La luce entra dalla finestra e sveglia Emily. Massaggiandosi la testa, per la sbronza della sera scorsa, si mette a sedere sul letto e si guarda intorno per capire dove è. La sua mente ricorda attimi della sera prima, di Leonardo e della sua felpa che ha ancora addosso. La testa di Emily scoppia appena sente il rumore della porta e si gira di scatto.
«Giorno, hai dormito bene?» chiede Leonardo con un caffè e una fetta di torta in mano.
«Più o meno... ma te hai dormito con me?» chiede confusa. Leonardo annuisce facendo un sorriso malizioso e fa confondere ancora di più Emily.
«E abbiamo...?» lascia in sospeso la frase mettendole mani nei capelli.
«No, tranquilla. Chiama Luna era preoccupata per te.» porgendole il telefono.
«Ok, grazie.»
Leonardo si mette a sedere sul letto accanto a Emily e gli chiede se verrà al suo compleanno.
«Se mi vuoi lì, si...» chiede timidamente Emily.
«Certo che ti voglio.» afferma Leonardo perdendosi nei suoi occhi ghiaccio. Lei sorride e accorgendosi dell'ora decide di chiamare la sua migliore amica.Il telefono squilla nel giubbotto, Luna risponde alzandosi ed uscendo dal bar facendo un cenno con la mano a Mattia.
«Allora, passata la sbronza?» chiede Luna soffocando una risata.
«Non ne parliamo... stiamo insieme oggi? Ti devo raccontare un po' di cose, e te a me.» scongiura Emily.
«Ok, ci troviamo fra un'ora a Porta Romana, io vengo in macchina.» dice diretta Luna.
«Cavolo io sono senza motorino... come faccio?» chiede andando su e giù per la stanza.
«Fatti accompagnare dal tuo fidanzatino»
«Lu, non è il mio fidanzato... vabbe ci vediamo dopo, un modo lo troverò.» riattacca capendo che Leonardo ha sentito tutto.
«Ti accompagno io.» dice Leonardo prendendo le chiavi della macchina.
«Grazie.» sorridendogli apre la porta e si avvia all'uscita.
«Prima possiamo passare a casa mia, non posso andare così a giro.» chiede indicandosi il vestito bianco attillato e salendo in macchina.
«Certo, comunque così stai benissimo.» sorride appoggiando la mano sulla coscia nuda. Emily sorride e subito diventa rossa.«Ti aspetto giù.» dice Leonardo spegnendo il motore.
«Ok, anche perché su ci sono i miei genitori.» ridendo apre la porta e sale in casa.
* * *
«Chi è?» chiede Giacomo da dentro casa.
«Sono Emi.» risponde al fratello, la porta si apre e dei ricci neri sbucano dallo stipite.
«Ehi sorellina! Che ci fai qui di domenica mattina?» chiede girandosi verso la camera da letto.
«Dove cambiarmi... ma c'è Laura?» risponde imbarazzata.
«Ehm...si, infatti fai quello che vuoi ma vai via veloce.» dice mostrando quello splendido sorriso.
Emily scuote la testa e scappa in camera, prende un paio di jeans, una maglietta corta e le Converse. Afferrando il giubbotto di pelle nero, saluta il fratello e esce di casa.
«Finalmente, stavo invecchiando qui dentro!» ridendo Emily sale in macchina infilandosi il giubbotto.
«Bello il tatuaggio, non ci avevo mai fatto caso.» dice Leonardo tirando su la manica del giubbotto, scoprendo l'avambraccio sinistro. «Cosa vuol dire?»
«Remember Who You Really Are, ricorda chi sei veramente.»mostrandogli bene il tatuaggio.
«I tuoi cheti hanno detto?» chiede accendendo la macchina.
«Niente, non c'erano. C'era solo mio fratello con la sua ragazza.
* * *
La macchina bianca si ferma davanti all'entrata di Boboli, il motore si spegne e Leonardo si gira verso Emily e le da un bacio sulla guancia.
«Ciao Emi, ci vediamo domani a scuola.» Emily sorride e scende dalla Pegeaut.
Il telefono squilla e sullo schermo appare il nome di Luna.
«Dove cazzo sei?» chiede impaziente.
«Buongiorno anche a te.» ride per il solito linguaggio di Luna. «Sono quasi alle panchine te?»
«Ti aspetto alle panchine, ti voglio bene.» riattacca.
Emily sorride e mette il telefono in tasca.
Vicina alle panchine intravede Luna a sedere con un ragazzo che si sta accendendo una sigaretta. Luna appena la vede si alza, si tira giù la felpa e le corre incontro.
«Grazie a Dio sei arrivata.» girandosi verso il ragazzo biondo a sedere sulla panchina.
«Ma chi è quello?» chiede Emily incuriosita «È carino...»
«È un coglione, mi ha chiesto l'accendino e ha cominciato a raccontarmi tutta la sua vita.» dice Luna mettendosi le mani nei capelli.
Emily non smette più di ridere, Luna si fa contagiare e ride con lei.
«Non c'è niente da ridere... quello è pazzo.» dice tappandosi la bocca per non fargli sentire che stanno ridendo.
«Vabbene, salutalo e andiamo in piazza Pitti.» Luna fa un cenno veloce con la mano, quel povero ragazzo di rassegna e gli sorride deluso.
«Allora cosa facciamo amica?» chiede Emily tirando fuori il tabacco.
«Boh, stiamo un po' in piazza Pitti, poi possiamo andare a fare colazione al Mc. Donalds» risponde Luna avviandosi verso la macchina. «Se vuoi lasciare lo zaino...»
«Si grazie, anche perché pesa un sacco.» dice appoggiando lo zaino sul sedile del passeggero.
«Lu...» bisbiglia Emily con lo sguardo fisso su un punto.
Luna si gira seguendo lo sguardo di Emily e lo vede.
«Cazzo.»