Chapter two. - No, i'm not.

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Udii un rumore provenire in lontananza, come se fosse crollato qualcosa. "Deve essere stato Harry."

<<Sta per arrivare Harry Potter. Dammi il diario, prima che lui lo distrugga.>> Tom sembró esitare un po', ma poi me lo porse senza fare tante storie, stupendomi del fatto che si stia fidando di una estranea come me dandomi un oggetto di vitale importanza per lui.

<<Dove mi posso nascondere?>> Chiesi frettolosamente. <<Di là, veloce.>> Mi rispose altrettanto frettolosamente. Guardai per un attimo il corpo di Ginny Weasley accasciato sul pavimento, per poi correre nella direzione indicata da Riddle.

"Se il diario non verrà distrutto, morirà." Pensai, con uno strano peso nel petto. Mi accovacciai dietro una parete, attendendo il momento in cui sarebbe arrivato Harry Potter.

Sentii dei passi veloci e successivamente una voce. <<Ginny! Ti prego, non essere morta.. svegliati!>> Il peso al petto divenne più pesante. <<Non si sveglierà.>> Mormoró Tom con tono distaccato al ragazzo.

[...]

Il basilisco venne comunque sconfitto, e il morso di Harry venne curato da Fannié, che lo porto via insieme al quasi-cadavere di Ginny. Solo in quel momento, uscii dal mio nascondiglio per esplorare la situazione.

<<Tom..?>> Lo chiama insicura. "Spero che non voglia che lo chiami Oscuro Signore o qualcosa di simile." <<Sono qui.>> Rispose freddo.

<<Dobbiamo uscire da qui.>> Lo informai con voce flebile. <<Dimmi.. Calice, quando morirò, se tutto va come deve andare?>> Mi chiese con leggero timore nella voce.

<<Se tutto fosse andato come doveva andare, intendi. Il diario non è stato distrutto, e già questo è un enorme cambiamento. Comunque, la risposta è 2 maggio 1998.>> La mia voce sembrava quasi indifferente, anche mi faceva tenerezza la sua espressione da bambino infelice.

Tom si voltò verso quella che era la tana del basilisco, pronunciando qualcosa a me incomprensibile, ma che riconobbi come serpentese. Si aprì un passaggio molto stretto e buio.
<<Seguimi.>> Disse, prima di avviarsi in quella sottospecie di tunnel degli orrori. Lo seguì con la speranza che quella fosse l'uscita.

Incominciai a tremare: ero claustrofobica. <<Quanto m-manca..?>> Chiesi con il groppo in gola. Tom si fermò, voltandosi verso di me. <<Tutto bene?>> Mi chiese con un tono dolce che non mi sarei mai aspettata. Scossi la testa. <<Sta tranquilla. Manca poco.>> Mi rassicuró lui, afferrando saldamente la mia mano.

Con mio immenso sollievo, arrivammo all'uscita di quell'inquietante tunnel. Tom lasciò la mia mano, impugnando la bacchetta.

<<Dove siamo?>> Azzardai a chiedere. <<Al sicuro.>>
Mi guardai attorno: carta da parati ammuffita, polvere ovunque e vecchi oggetti che parevano non essere stati utilizzati per almeno mezzo secolo.

<<Siamo alla Riddle Manor, vero?>> Chiesi, affacciandomi alla piccola finestra. <<Si. È chiusa dall'interno. L'unico ad avere la chiave è il vecchio Frank, ma ancora per poco.>> Pronunciò con un tono talmente tranquillo da far venire i brividi.

<<E.. per quanto dovremo nasconderci qui?>> Chiesi nuovamente, sperando in una risposta paziente.

<<Fino al 24 giugno 1994. Non hai detto che sarebbe stato quello, il giorno in cui sarei tornato con i miei Mangiamorte?>> Mi chiese, alzando lievemente un sopracciglio. <<Si, beh..>> "Si fida così tanto delle mie parole? Meglio così." <<Si, è esatto.>> Risposi in tono poco convinto.

<<Sicura? Se stai mentendo, prima o poi lo saprò.>> Si avvicinò, appostandosi dietro di me e mettendomi le mani sui fianchi. <<E te ne farò pentire così tanto, Calice..>> Il suo soffio caldo sul collo mi provocó diversi brividi di eccitazione.
"Potrei dannatamente svenire." Deglutii.

*spazio autrice.*

EHI. C:
Come state?

Se vedete qualche errore, fatemelo notare. Spero che l'idea in sé della fanfiction vi piaccia, anche se non è facile da sviluppare. Spero anche che non venga, appunto per questo, un obbrobrio random.
Vabbuono. Aggiorno appena scrivo un capitolo decente.

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