Terzo capitolo

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Nel frattempo Emily, molto insicura e a disagio, inizia a parlare con Leonardo. Pur essendo in classe insieme non avevano mai parlato da soli.
«Allora, come va?» chiede Leonardo.
«Non c'è male, apparte che sono stata costretta a fare forca.» risponde Emily facendolo ridere.
«Tu come stai?»
«Bene dai.»
I due si guardano a disagio e, ovviamente Emily diventa subito rossa. Leonardo se ne accorge e le chiede se vuole andare a fare un giro.
Si alzano e si dirigono verso il giardino di Boboli. Dopo una lunga camminata, piena di momenti imbarazzanti, arrivano. È un posto splendido, pieno di alberi, distese di prato che sembrano infinite e una vista mozzafiato dove puoi vedere tutta Firenze. Si stendono sotto un albero e Leonardo mette la musica.
«Bello è qui.» dice Leonardo girandosi verso Emily, lei annuisce sorridendo timidamente.
«Ti posso fare una domanda?» non sentendo nessuna risposta continua «Perché sei così timida?» Emily abbassa la testa e le sue guance prendono fuoco.
«Scusami, non dovevo chiedere.» dice Leonardo dispiaciuto, poi la guarda «Se non mi perdoni...» mette le mani sui fianchi di Emily e comincia a farle il pizzicorino. Senza accorgersene sono una sopra all'altro,distesi sul prato, ricoperto di margherite, non riuscendo a smettere di ridere. Ad un certo punto Leonardo si ferma sopra Emily, gli scosta una ciocca bionda dal viso e si avvicina. I nasi si sfiorano, il pollice accarezza la guancia di  Emily.
«Emi...» ansima Leonardo e poi si alza.
«Che ho fatto?» chiede lei guardando fisso il prato, poi alza la testa e lo guarda, si perde in quegl'occhi color nocciola.
«Te non hai fatto niente, sono io che sono troppo problematico.» farfuglia con un sorriso finto.
«Si certo. Dicono tutti così, non sei te, sono io...» dice alzandosi.
«No Emi aspetta, lasciami spiegare!» andandole in contro. Emily prede la borsa, si gira e si avvia verso l'uscita.
«No.» dice senza girarsi.
Leonardo la rincorre e la prende per la mano tirandola a se «Ascoltami un secondo. Ti prego.» Emily annuisce. «Mi sono fermato, non perché non mi piaci, ma perché con te mi sento strano, sei diversa dalle ragazze che frequento di solito. Mi fai impazzire, sei così innocente e così timida che non so se ti piaccio e non so come comportarmi.» le prende il viso con tutte e due le mani e finalmente la bacia. Un bacio di quelli dolci è delicati ma che poi brucia dentro il petto, che ti fa provare cose nuove.
«Ci vorrei andare piano, ma non ce la faccio con te.» dice mentre ansima tra i baci. «Sei così sexy.» stringendola più vicina a se.
Uno squillo interrompe il bacio. Leonardo prende il telefono dalla tasca e risponde «Pronto... ok arrivo.» si gira verso Emily «Scusa devo andare via, ci vediamo domani a scuola.» dice a Emily dandole un leggero bacio sulle labbra. «Ok, ci vediamo domani.» risponde sorridendogli.
Il telefono di Emily vibra appena Leonardo va via.
Dove sei sparita?
Scusa, dove sei?
Alle panchine
Arrivo!
Luna è paonazza dalla rabbia.
«Che ti ha fatto?» chiede Emily preoccupata.
«Quello stronzo pervertito si è incazzato perché non gli ho voluto fare un pompino.» dice Luna mettendosi la sigaretta alla bocca.
«Mi dispiace non pensavo fosse così. Cerca di non pensarci e vai avanti.» dice Emily cercando di consolarla.
«Va bè mi è già passata,tranquilla. Lo sai come sono fatta, comunque domani sera a casa di Luca c'è una festa. Noi ci andiamo e ci ubriachiamo così dimentichiamo tutto.» Emily annuisce e tornano al motorino.

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