Capitolo 4: Primo giorno

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Pov Caterine
Ma questo poi? "Sembri una tipa che si infila nelle mutande di tutti, non una da caffè e basta"
Ma chi ti conosce e cosa vuoi! Fortuna che é la prima è l'ultima volta che lo vedo, se lavora lì, stai pur certo che non ci metto più piede.
Erano le 8:30 e dovevo entrare a scuola: l'unico problema era che quella scuola era enorme, mi sarei persa sicuramente.
"Pronto Emi? Ehi, sono appena entrata a scuola, dov'è la nostra classe?".
"Cate allora, devi salire le scale a destra della porta, appena arrivi al secondo piano devi entrare nella prima porta rossa che vedi, poi andare fino in fondo al corridoio e nella nostra classe c'è scritto 4K, comunque è quella a destra, hai capito?".
"Ehm, più o meno".
"Dai Cate è facile se non riesci a trovarla, chiedi a qualcuno".
"Ok Emily, ci vediamo in classe".
"Allora, Emily ha detto che devo prendere la scala e..".
Mentre stavo pensando a quale strada dovevo prendere, tutto d'un tratto mi ritrovai per terra, con tutti i libri che avevo in mano sparsi sul pavimento e sentivo la voce di un ragazzo che parlava dietro di me.
"Oh mio dio scusa ero di fretta! Non ti ho proprio vista, tutto aposto?".
Mi alzai lentamente e vidi davanti a me un ragazzo altissimo, dai coppelli rossi con due grandissimi occhi verdi che mi fissava con in aria un po preoccupata. Era tutto lentigginoso e aveva un piercing al labbro che gli risaltava le labbra carnose.
"Sì tutto bene grazie, non ti preoccupare".
"Dio scusa, sono uno molto distratto, non volevo venirti addosso, mi dispiace".
"Ma no dai, non ti preoccupare, succede a tutti di inciampare!"
"Sì ma a me succede molto spesso; comunque piacere sono Archie Knight, tu invece?".
"Piacere Caterine Jacobsen".
"Sei nuova per caso, non ti ho mai visto in questa scuola".
"Ehm si, mi sono trasferita da poco e i miei mi hanno iscritto a questa scuola".
"Costretta anche tu eh? Pensa un po', anche io sono stato costretto dai miei, io sarei voluto andare al conservatorio, ma con i miei neanche a parlarne!"
Quando sentii le sue parole sussultai un attimo: non ci potevo credere, anche lui voleva andare al conservatorio! La vita, certe volte fai degli incontri assurdi!
"Ma davvero? Anche io sarei voluta andare al conservatorio!"
"Wow, allora abbiamo già qualcosa in comune: tu suoni qualche strumento oppure ti piace solo la musica?"
"Sì suono il piano da quando sono piccola, ma principalmente mi piace cantare.."
"Davvero? Allora dovrai farmi sentire eh".
"Ahahah se ci sarà l'occasione".
"Oh mio dio è tardissimo, è stato un piacere Cate! Anzi aspetta, ecco, tieni questo è il mio numero, se hai bisogno per qualunque cosa, fammi uno squillo, sarò sempre a sua disposizione signorina e poi devo anche farmi perdonare per l'incidente di prima!"
"Grazie mille Archie! Ma ti ho già detto che non ti devi preoccupare davvero, se ho bisogno ti chiamo sicuramente"
"Mio dio, deve essere il mio giorno fortunato,
Primo giorno di scuola e incontro una ragazza bellissima! Mi porterai fortuna allora, ciao Caterine ci sentiamo".
"Ahahahah, ciao Archie!.. Mamma mia che tipo che è"
Stavo guardando il biglietto con scritto il suo numero e sorrisi un attimo pensando all'ultima cosa che aveva detto.
Mentre riguardavo il foglio, mi cadde l'occhio sul l'orologio e notai che erano già le 8:45 e dovevo essere in classe hai 35.
Feci una corsa assurda per arrivare in classe il prima possibile, e anche se il mio senso dell'orientamento era tremendo riuscii a trovare facilmente la classe.
"Salve prof. Mi scusi per il ritardo non riuscivo a trovare la classe"
"Ah salve, lei deve essere la signorina... Jacobsen, esatto?"
"Sì esatto".
"Nessun problema, è il primo giorno quindi è scusata e oltretutto la segreteria mi ha informato che questa scuola è nuova per lei".
"Sì, sono mortificata non succederà più".
"Non si preoccupi, le ho già detto che non è un problema, benvenuta"
Il prof si diresse verso di me per stringermi la mano e rivolse un sorriso davvero dolce: quel gesto mi stupii tantissimo, non avevo mai trovato un professore che avesse questo atteggiamento nei confronti degli alunni.
"Perfetto, si sieda nel primo banco libero che trova".
"Ok, grazie mille".
Quando mi volta vidi con mio grande sollievo, che Emily e Steven mi avevano tenuto il posto, quindi mi diressi verso di loro e mi sedetti.
"Come mai hai fatto tardi?"
"Ho incontrato un ragazzo e mi sono fermata a chiacchierare un po con lui"
"Uhuh, Cate! Hai già fatto conoscenza con qualche figone?"
"Smettila Emi dai, mi è venuto a sbattere contro e mi ha chiesto scusa, poi abbiamo chiacchierato un po e mi ha lasciato il suo numero, in caso avessi bisogno".
"Perfetto Cate! Sei hai bisogno di scopare, chiama lui".
"EMI!".
"Emily piantala dai, non sei simpatica".
"Dai! Stavo scherzando, non si può mai dire niente con voi due, avete il senso dell'umorismo di due lumache, comunque Cate, hai visto quanto è bello il prof? Mamma mia lo chiamerei volentieri a casa mia per delle "ripetizioni", ahahah".
"E poi è Cate quella che ha bisogno di scopre eh?"
"Che ho detto di male? Ho detto solo la verità è poi dei tre qui è lei che deve scopare, visto che a 17 anni quasi 18 è ancora verginella".
"Ne possiamo parlare dopo, vorrei stare attenta, vi dispiace?"
"Scusa secchiona".
Li odiavo quando facevano così, glielo avevo spiegato un sacco di volte che il mio obbiettivo non era "scopare" con nessuno, se capitava bene, sennò amen e poi doveva comune essere la persona giusta, non il primo idiota che passa per strada; ripensai a quello che aveva detto Emily e in effetti il prof era davvero un bell'uomo e oltretutto era molto gentile, ci sarei andata molto d'accordo.
L'ora passó tranquillamente e quando suonó la campanella io, Emily e Steven ci dirigemmo nella sala degli studenti per passare la ricreazione.
"Oh mio dio, guardate quella!"
Vidi Steven che indicava una ragazza con la minigonna e dei lunghi capelli neri che le arrivavano fino a metà schiena.
Steven era un gran bel ragazzo: era cresciuto con me e quindi lo avevo visto cambiare nel tempo e da quanto era brutto da piccolo, crescendo era diventato davvero bello. Essendo diventato un bel ragazzo era anche molto notato tra tutte e non si faceva mai scappare l'occasione di portarsene una a letto: io gli voglio un bene dell'anima, per me è come un fratello, ma questo suo atteggiamento non mi è mai piaciuto.
"Eh cosa c'è in quella?" Dissi.
"Si infila nelle mie mutande tra 2 giorni, fidatevi".
"Steven, non ce ne frega niente".
Dopo che sentii le parole di Ste, mi ricordai di quell'imbecille che mi aveva tratta così male stamattina.
"Ah ragazzi, a proposito, vi ricordate che stamattina sono andata a fare la colazione in quel ristorante oggi?".
"Sì certo, è il ristorante degli studenti"
"Ecco, non andiamoci mai".
"Beh perché Cate?"
"Perché stamattina c'era un cameriere che mi ha tratta malissimo, non voglio più metterci piede. Sapete cosa mi ha detto "sembri una che si infila nelle mutande di tutti" ma vi rendete conto? Manco mi conosce!".
"Ma davvero? Ahahahah, bel tipo questo".
"Ma Emily! Un bel tipo un corno, hai capito cosa mi ha detto?".
"Si dai Caterine non te la devi prendere per qualunque cosa ti dicano".
"Ok ma se ti danno della.." Stavo finendo di parlare quando sentii due braccia avvolgermi le spalle.
"Ma tu guarda chi si rivede!" Capì subito chi era, mi voltai e vidi il viso sorridente di Archie.
"Ehi ciao Archie" gli sorrisi.
"Allora come è andata la lezione del primo giorno in questa scuola stupenda?"
"Molto bene grazie, anche se avrei preferito essere al conservatorio".
"A chi lo dici guarda, non ce la faccio più, questa scuola è tremenda, però potremmo farci compagnia avvicenda no?"
"Sicuramente" gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò
"Archie ti muovi!" Vidi una ragazza dai capelli rissi come Archie che lo chiamava con un'aria annoiata e irritata dal fatto che stesse parlando con me.
"Arrivo Ag! Senti devo andare, però hai il mio numero insomma, scrivimi, chiamami fai quello che vuoi, però ricordati di me, ok?" Sì liquidò lasciandomi un bacio sull'angolo della bocca.
"Cate.." Disse Steven.
"Eh?" Dissi guardando Archie che si allontanava.
"Ma tu lo sai chi è lui?".
"Ehm si si chiama Archie Knight".
"E quella che lo ha chiamato si chiama Agnes Knight, sono i due gemelli più famosi della scuola e sai perché?"
"No, perché?"
"Perché i loro genitori sono i creatori della linea di modo "PINK"!"
"Cosa?!"
"E non solo, loro due sono i modelli!"
"Cate stai per diventare la ragazza di uno famoso!"
"Ma Emily, non è il mio ragazzo!"
"Si, ma lo diventerà presto, guarda che è un gran figo, ci staresti da dio".
"Dai piantala, torniamo in classe che è meglio".
"Ok ma non finisce qui sappilo".
Ci dirigemmo in classe e finimmo la giornata in tranquillità: presi un sacco di appunti e conobbi tutti i professori, mi piacquero molto.
"Oh io comunque sta cosa delle equazioni di terzo grado mica l'ho capita".
"Ok ho capito, oggi pomeriggio venite da me così vi rispiego?"
"Certo! Alle 3?"
"Perfetto allora".
"Ehm Cate mi sa che c'è un ragazzo che ti sta guardando".
"Cosa dici Ste?" Mi voltai a guardare e non potevo credere a cosa vidi: il cameriere che mi aveva offeso al ristorante era lì fuori che mi stava aspettando mentre stava accendendo una sigaretta.
"Oddio non ci credo"
" ma chi è Cate?"
"È il cameriere del ristorante, eh, Oddio viene qui?"
"Oh mio dio che figo!"
"Emily piantala sono tutti fighi quelli che vedi"
Non avevo neanche finito la frase che lo vidi arrivare e mi mise la mano sulla pancia per portarmi verso di lui e farmi appoggiare al suo petto.
"Ci rincontriamo principessa" lo sentii sussurrare al mio orecchio.
Mi staccai subito da lui e lo guardai con un'aria stupita.
"Cosa vuoi?" Gli dissi.
"Mi dispiace come è andata a finire oggi, sai avrei voluto passare un altro po' di tempo con te, mi piaci più tu della tizia con i tanga, sai il culo ce l'hai molto meglio tu" mi disse ridendo e facendomi l'occhiolino.
Vidi Steven prendermi la mano e abbracciarmi
"Senti Cate non mi piace sto tipo andiamocene".
"E tu chi sei suo padre?".
"No, però sono suo amico e ti conviene andartene sennò.."
"Sennò che eh, avanti"
I due si stavano avvicinando pericolosamente e mi misi in mezzo per dividerli.
"Ehi basta, Ste stai tranquillo ci penso io: e tu vattene non voglio parlarti".
"Ma come? Me lo hai detto tu che se volevo parlarti ti avrei dovuto aspettare fuori dalla scuola, ed eccomi qui, poi non ci siamo presentati, sono Craig e tu sei Cate.. Giusto?".
"Caterine, ora che abbiamo parlato vattene".
"No no tesoro, vieni a fare un giro con me e poi ti lascio in pace, promesso".
"Oh no, bello, lei non viene proprio da nessuna parte con te"
"Oh cazzo, ma ti ho chiesto qualcosa a te?"
"Basta! No senti non vengo con te da nessuna parte è molto chiaro? chiedilo a quella con tanga".
"Ma io non voglio lei, io voglio te".
"Beh mi dispiace deluderti ma no quindi addio, andiamo ragazzi?" Dissi a Emily e Steven che mi seguirono verso la metropolitana.
"Guarda che se non vieni domani torno e torno finché non vieni con me".
"Ah sì certo, a domani allora".
Camminai fino all'insegna della metropolitana poi mi girai a vedere il ragazzo: mi stava ancora guardando e si stava passando la lingua nel labbro inferiore con la faccia da duro e guardandolo lo vidi dire "a domani" poi si girò e si diresse verso quella che molto probabilmente poteva essere la sua macchina.
Continuai a guardarlo per un po' e mi chiesi: che cosa poteva mai volere uno come lui da una come me?.

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