Chapter eight. - Kill him.

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Mi mancó il respiro per qualche attimo.

Uccidere.

Questa parola continuava a fare eco nella mia testa. Ma quello che più mi spaventava era la leggerezza con cui Tom aveva pronunciato quella frase.

<<Come?>> Chiesi, nella speranza di aver sentito male.
<<Penso che tu abbia sentito benissimo, Calice.>> Mi rispose Tom, tranquillamente.

<<No.. io.. non voglio farlo.>> Tentai di protestare con voce flebile.
<<Non era una domanda.>> Rispose Tom con espressione corrucciata.

<<E come dovrei fare? Non ho poteri magici.>> Provai ancora una volta a farlo ragionare.
<<Oh si, invece.>> Uno strano sorriso si allargò sul suo pallido viso.

La mia espressione, prima preoccupata, divenne confusa.

<<Hai poteri che neanche immagini.>> Continuò Tom, sempre con quel sorriso angosciante.
<<Ora va.>> Concluse, senza aggiungere ulteriori spiegazioni.

Io, ormai rassegnata, non provai nemmeno a chiedergli chiarimenti, sapendo già che non avrei mai avuto la risposta desiderata in questo modo.

Senza nemmeno uscire dalla stanza, chiusi gli occhi e immaginai ancora una volta il giardino non più curato della villa.
In un attimo mi sentii come catapultata verso un'altra dimensione, facendo fatica a non vomitare.

Stupita, notai di essere riuscita a restare in piedi, anche se un attimo dopo caddi a terra a causa del forte giramento di testa.

Mi guardai attentamente attorno: la casa di Frank doveva essere lì da qualche parte.
Dopo qualche secondo, infatti, notai una piccola casupola che pareva abbandonata.

Mi alzai dal prato umido e mi diressi verso essa, insicura.
Cosa avrei dovuto fare?

Aprii lentamente la porta e potei notare che all'interno non era messa tanto meglio.
Un anziano uomo giaceva addormentato sulla poltrona: pareva già morto.

Provai ad immaginare il modo più veloce per ucciderlo.
Guardai intensamente un grande e leggermente arruginito coltellaccio da cucina che giaceva su un mobiletto non molto lontano dall'uomo.

Improvvisamente esso cominció a levitare, andando direttamente sopra l'anziano.

Mi lasciai scappare un debole <<Oh mio Dio..>>.
Improvvisamente Frank si svegliò.
Stava per urlare qualcosa, ma non fece in tempo. Interrompendo il mio contatto visivo con il coltello, esso cadde violentemente sulla testa dell'anziano, uccidendolo e facendo fuori uscire una gran quantità di sangue.

Rimasi impietrita da quella scena.

Brava.
Mi sentii sussurrare all'orecchio. Mi girai di scatto, ma non trovai nessuno.

Uscii velocemente da quella sudicia abitazione, cercando di non piangere per lo shock.

Dopo qualche passo veloce, andai a sbattere contro un petto tonico. Sapevo già che si trattava di Tom.
Sentii le sue braccia avvolgermi in quello che avrebbe dovuto essere un abbraccio confortante. Istintivamente lo abbracciai forte e incominciai a piangere silenziosamente.

<<Ssh.. sei stata brava.>> Sussurró dolcemente.

Mi sentivo così bene, tra le sue braccia. Sentivo che quello era l'unico posto in cui avrei voluto stare per sempre.

*Spazio autrice.*
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