Altro giorno solita routine.
Arrivate a scuola,Luna racconta nei minimi dettagli la giornata passata con Elia.
«Ma ti piace davvero oppure è uno dei tanti poveracci da una botta e via?» ironizza Emily.
«Mi conosci abbastanza bene da sapere già la risposta.»
«Giusto, domanda stupida» dice ridendo e Luna la segue.
«Emily hai nulla da raccontarmi?»
«Emm...»
«Oddio dimmi tutto!»
«Stanotte ho sognato...»
«Dai Emi dimmelo cazzo! Non essere timida anche con me.»
«Leonardo.»
«Oddio»
«I nostri genitori stavano insieme e lui era venuto a vivere con me, dormivamo nella stessa stanza...e vabbè puoi capire come è andata a finire.»
«Oh mio dio...non dirmi che»
«Si,mi piace Leo.»
«Ma non ti è mai piaciuto prima!»
«Lo so, ma dopo questo sogno lo vedo con occhi diversi, so che tu non puoi capirmi, perché sai...»
«Si, infatti non ti capisco.» dice facendo ridere Emi.
Finita la conversazione si dirigono verso il portone, ma Luna non ha voglia di entrare però Emily non vuole perdersi delle ore.
«Dai Emi non è la fine del mondo se fai forca una volta! Cazzo.»
«Lo so ma non vorrei che spiegassero durante le ore...»
«Dai madonna che santarellina sei!»
Luna cerca di convincerla dicendole che ha fissato con Elia, il quale chiamerà Leonardo.
«Ok ci sto» dice sconfitta. Vanno a sedersi su una panchina ad aspettarli.
«Eccole qua» dicono in coro Elia e Leonardo.
Luna si alza per andare a baciare Elia e Leonardo vedendo Emily solo a sedere sulla panchina va a sedersi accanto a lei .
«Vi scoccia se ci allontaniamo?» chiede Luna guardando Emily con un sorriso malizioso.
«Certo andate pure » dice Leonardo girandosi verso Emily. Luna ed Elia vanno verso la sua macchina, tutti immaginiamo a fare cosa.
« Mi sei mancata tanto, piccola» dice Elia avvicinandosi a lei .
Il respiro di Luna si fa sempre più affannoso, il cuore accelera e ad un tratto le loro labbra si incontrano in un bacio appassionato, che si fa sempre più intenso. Preso dal momento Elia si toglie la maglietta e la inizia a baciare sul collo.
«Dio quanto mi fai impazzire, piccola» dice eccitato.
«Ti ho detto di non chiamarmi così» ribatte Luna tirandogli i capelli, facendo uscire un gemito dalla bocca di Elia. «Ok però togliti quella maglietta, mi verrebbe voglia di strappartela via.» dice toccando il bordo in pizzo della canottiera.
«Giù le mani»
« Non vuoi che ti tocchi?» chiede con un ghigno sul volto.
« Si certo... Al diavolo.» dice togliendosi la maglia.
«Finalmente, cazzo!»
I due corpi non sono mai stati così vicini, Luna butta le braccia al collo di Elia e gli morde gli orecchi, poi scende e comincia a baciargli anche il petto pieno di tatuaggi, poi torna sulle labbra.
«Perché ti fermi?» chiede deluso.
«Perché non sono una puttanella.»
«Prima mi fai eccitare e poi, alla fine, mi dici che non vuoi fare più nulla!» sbotta.
«Non ne ho voglia, non puoi mica costringermi.» dice rimettendosi la maglietta.
«Che verginella del cazzo che sei» poi continua «Non ci crede nessuno alla tua finta innocenza, tutti dicono che sei una facile.»
«Che stronzo» dice avviandosi alla portiera. Elia la prende per un braccio e la tira a se.
«Dove cazzo vai?» chiede arrabbiato.
«Me ne torno dagli altri, stronzo pervertito.»
«Addio puttana» risponde secco.
Luna lo guarda per un secondo poi gli sbatte la portiera nel viso.
Mentre si dirige verso la panchina dove erano prima Emily e Leonardo, vede ce non ci sono più.
«Dove cazzo sono» dice, ancora scossa, tra se e se a voce bassa.