Risveglio

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Ma una mano mi fermò
-Non toccarlo- disse Ren con aria minacciosa, aprendo gli occhi. Non so il perché, ma la sua voce mi piaceva così tanto e lui mi faceva sentire protetta. Alzai lo sguardo  verso il suo viso e quando i nostri occhi si incrociarono divenni tutta rossa
-Scusa...- risposi abbassando la testa per non fargli notare il mio rossore
-Alzati- disse lui. Mi alzai, cercando di non svegliare Annabelle. Purtroppo il mio tentativo fu vano
-Fratellone?- lo chiamò mentre si strofinava gli occhi
-Vieni Annabelle. Ti devi rimettere il vestito- 

-No!- esclamò lei contrariata. Si strinse nel mio petto- La sorellona è calda e morbida, non mi voglio separare da lei- cominciò a piangere- proprio come la mamma- scoppiò a piangere e io la cullai. Ren ci guardava con malinconia e nella sua anima intravidi uno spiraglio. C' era una madre che cullava un bambino, e quel bambino era Ren. Incrociammo di nuovo gli sguardi e forse si accorse di quello che stavo facendo, poiché ricreò la barriera intorno al suo cuore. Stava sorgendo l' alba e spense il fuoco. Prese i miei vestiti e me li porse. Io gli diedi Annabelle, che continuava a piangere e notai che aveva la sottoveste del vestito. Sembrava un piccolo e tenero fantasmino
-Vestiti in fretta- disse, girandosi. Mi vestii, con non poco imbarazzo. Quando finii mi voltai e lo vidi di spalle(per fortuna non si era girato) mentre cullava la bambina. Che immagine dolce
-Hai finito?- mi chiese.Mi porse la bambina, si girò, prese la sua camicia e se la mise, poi prese il suo soprabito e il vestito della bambina e me lo porse
-Mettiglielo- mi ordinò. Mentre la vestivo cominciai a pensare a quello che era accaduto prima della caduta
-Ren- lo chiamai- Ieri non stavo scherzando. Noi possiamo aiutare te e Annabelle ad andarvene da Liebensborn. Venite con me in accademia- lui mi guardò, poi disse
-Sarebbe bello, ma non possiamo. Credi che sia così stupido da stare lì con lei? Annabelle ha un microchip di auto-distruzione nel sangue. Se scappassimo salterebbe in aria. Io invece...- ma si bloccò
-Possiamo rimuoverlo- gli risposi io- Kara mi ha detto che con le tecnologie che hanno a scuola possono fare qualunque cosa- mi guardò, ma non con inespressività. Era incredulo- Devi solo dirmi come posso aiutare te- a quelle parole sorrise tristemente
-Io...- si bloccò indeciso, ma poi proseguì- a causa di un contratto appartengo al padrone- indicò il collare- Nei contratti demoniaci il padrone ha pieno controllo sul demone, che non può opporsi. Se provassi a scappare il collare mi riporterebbe da lui, e Dio solo sa cosa potrebbe farmi-

La storia diventa sempre più interessante ;-)

Chiedo umilmente perdono *si inchina chiedendo pietà* ma ho avuto una settimana di compiti e interrogazioni. Vi prego non uccidetemi

Un bacio
~Llinalee 


Il demone neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora