"U-una cotta p-per Cameron?" Dico balbettando, pensando di essere una ragazza parecchio sfigata.

"Si, ma non credo sia qualcosa di serio." Dice e tengo lo sguardo fisso sulle mie ballerine nere.

"So di cosa vuoi parlarmi, lo capisco da come ti comporti, e da come reagisci. Ti stai innamorando di Cameron ma non vuoi ammetterlo a te stessa" mi capiva fin troppo bene.

Mi limito ad annuire e ad abbracciarla, mentre mi accarezza dolcemente la testa.

"Non voglio ammetterlo a me stessa semplicemente perché non voglio, non voglio essere una delle solite che gli sta dietro. Non mi è mai capitato di odiare così tanto una persona e di volerla al mio fianco. E ora che mi hai detto questa cosa, non voglio avere a che fare con lui, mai." Decido di liberarmi di tutti i pensieri, lei è Joe.

"Lily, qualsiasi cosa succeda, voglio che tu sappia che non ci dividerà niente di tutto ciò, puoi starne sicura" mi stringe la mano e usciamo dal bagno.

Uscendo vediamo Cameron e Leanne in un divanetto a parlare, e mi viene istintivo stringere la mano ancora di più alla mia migliore amica.

Salutiamo tutti e usciamo da quella discoteca, finalmente.

Arrivando a casa, trovo una chiamata persa da Matt, e decido di richiamarlo e di parlare un po' con lui, è uno dei pochi con cui ho legato tanto.

"Lily!"

"Matt! Come stai?"

"La domanda è come stai tu! Cos'è successo oggi? Tu e Joe siete scomparse!"

"N-niente" dico, sicura.

"Lily, dimmi tutto. Sai che puoi fidarti di me" sospiro. Magari lui può soltanto aiutarmi, dato che è un ragazzo, e farmi capire che è tutto frutto della mia immaginazione, e che continuo a non sopportare Cameron con tutto il cuore.

"Va bene, mi arrendo. Matt.. Io.."

"Stai provando qualcosa per Cameron?" Dice sconvolgendomi. Ma può essere che non riesco mai a finire le frasi?!

Non parlo, e questo gli serve solo come risposta alla domanda che mi ha appena fatto.

"È normale, sta succedendo quello che succede a tutte... Lil.."

"No! È questo che voglio evitare! Lui non deve sapere niente, Matt. Non devi dire niente. Ti spiegherò meglio, ora sono stanca" lo interrompo, ci salutiamo e chiudo la chiamata.

Mi addormento con il telefono tra le mani.

**

"Svolgete quest'espressione, e poi chiamerò qualcuno che la risolverà alla lavagna" dice la professoressa, e si siede nella cattedra, continuando a scarabocchiare nel registro solo lei sa cosa.

Qualcosa colpisce il mio naso e assumo una smorfia di disgusto.

È un bigliettino.

"Dobbiamo parlare"

Mi giro, e vedo che a mandarlo è stato proprio lui, Cameron.

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Stavolta sono tornata veramente!

How did you upset my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora