Capitolo 5: Fleur

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Pov Craig
Avrei tormentato quella ragazza fino a quando non avesse ceduto. Sarei andato davanti a scuola tutte le mattine e avrei fatto in modo di farla venire con me.
Non volevo farle nulla di male, neanche per sogno, però volevo passare un po' di tempo con lei... non so perché, non era neanche il tipo di ragazza che mi piaceva, però qualcosa nei suoi occhi mi aveva colpito: da come mi aveva risposto al ristorante, da come mi aveva tenuto a bada davanti scuola o da come mi ha guardato, non so davvero perché, ma volevo conoscerla meglio assolutamente.
Mentre viaggiavo nei miei pensieri, guardai istintivamente l'orologio e li diventai pazzo.
Ero in ritardo di 30 minuti, a casa mi stava aspettando mia sorella che doveva prendere la medicina e io me ne ero completamente dimenticato.
Salii subito in macchina e in un quarto d'ora arrivai a casa, ma quando apri la porta non potevo credere a quello che avevo visto:
Mia sorella era per terra in lacrime e che gridava il mio nome catatonica, invece mio padre le urlava contro con una bottiglia di jack Daniels rotta in mano e diceva:
"Avanti alzati! Cammina! Cosa sei down?!".
Mi precipitai verso mio padre e lo fermai prima che potesse fare una sciocchezza; come al solito mentre non ero a casa si era ubriacato.
"Papà smettila!"
Gli gridai contro prima di prenderlo per le spalle e buttarlo per terra.
"Craig vattene via, non ti voglio in questa casa vattene!".
Me lo ripeteva sempre ma ormai non mi importava più niente di quello che diceva.
Presi subito in braccio la mia sorellina, che ancora era in lacrime e la portai in camera sua, la feci stendere sul letto insieme a me e l'abbracciai forte.
"Tranquilla Fleur ci sono qui io, non piangere".
Pianse per un po ma poi smise e lentamente si addormentò.
Era solo una bambina, ma tutti i giorni doveva combattere con quello stronzo di mio padre perché sfortunatamente la mia piccola sorellina era la copia di mia madre e questo, mio padre, non riusciva a sopportarlo. Dava la colpa della morte di nostra madre a lei quando in realtà lei non centrava nulla, anzi, lei era una vittima, ma lui non lo aveva mai capito.
Presi il suo corpicino caldo e lo misi sotto le coperte del suo letto e le misi vicino anche il suo orsacchiotto preferito, le diedi un bacio e scesi in cucina.
Con mio grande sollievo vidi che mio padre se ne era andato, probabilmente a bere con i suoi amici in qualche stupido bar per alcolisti è sicuramente non sarebbe tornato prima dell'indomani così Fleur avrebbe avuto un po di pace.
Mentre ero in cucina mi misi a preparare un po di cose per lei: le feci un buon brodo di manzo e una cotoletta con le patatine, sapendo che erano i suoi piatti preferiti, e infine le presi fuori dal frigo un cupcake rosa e misi tutto in un vassoio da portarle in camera.
Mentre cucinavo, mi tornò in mente la ragazza del ristorante, Caterine, e mi chiedevo che cosa si dovesse provare a rimanere abbracciato su di un letto con lei, come prima avevo fatto con mia sorella: mi scappò un sorriso.
Pensai subito di essere uscito di testa, così scrollai le spalle, presi il vassoio e lo portai in camera di Fleur.
"Ehi piccola, svegliati".
"Mm.. C! Mi hai preparato il pranzo, ma non serviva me lo sarei preparata io".
"Tranquilla sorellina, i fratelli a che servono sennò?"
"Grazie fratellone".
"Di niente, però oggi mangi tutto eh, il dottore ha detto che devi mangiare di più, stai dimagrendo troppo e non va bene".
" lo so C ma se non ho fame che ci posso fare?".
"Ti sforzi Fleur, è per la tua salute, non stiamo giocando".
"Va bene..".
"Ehi furbetta, guardami negli occhi e dimmi che hai capito".
"Va bene, ho capito C, prometto che mangerò di più".
"Così mi piaci piccolina".
"Come è andata oggi al lavoro?".
"Ma come al solito, a parte che ho conosciuto una ragazza..".
"OH MIO DIO, questo vuol dire che finalmente hai messo la testa a posto e ti sei trovato una ragazza?!"
"Ma cosa? No Fleur, ahaha. Era venuta a prendere un caffè e io l'ho presa un po in giro".
"E com'è?"
"Bah, è una ragazza semplice, ha dei lunghi capelli biondi, stamattina li aveva raccolti in una treccia, anche se qualche ciuffetto le ricadeva sul viso, ha delle labbra carnose e quando sorride è la fine del mondo, tipo stamattina mi ha sorriso prima che le chiedessi che cosa voleva e...".
"Frena, frena, frena.. ti sei innamorato di una ragazza che conosci da appena un paio d'ore? Cos'è amore a prima vista fratellone?"
"Ma cosa dici Fleur! Non me ne frega niente di lei".
"Ah si sì, si vede che non te ne frega niente".
"Smettila ok?".
"Non c'è niente di male C se ti piace una ragazza, anzi, finalmente avrò una cognata! Sono felicissima, e poi? Come è andata? Cosa è successo? Hai il suo numero? Dai racconta!!!"
"Calma! Ahahah, ho provato ad andarla a prendere davanti la sua scuola e le ho chiesto se le andava di fare un giro".
"E poi?"
"Mi ha liquidato dicendomi che non mi vuoi vedere e non vuole uscire con me".
"Ma come? Cosa le hai detto nel ristorante?"
"Ma niente di particolare, stavo solo scherzando!"
"Cosa le hai detto".
"Che sembrava una che si infila nelle mutande di tutti".
"CRAIG!"
"Era uno scherzo!"
"Ma quale scherzo! Non si dicono questo cos'è ha una ragazza! Specialmente a una che non conosci, oh mio dio, ti fai proprio amare dalle donne tu eh?"
"Beh i miei metodi per rimorchiare funzionano bene".
"Ah ho visto come funzionano bene."
"Ah ah ah, che simpatica, fatto sta che adesso non mi vuole più vedere".
"Vuoi uscire con lei?"
"Beh mi piacerebbe conoscerla meglio, non so, mi sembra una ragazza molto tenera e mi attrae in qualche modo".
"Umm.. Ho trovato!"
"Che cosa?".
"Domani regalale un cupcake come il mio".
"Un cupcake? Perché?".
"Perché alle ragazze piacciono tantissimo e di sicuro con questo vai a colpo sicuro!"
Mi passò il cupcake che le avevo messo sul vassoio e mi sorrise.
"Almeno provaci".
"Non so, ci penserò, ora però mangia che sennò la roba si raffredda".
"Ok capo!"
"Fleur senti, adesso devo andare perché esco con Josh".
"Ma come? Non resti con me?"
"No purtroppo non posso e non so neanche quando torno, quindi non mi aspettare sveglia".
"Uff ok..".
"Dai non fare così, domani ti prometto che stiamo in piedi fini a tardi e guardiamo uno di quei film sdolcinati che piacciono a te, anzi, te lo vado a noleggiare io personalmente!"
Alzó gli occhi e con un sorrisone mi disse:
"Davvero? Me lo prometti?".
"Ti do la mia parola d'onore!"
Non feci neanche in tempo a finire di parlare che mi salto addosso e mi abbracciò fortissimo.
"Grazie C! Grazie,grazie, grazie, grazie".
"Ehi ok ok prego".
"Ti voglio tanto bene".
"Anche io".
La strinsi più forte e le diedi un bacio sui suoi capelli che profumavano dello shampoo alla lavanda che le compravo sempre.
"Se vuoi puoi invitare qualcuno a dormire qui".
"Davvero posso?".
"Sì certo, poi vi riporto io domani a scuola, tanto ci passo davanti per andare a lavorare".
"Si! Perfetto! Grazie mille fratellone, allora invito Cristina, Ashley ed Edward così siam.."
"Aspetta chi è che vuoi chiamare?"
"Edward.."
"Oh oh, no scordatelo, lui no!"
"Ma perché no?! Che cosa ti ha fatto? È da quando te l'ho presentato che lo odi".
Edward era un amico di Fleur, andavano in classe insieme e mia sorella era totalmente pazza di lui e penso che fosse lo stesso per lui, ma non mi piace a me ne lui ne la sua famiglia, erano dei ricconi che se la tiravano tantissimo e non volevo certo diventare parente di sta gente.
"Non mi piace, si vede benissimo che gli piaci, e sappi che i maschi a 14 anni pensano solo a una cosa e nessuno meglio di me sa a che cosa..".
"Dai Craig è un bravo ragazzo, ed è mio amico".
"Ma insomma Fleur, non puoi sceglierne un altro, uno qualunque!"
"No a me piace lui e basta".
"Uffa, mi sa che sono un po geloso".
"Oohh fratellone mio! Ma non devi esserlo, sono ancora piccola per pensare a certe cose e aspetterò almeno ancora 3 anni prima di fare qualcosa".
"3 anni?! Troppo poco! Minimo 10!"
"Sì certo come dici tu ahaha".
"Sono serio! Ahahah, Oddio ma è tradissimo, devo andare da Josh, tu finisci di mangiare, la medicina te l'ho messa sul tavolo, quando hai chiamato i tuoi amici, mi raccomando, poi chiudi la porta a chiave e non andate a letto troppo tardi, ok? Dammi un bacio".
"Ok Craig, ciao ci vediamo domani".
Ero molto protettivo nei confronti di mia sorella, non volevo che nessuno le facesse del male e quindi cercavo in tutti i modi di farla sentire a proprio agio, di non farle mancare niente e di crescerla al meglio che potevo.
Così avrebbe voluto la mamma.
Presi il cellulare e composi il numero di Josh
"Pronto Josh".
"Ohi C!"
"Tra 30 minuti sono da te, ok?"
"Si non ti preoccupare sono a casa, allora, andiamo al Columbia stasera?"
"Come vuoi tu".
"Sono con 2 mia amiche, oh sono delle fughe da paura, stasera si scopa!!"
"Non so se mi va".
"Cosa hai detto Craig?"
"Ho detto che non si se mi va di conoscere tipe nuove".
"Hai la febbre per caso?"
"No sto bene".
"Allora non sei il mio migliore amico, cosa ne hai fatto di lui?"
"Niente ma.."
"Senti uomo, sono 2 fighe allucinanti te lo posso assicurare, tu devi solo sceglierne una e il gioco è fatto, fidati".
"Ok dai, parto adesso".
"Va bene, ti aspetto".
Riagganciai e salii in macchina, ma mentre stavo andando mi tornò in mente Caterine, così, senza un motivo preciso mi tornò in mento il suo sorriso.
Partii cercando di smettere di pensare a lei.
Che cosa mi stava succedendo?

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