-Capitolo 2

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Per fortuna passò in fretta anche questa settimana, tra verifiche, interrogazioni e difficilissime versioni di latino e greco da tradurre; arrivò il weekend, il meritato weekend per staccare un attimo dalla routine giornaliera.

Sabato pomeriggio ore 14,30 circa.

Stavo ripassando le ultime pagine di storia e ad un tratto sentii il cellulare vibrare, cerco di ignorarlo ma non ci riesco quindi rispondo alla telefonata;

"Ciao Giuly" disse Ale dall'altra parte della cornetta

"Hey Ale" la salutai "Stavo ripassando le ultime pagine di storia perchè sono un po' agitata dato che la prof inizia ad interrogare ... posso aiutarti"

"Uffa sempre pensare alla scuola tu, è sabato esci un po con noi quindi tu, io ed Ely, Alba, Fiera del tartufo, divertirsi" compresi subito cosa significava, volevano andare a fare un giro per Alba e contavano sulla mia presenza

"Ok, Ok capito. Tra un'ora sotto l'orologio" Proposi

"Aggiudicato! A dopo" la salutai anche io e ripresi a leggere le ultime pagine prima di prepararmi.

Indossai un paio di pantaloni neri, una t-shirt bianca e un cardigan nero alla quale abbinai la borsa grigia firmata Michael Kors di mia madre con ai piedi le Dr. Martins nere basse sempre appartenute a mia mamma e mi truccai leggermente.

Sono una persona che non rispetta mai gli orari ed è perennemente in ritardo infatti uscii di casa alle 15,25 e mi dovetti catapultare dall'altra parte di Alba passando per via Maestra affollata di turisti venuti apposta per la fiera che si tiene ogni anno.

Ero cosciente di essere in ritardo perciò feci il più in fretta possibile facendo "slalom" tra i passanti che si fermavano a curiosare tra le numerose bancarelle della via e a degustare il vino. La fortuna però non fu dalla mia parte perché inavvertitamente mi inciampai e caddi addosso ad un turista ( tipico di me).

"scusi, non volevo, non era mia intenzione" dissi in inglese con il capo chino e rossa per la vergogna.

"Ahahah tranquilla ora siamo pari!" Disse l'uomo con un bellissimo accento inglese mettendosi a ridere; io cercai un collegamento logico per quella affermazione mentre mi alai . Sollevai lo sguardo e per poco non svenni lì a terra. Non ci credevo, non ci potevo credere, Robert Pattinson , il mio idolo, la persona che sognavo di incontrare da una vita era lì davanti a me, in carne ed ossa, con lo stesso cappellino di quel lunedì mattina in macchina quando per poco non mi investiva. Non sapevo cosa rispondere, come comportarmi: non volevo fare la fan sfegatata che si mette ad urlare ma neanche la persona indifferente, ma non mi era mai capitato di trovarmi faccia a faccia con un attore di fama mondiale!

Dopo qualche secondo decisi che dovevo parlare, ma l'unico verso che mi uscii dalla bocca fu "Wow!" Lui continuò a ridere di gusto, perciò mi unii anche io alla sua risata. Era davvero bellissimo, pure travestito. Dopo essermi ripresa inizia a formulare mentalmente una frase in inglese che potesse funzionare e, quando fui certa di non aver commesso errori grammaticali parlai:

"Allora sei tu l'uomo con il bellissimo accento inglese che lunedì mi ha quasi investito mentre andavo a scuola"

"Emmm sì" rispose Robert mentre si passava una mano sulla testa; si vedeva che si vergognava

"Tranquillo è tutto a posto ora siamo pari, come hai detto tu" risposi io, poi continuai "A scusa, non mi sono ancora presentata, piacere mi chiamo Giulia."

"Io, come forse avrai capito, sono Robert. Piacere" e ci stringemmo la mano.

"Ti va un caffè" mi chiese lui, ed io con un cenno del capo acconsentii. Andammo nel nuovo bar poco distate dalla via gremita di gente e mi offrii il caffè. Cominciammo a parlare del più e del meno, iniziò a farmi delle domande sulla mia vita, i miei interessi ed io risposi anche se mi sentivo molto in imbarazzo quando ad un tratto il mio cellulare iniziò a squillare, guardai sul display e vidi che era alessia, mi scusai un istante e risposi.

"Dove diavolo sei, è mezz'ora che ti stiamo aspettando, spero sia solo per una buona causa" Tuonò Alessia mentre io cercavo una scusa credibile

"Lo so scusatemi, sono cosciente che mi odierete per il resto della vita, ma vi giuro che c'è una motivazione alla mia assenza! Vi aspetto alle 20.00 a casa mia e vi spiego tutto" Alessia ed Elisa acconsentirono e terminai la chiamata.

"Scusa Robert ma erano le mie amiche che mi chiedevano dove fossi finita, niente di importante" spiegai.

"Scusa, me lo avessi detto ti avrei lasciato andare"

"Tranquillo, non importa, poi non capita tutti i giorni di avere una star internazionale che ti offre un caffè" e si mise a ridere, ed io risi con lui.

"Ora devo andare mi dispiace, magari ci vediamo in giro però non travolgermi di nuovo. Ci possiamo sentire, lasciami il tuo numero". Aprii la borsa ed estrassi un piccolo block notes, ci scrissi il numero e glielo consegnai anche se sapevo benissimo che non mi avrebbe scritto.

"Posso accompagnarti a casa?" chiese lui a capo basso

"Mi farebbe molto piacere, grazie mille" dissi e ci incamminammo verso casa mia; camminavamo vicini l'uno all'altro, ma nessuno dei due proferì parola. Arrivati sotto casa ci salutammo e mi abbracciò anche se odio gli abbracci lo lasciai fare e mi strinsi forte a lui.


Un incontro un po' inaspettato....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora