttana" dissi quasi urlando per poi girarmi e abbassare la pistola

"Ohh mi sei sempre piaciuta quando ti incazzavi, mi ecciti cazzo. Comuqnue tu adesso te ne verrai con me se non vuoi che faccio scendere Lucas dalla macchina cosí da far prendere anche la tua migliore amica" disse ridendo perfidamente.

"Non provare a toccarla lurido bastardo" gli tirai un calcio nelle palle e dopo lui sparò al muro, non ci misi molto a capire il senso di quel gesto, vidi entrare di corsa Lucas molto probabilmente era una specie di segnale.

Lucas era l'ex ragazzo di Zenya, lei lo aveva lasciato per la mia stessa motivazione. Lui voleva sempre e solo fare sesso mentre lei da brava ragazza non ci pensava neanche. Così lui iniziò a picchiarla ma poi vedendola con tutti quei lividi ogni giorno andai da lui e gli dissi che se ci avrebbe riprovato lo avrei denunciato alla polizia. Ma come non detto, si era calmato, ma visto che ora anche Gianmarco voleva la sua "vendetta" si erano alleati.

"Posso sapere che cazzo volete? Non ci potete lasciare in pace eh? Non vi vogliamo dovete capirlo ques-" non riuscì a finire di parlare che venni interrotta da uno spintone dato da Gianmarco che si era ripreso, che mi fece sbattere la testa allo spigolo del tavolino. Iniziai a sentire qualcosa scorrere lungo il collo toccai con due dita il punto dolorante e portai la mano davanti agli occhi, sangue. Mi strappati un pezzo di maglietta e lo legai alla testa, per fermare la fuoriuscita di sangue. Il tessuto della maglietta ormai legata alla mia testa si colorò velocemente di rosso.

"Vedo che adesso sei anche una infermiera oltre che una brava succhiacazzi troia di mer-" non finì la frase perché una voce dolce, quella di Zenya lo interruppe.

"Che cosa sta succed- Oh mio dio Krystal!" venne verso di me aiutandomi ad alzarmi.

"Zenya io non posso urlare, vai di sopra a chiamare i ragazzi corri" le dissi non sapendo cosa fare, era vero, non potevo parlare avevo perso troppo sangue e uralare sarebbe stato uno spreco di forze. Appena fece i primi scalini correndo, Lucas la prese per la vita e la sbatté per terra. Tappandole la bocca con la mano per evitare di farla urlare.

"Bastardo lasciala immediatamente se non vuoi che ti castro all'istante" disse Ryan affiancato da Justin. Tutti e due avevano due pistole, gli occhi di Ryan non erano più azzurri ma erano diventati blu come la notte. Mentre quelli di Justin erano diventati neri come la morte. Erano spaventosi.

"Guarda guarda guarda, chi abbiamo qui, Bieber, è un piacere rivederti"disse Gianmarco con disprezzo

"Non posso dire lo stesso" disse Justin.

Seguì un altro sparo di pistola, Lucas aveva sparato alla gamba di Ryan che si era inginocchiato mentre cercava di far cessare il sangue che usciva interrottamente. Gianmarco approfittò della distrazione di noi tutti e sparó a Justin alla spalla. Lo vidi tenersi la spalla mentre la maglietta bianca della sera precedente si colorava di rosso. Mentre tutti erano distratti presi il coltellino che avevo sempre con me e lo lanciai nel braccio sinistro di Gianmarco, sapevo che era mancino, era un punto a mio vantaggio. Poi mi buttai dietro al divano per ripararmi dai colpi di pistola di Lucas, presi la pistola che avevo sempre con me e sparai alla gamba di entrambi. Ad un certo punto i due lasciarono cadere due palle grandi quanto due limoni e da esse fuoriuscì tanto fumo. Passarono cinque minuti e il fumo si era dissolto nell'aria. I due codardi erano fuggiti. Zenya che nel frattempo era stata accovacciata al muro si era alzata per venire ad abbracciarmi. Dopo essersi staccata salì sopra e scese con due kit per il pronto soccorso. Lei fece stendere Ryan sul divano e lo stesso feci io con Justin. Non avevo mai fatto una cosa del genere in prima persona. Ma io e Zenya essendo andate ad un college di "Chimica e biotecnologie sanitarie" sappiamo come muoverci in situazioni come queste. Inizia a togliere il sangue attorno la ferita poi pian piano inizia a disinfettare, Justin urlava dal dolore così gli diedi un asciugamano da mettere in bocca per attenuare gli urli. Dopo aver disinfittetato la ferita e un paio di pinziette mi feci coraggio, tastai lievemente il punto dove c'era il proiettile e con delicatezza e decisione lo sfilai dalla sua spalla. Disinfettai di nuovo il tutto e fasciai la ferita con della garza sterilizzata.
Gli feci segno di aver finito e lo aiutai a salire di sopra.

"Justin devi stare a riposo, nei prossimi due giorni non dovrai fare troppi sforzi perché ci sarebbe il rischio che la ferita si apri" gli dissi dolcemente ma anche con tono preoccupato così da fargli capire che la situazione era seria.

"Mmh è chi saresti tu per dirmi tutto questo? Non sei mica un dottore." disse con tono da stronzo.

"No non lo sono, però ho esperienza in questo campo, fai come vuoi" dissi poi avanzando verso la porta per uscire. Mentre stavo per uscire la sua voce mi fermò parlando

"Ehi scemina, stavo scherzando. Non te la prendere, vieni" disse facendo sbattere la mano sul vuoto accanto a lui invitandoli a sedere. Mi sdraiai accanto a lui e ci coprimmo col la coperta. Mi cadde una ciocca del mio ciuffo castano scuro sul viso, e come se lo stesse aspettando me la tolse dolcemente fissandomi negli occhi.

"Sei ma mia sexy infermiera bimba" mi disse sorridendo facendomi arrossire e risucchiare.

"Quando riprendete gli studi?" mi chiese dopo attimi di silenzio.

"La settimana prossima andremo al Chemstry College, ci siamo iscritte prima di partire per il viaggio" gli risposi.

"Uh che bello verrete nella nostra stessa scuola figo!" disse eccitato ridendo.

"Si sarà divertente. Adesso riposiamo è stata una giornata faticosa questa di oggi per essere appena iniziata" dissi pensando che in realtà erano solo le cinque e mezzo del mattino.

"Okay bimba. Posso avere almeno il bacio pro-riposino" disse facendo una faccia da cucciolo. Non resistetti, premetti le mie labbra sulle sue. Fu un bacio dolce che durò una manciata di secondi. Ci staccammo e ci attaccammo l'uno all'altro .

"Riposa bene Juss" gli dissi socchiudendo gli occhi che si fecero più pesanti.

"Anche tu piccola" mi disse dandomi un bacio sulla punta del naso.

Mi addormentai abbracciata a lui, può sembrare strano ma mi sentivo stranamente protetta.

Ehi bellezze, come promesso ho aggiornato per voi, spero il capitolo vi piaccia *-*.
Su con i voti.. Schiacciate su quella stellinaaaa ⭐⭐⭐⭐⭐❤

°•Innamorata di un gangster•° {JB&AM FF}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora