Chapter eleven. - Please.

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Percorsi molta strada per trovare un posto tranquillo, Londra era così affollata!

Appena intravidi una via apparentemente vuota, mi ci imbucai senza pensarci due volte.

Pensai alla solita stanza con numerose poltrone e divani, e nel giro di qualche secondo mi ci ritrovai.

Posai a terra i sacchetti, avrei messo a posto più tardi.

Uscii lentamente dalla stanza, guardandomi attentamente attorno.

Improvvisamente mi sentii schiacciata alla parete.
Tom mi aveva intrappolata tra lui e il muro, appoggiando la sua fronte sulla mia.

Ci stavamo fissando negli occhi da qualche secondo quando lui esortó con <<Non hai rispettato l'orario, bambina.>>

Di colpo, un brivido di eccitazione e paura, invase il mio corpo.

<<C-come?>> tentai di chiedere, ma sembrava più un lamento. Stavo tremando.

<<Hai capito benissimo.>> disse, per poi afferrarmi il polso e trascinarmi in quella che era momentaneamente la mia stanza da letto.

Mi scaraventó sul letto, per poi venire sopra di me, bloccandomi nuovamente.
<<Non hai ancora capito, bimba? Qui comando io.>>
Poi si avvicinó al mio orecchio e sussurró <<Ora verrai punita.>>

Il mio cuore batteva così forte che temetti di star per avere un infarto.

Mi strappò via la felpa, facendomi realizzare quale sarebbe stata la punizione.
<<Tom, ti prego..>> ansimai.

<<Mi farai malissimo, sono vergine!>>
Tentai nuovamente di protestare.

<<Lo so.>> sorrise lui, spaventandomi ancora di più.

Mi sfilò i pantaloni per quanto bastava, sotto i miei continui ed inutili tentativi di allontanamento.
Poi passó agli slip, ed io incominciai a singhiozzare spaventata.

<<Ti prego!>> urlai, ma in quel momento lui mi tappó la bocca con la mano.

<<Sarà meglio per te che non continui ad urlare, bambina, o ti farò di peggio.>> disse guardandomi fermamente negli occhi.

Entrò in me con una spinta decisa, facendomi urlare dal dolore.
Piangevo, ma cercavo di urlare il meno possibile, spaventata dalla minaccia di qualche attimo prima.

Man mano velocizzó il ritmo delle spinte, per poi venire in me.

Mi aspettavo che sarebbe andato via, lasciandomi inerme sul letto a piangere.
Invece, restó.
Mi coprì e si mise sotto le coperte con me. Quel ragazzo era davvero strano, più passavo del tempo con lui e meno lo capivo.

*Spazio Autrice*

Salve salvino.
È un botto che non aggiorno.
Mi odiate, vero?
:c Sono disagiante.
Aggiorno appena scriverò un capitolo abbastanza lungo e sensato. L'ho già detto che sono disagiante?
Ascoltate Afraid dei The Neighbourhood, è awawawawosa
Baci baciosi.

•Back to Tom Riddle.• [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora