Capitolo 6.

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Harry non gli aveva parlato quel giorno, né il giorno dopo. Aveva solo ottenuto un paio di buchi nella porta e il lato del suo letto occupato, però la sua colonna vertebrale era fredda, il suo petto e i suoi fianchi non erano stretti da nessuno quelle volte in cui si muoveva, era stato solo un po' più lontano, neanche lo guardava così tanto.

Adesso che stavano nel loro Jet privato, Harry semplicemente si era seduto vicino a Liam con lo sguardo torvo e Zayn si trovava accanto a Louis.

Era agitato ed era strano considerando che neanche condividevano realmente i sedili e questo non era mai successo. Strinse le labbra verso Harry che colpiva uno dei braccioli del suo sedile con l'indice e il medio a ritmo di qualsiasi cosa stesse ascoltando che non si sentiva a quella gran distanza tra loro.

Louis si sentiva seriamente a disagio e triste, era strano non averlo affianco, e lui non mostrava segnali riguardo a quanto fosse sbagliato tutto ciò. Ma almeno ci avrebbe pensato due volte prima di obbligarlo a fare qualcosa a cui non era preparato. Lui conosceva Louis, che era praticamente come portarsi appresso un contratto di conseguenze.

Osservò Zayn che stava cercando di dormire tutto rannicchiato nel sedile con un giacchetto sopra di lui a riscaldarlo.

Davanti a lui c'era un piccolo tavolino e sopra un libretto con una penna, stava scrivendo una canzone. Così mentre Louis sbirciava, la sua mente ideò un'altra idea.
Prese il libretto e la penna, strappò un foglio e la accartocciò a pallina e la lanciò a Liam che, anche lui, cercava di dormire.

Saltò e Louis poté sentirgli dire "Siamo arrivati?" un paio di volte prima di reazionare e rendersi conto del pezzo di carta, guardare Louis e accigliarsi nella sua direzione. Louis lo chiamò con la mano e lui alzò le sopracciglia.

Si sbatté una mano in fronte e sospirò.

-Liam, idiota, vieni qui, ho bisogno di sedermi lì.- Sussurò però Niall nei due posti davanti a lui si stiracchiò e intentò colpirgli la coscia ma lo schivò e lui semplicemente lo dimenticò mormorando qualcosa ancora addormentato e accomodandosi.

Liam camminò verso di lui e gli diede delle pacche sulla spalla con una risata, sapeva cosa stava cercando di fare. Louis con attenzione si sedette vicino ad Harry e lasciò cadere il libretto e la penna davanti a lui.

Per prima cosa si tolse entrambe le cuffiette, poi osservò il libretto e dopo i suoi occhi. Il suo viso era rigido da quando era stato arrabbiato, così, intuì, aveva voglia di dire molto di quello che non poteva, o fare molto di quello che non poteva.

-Potresti scrivere...- Disse Louis sorridendo. Harry roteò gli occhi e prese la penna, scrivendo seccamente e velocemente senza molta voglia, spostò il libretto verso Louis e lasciò cadere la penna sopra il tavolo senza importargliene.

"Fottiti."

Louis rise e si girò verso di lui.

-Hey, almeno sono venuto qui, ringrazia per questo.- Si difese alzando le mani e stringendosi nelle spalle in una posa da niente colpa per lui.

Harry prese il libretto quando Louis lo diresse verso di lui di nuovo, scrisse di nuovo in forma veloce e secca.

"Ti ringrazierei un po' di più se mi comprassi una nuova macchina maledetto idiota."

Louis non voleva ridere, però era tanto divertente l'idea di Harry che voleva urlargli. Voleva gridargli contro e semplicemente non poteva farlo, non poteva muovere la lingua perché la sua voce sarebbe stata come quella di una papera e lui semplicemente accumulava tutto e Louis si approfittava con crudeltà della sua pazienza.

PARALLELO |LARRY STYLINSON| |Italian Translation| ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora