9 Giugno.
Mi sveglio con l'odore del caffé sul divano. Mi ero accorta che Cristian si era alzato, spostandomi delicatamente sui cuscini.
Io adoro il caffé e la stessa cosa vale per il the, soprattutto con tanto limone.
Mi alzo lentamente. Cristian era sui fornelli e riempiva le due tazzine con il liquido caldo e scuro.
"Buongiorno" dissi con un sorriso assonnato.
Lui si giró e mi portó la tazzina fumante.
"Buondí principessa" disse con una linguaccia.
Principessa? Ma che hanno tutti che mi chiamano cosí?
"Mi spieghi che hai sognato stanotte?" chiede mentre si siede accanto a me.
"Non mi ricordo, perché?" prendo un sorso dalla mia tazzina.
"Perché hai cominciato a dimenarti e ha chiamarmi stronzo" disse ridendo.
Quasi sputo il caffe.
"Oh beh, non era riferito a te" dissi.
"A chi allora?" mi guardó curioso.
"Ci sono due potenziali persone a cui potevo riferirmi" dissi facendo spallucce.
"Racconta" disse appoggiando la schiena al divano.
"Ieri ho incontrato Marco e Suze in spiaggia" dissi abbassando lo sguardo.
"Oh Desi.." dice avvicinandosi.
"Non é questo il punto" lo interrompo. "Suze é venuta da me mentre facevo un bagno con Thomas. Mi ha detto che si sposano tra qualche settimana".
Guardo Cristian. Mi sta guardando a bocca aperta mentre scuote la testa incredulo.
"Ma scusa, fino a qualche mese fa ti scriveva che gli mancavi e che voleva tornare con te" disse con sguardo confuso.
"Esattamente, Cris. Lui non sa ancora cosa vuole, non ne ha idea. Una cosa é certa: io non voglio piú aver nulla a che fare con lui. Mi fa pena, sul serio. Suze talmente é stronza che ha detto di volermi invitare e sai una cosa? Io ci andró!" dissi alzando la voce improvvisamente.
"Ben fatto! Ma alla fine come é andata con Thomas?" chiede.
Come é curioso.
"All'inizio tutto ok. Abbiamo anche finto di stare insieme per fare ingelosire Marco. Ci siamo riusciti, ma si é rivelato lo stronzo numero due." dissi sorridendo.
"Ti avevo avvisato che era un po' difficile. Ma non é proprio un stronzo, non completamente. É come te" disse osservandomi.
"Scherzi, vero? " chiesi accigliata.
"Non lo conosci bene, ma é semplicemente un ragazzo che ha costruito una corazza attorno al cuore. Probabilmente ha paura di ricevere un'altra batosta. É cambiato totalmente dopo alcune esperienze che ha avuto" disse accarezzandomi la mano.
"Stareste bene insieme" disse serio.
"Oh, non dire scemenze" gli dico alzandomi per posare la tazzina.
"Vedremo" disse Cris e io alzai subito gli occhi al cielo.
Andai poi a svegliare mio padre per dirgli che sarei uscita a fare una passeggiata con Cris.
Assonnato annuii e scappai subito a prepararmi per poi uscire.
Andammo a passeggiare lungo la spiaggia, il clima ventilato mi faceva sentire a casa e mi accorsi di non aver chiamato mia madre dopo la volta che lo feci per avvisare che ero atterrata sana e salva.
"Cris" gli dissi.
"Si?" rispose.
"Vorrei cercarmi un lavoretto qui" dissi "solo per quest'estate".
Mi guardó sorpreso.
"Ma non ha senso" disse.
"Si invece. Voglio guadagnarmi ció che voglio spendere quest'estate e poi mi annoierei a stare senza fare niente" gli risposi.
"So dove potresti inserirti" disse lui con un sorriso.
"Dove?" chiesi curiosa.
"Ti ci porto subito" disse facendomi cenno di seguirlo.
Andammo avanti ancora per un po' fino a quando ci fermammo davanti ad ristorante. Sulla porta era stato attaccato un foglio con scritto CERCASI CAMERIERA/E PER PERIODO ESTIVO.
"É perfetto!" dissi io contenta.
"Vieni, chiediamo qualche informazione" disse spingendo la porta ed entrando nel locale.
C'erano un sacco di persone e camerieri andavano avanti e indietro frenetici tra la cucina e i tavoli.
Cris ferma una cameriera che arrossisce immediatamente, ecco cosa ottiene sempre la sua bellezza.
"Scusa, sapresti dirmi se il proprietario é qui?" chiede lui, toccando la spalla della ragazza.
Era veramente carina, vestita con la sua divisa nera elegante, i capelli mogano legati in uno chignon e gli occhi verdi truccato in modo leggero.
"É nel suo ufficio" risponde esitante.
"Potremmo incontrarlo?" le chiede.
"Vado a chiederlo subito" dice con tono professionale.
La cameriera si gira e sparisce dietro un pannello di legno.
"Carina eh?" dico a Cris guardandolo con la coda dell'occhio e sorridendo maliziosamente.
"Smettila" disse lui sgranando gli occhi.
La cameriera arriva finalmente sorridendo.
"Il proprietario vi puó ricevere, seguitemi pure" disse e noi non esitammo a seguirla.
Ci portó dietro al pannello in cui prima l'avevamo vista sparire e bussó alla pirta di legno scuro.
"Avanti" sentimmo dire da dietro la porta.
La ragazza aprí la porta e ci trovammo davanti a una piccola stanza con una scrivania e una libreria di legno. Sono fissati proprio con questo legno mi sa.
Appena entrai sentí un leggero profumo di miele, era cosí piacevole.
Rimasi a bocca aperta.
Dietro alla scrivania c'era un uomo sulla cinquantina, molto affascinante. Era vestito elegante e mi chiedevo come facesse a stare vestito in giacca e cravatta d'estate. Ma ció che mi stupí di vedere piú di tutti era Thomas. Era seduto nella sedia di fronte alla scrivania e mi guardó stupito anche lui.
"Luca!" disse Cris andando verso il signore dietro la scrivania.
"Cristian" disse dandogli un veloce abbraccio.
"Lei é mia cugina, Desiré. Sarebbe interessata al lavoro da cameriera" disse Cris indicandomi. Io stavo ancora guardando Thomas, confusa.
L'uomo si avvicinó a me e mi diede la mano.
"Buongiorno signorina, mi chiamo Luca Deli." disse sorridendo.
"É un piacere conoscerla, mi chiamo Desiré Conti" dissi sorridendo a mia volta.
"Sono qui solo per l'estate, ma desidererei lavorare un po' nel frattempo" spiegai.
Lo sguardo di Thomas bruciava su di me, li percepivo e mi sentivo ribollire.
"É perfetto, allora. Abbiamo una grande urgenza di allargare il personale, ci somo un sacco di eventi, prenotazioni e matrimoni. Se le va bene puó inziate lunedí prossimo per un periodo di prova" disse Luca.
Sorrisi.
"Ah e lui é Thomas, mio figlio. Lavorerete insieme" disse lui.
Non ci potevo credere.
Uscimmo tutti e tre dal ristorante e io ero incredula.
"Collega" disse Thomas.
"Al pensiero rabbrividisco, fidati" dissi fissandolo a braccia conserte.
"Lo vedi, principessa? Sei acida anche tu" disse con un ghigno in viso.
"Non mi rivolgere la parola" dissi arrabbiata.
Perché proprio qui? Perché Cris mi ha portata qui?
"Lo sapevi?" Mi girai verso Cris.
Scosse la testa.
"Sapevo solo che era di suo padre, lui non ha mai lavorato qui" mi rispose in tono di scuse.
"Ha ragione. Mio padre mi ha costretto perché pensa che metteró la testa apposto lavorando con lui, prendendo confidenza con il posto per poi gestirlo un giorno" disse Thomas avvicinandosi.
Alzai gli occhi al cielo.
"Saró costretta a sopportarti quindi?" gli chiesi.
"Si, dovresti considerarlo un privilegio" disse lui sorridendo.
"A lunedí, allora" dissi.
Mi voltai e andai verso casa.
Sentí Cris salutare Thomas e venirmi dietro.
Dannazione, quanto era arrogante.
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Il ghiaccio nel cuore.
RomansaForse a Desiré basterá un estate per cambiarle la vita. Un cuore ferito puó schiudersi prima o poi, basta che la persona piú inaspettata ti scaldi cuore e anima e faccia svanire ogni piccola paura. Cosa succederá a Desiré, Thomas, Cristian e i suoi...