Capitolo 5

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-Devo parlarti, dopo scuola hai un momento?

Era riuscito a parlargli in pubblico e questa era una bella prova per lui.

-É importante?

Andrea abbassò la testa e annuì.

-Va bene, dopo le lezioni, vicino al nostro bagno, ok?

Il ragazzo fece appena in tempo ad annuire che stava giá correndo via per non mostrare il rossore.

Il loro bagno.

Dove lo aveva sempre rincuorato.

Era il loro posto.

Ok, non era molto romantico ma...

Sbattè la testa sul banco.

Perchè faceva quei pensieri?

Forse era stata sua madre che aveva passato la sera a raccontargli e fargli sfogliare tutti gli... yaoi... che aveva letto o che continuava a leggere.

Aveva visto cose che preferiva non ricordare.

Le ore sembravano macigni ma alla fine passarono anche loro e in men che non si dica, Andrea era faccia a faccia con Simone, ai loro bagni.

-Allora, cosa c'è?

Deglutì.

Doveva essere deciso o non ce l'avrebbe mai fatta.

-Io...

Raccolse tutto il suo coraggio e parlò.

-Io... penso di essermi innamorato di te.

Simone alzò un sopracciglio, sorpreso.

-Come prego?

Andrea strinse i pugni.

-Tu mi piaci.

Rimase immobile aspettando una risposta.

Lo sguardo di Simone era perso nel vuoto.

-Stai confondendo la gratitudine con l'amore.

Si aspettava una risposta del genere, era preparato.

-Ci ho giá pensato e riflettuto e non è così, è proprio amore.

Il ragazzo scosse lentamente la testa.

-Impossibile.

Si incamminò verso di lui, passandogli accanto.

-Ti dico che è così, tu mi piaci.

Simone si bloccò.

Erano molto vicini.

Andrea si girò per poter osservare la sua reazione.

Lo stava osservando a braccia conserte, deciso.

-Baciami.

Andrea avvampò.

-C-Cosa??

-Se sei davvero innamorato di me non ci dovrebbe essere nessun problema a baciarci, no?

Andrea abbassò la testa imbarazzato.

-Non credo... di poterlo fare.

Simone alzò le spalle e rispose duro:

-Ok, come vuoi.

Si girò e fece per andarsene ma Andrea lo trattenne per una manica.

-No.

Non voleva perderlo e c'era un solo modo per non farselo scappare.

Lo tirò a sè e posò velocemente le sue labbra su quelle del ragazzo.

Lo aveva fatto senza riflettere, ma ora che sentiva quel contatto e percepiva il calore e l'odore del suo corpo, si staccò imbarazzato.

Simone lo guardava con un misto di pietá e dolcezza.

-Pivello, quello non è un bacio.

Prese la testa di Andrea tra le sue mani e lo baciò con passione.

Le loro labbra combaciavano come le tessere di un puzzle e Simone iniziò a succhiare e mordicchiare le labbra del compagno, che soffocò un gemito di piacere.

Si staccarono solo una volta finito l'ossigeno, ansimando.

-Questo è un bacio.- sussurrò Simone, mentre un piccolo sorriso gli illuminò il volto.

Andrea sentì il cuore sciogliersi di fronte a un sorriso così bello che non aveva mai visto, così raro che doveva essere mostrato solo a chi era in grado di coglierlo.

Poggiò la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi.

Avrebbe voluto che quel momento fosse durato per sempre.

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