Capitolo 8.

15 0 0
                                    

'Dimmi che non era il tuo ragazzo quello' lessi.
Sta scherzando?
'Marco, manca poco al tuo matrimonio. Ti pare il momento giusto per fare il geloso?' scrivo. Poi decidetti che non vale la pena dare importanza a chi merita poco, quindi cancello il messaggio.
"Il nostro piano ha funzionato" mi giro sorridendo a Thomas.
Sul suo volto si apre un gran sorriso e lo guardo ammirata. Finché non apre bocca.
"Siete proprio tutte le stesse" disse scuotendo la testa, mentre tiene lo sguardo fisso.
Io rimasi incredula davanti quella frase. Non c'é espressione che mi dia piú fastidio é proprio quella.
"Che cosa hai detto?" chiedo accigliata, girandomi verso di lui.
"Sei ancora gelosa del tuo ex" risponde come se la cosa fosse ovvia.
"Non sono gelosa, gli do solo ció che si merita" dico orgogliosa, incrociandomi le braccia al petto e guardando dritto.
"Smettila di fingere" mi dice serio.
"Insomma, ma la vuoi finire?" sbotto. "Eri simpatico fino ad oggi! Sei uno stronzo,invece!"
Ero profondamente offesa. Il dolce Thomas con cui ero stata oggi era esploso via in una nube nera e fitta.
"Sono sempre un po' carino quando conosco persone nuove. Poi non trovo motivo di continuare" dice semplicemente. "E comunque tu sei permalosa. La principessa!" comincia a ridere di gusto e ci fermiamo davanti casa.
Non ho piú parlato per il resto del tragitto, ero sconvolta.
Esco dalla macchina e vado al bagagliaio mentre Thomas se ne resta lí. É proprio un cretino. Dopo aver preso la mia roba dal bagliaio, richiudo lo sportello e sussulto. Thomas era lí.
"Hai bisogno d'aiuto?" chiese lui.
"No, grazie. Anche le principessine sanno portarsi una borsa da sole" gli comunicai in tono duro.
Caricai la mia roba e lo sorpassai di fianco per rientrare in casa, finché non lo sentí bloccarmi stringendomi il polso.
"Lasciami" dissi guardandolo neutrale.
"Scusami" disse, come se fosse diventato piccolo tutto d'un tratto. Si, un minuscolo puntino sulla Terra visto dall'altare di Dio.
"Mi stai facendo male" gli dissi, con gli occhi umidi.
"Non ne avevo intenzione" disse, lasciando la presa.
"A che gioco stai giocando?" chiedo, chiudendo gli occhi a fessura.
"Nessun gioco, questo sono io" dice.
Sbuffando riprendo le mie cose da terra e rientro in casa.
Con mia grande sorpresa trovo ancora Cristian, che sta guardando la tv.
"Hei" mi dice appena mi vede. Il suo tono e dolce e mi sento protetta.
"Hei" dico in tono altrettanto mieloso "scusa se me ne sono andata cosí. Dov'é mio padre?"
"Sta giá dormendo" mi dice.
"Posso farti compagnia?" gli chiedo togliendomi le infradito.
"Certo" mi risponde.
Al contrario di ció che si aspettava, mi siedo sulle sue gambe, appoggiando la testa sul suo petto.
All'inzio lo sentí titubante, ma poi sentí il suo sorriso dietro di me e cominció a cullarmi dolcemente.
Lui non é solo mio cugino. Lui é il mio migliore amico, il mio mondo quando tutto cade e lo voglio bene. Lo voglio semplicemente bene.
Mi addormento tra le sue braccia, ma i nei miei sogni un dolce profumo di miele invade le mie narici e due occho grigi invadono la mia mente.

Il ghiaccio nel cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora