Re Lond si accasciò tra le sue braccia.
Bail capì subito che era morto. Aveva tre grosse bruciature sul petto, e gli impatti dovevano avergli spaccato il torace.
"Non meritava di governare, questo codardo".
"Consigliere Ceon!" pronunciò Sato sbalordito. "Siete impazzito?"
L'uomo scosse la testa, abbassando l'arma ed entrando nella stanza. "Ho solo fatto la cosa giusta: Arcord deve rimanere neutrale".
"Neutrale?" chiese Organa con disappunto, preparandosi intanto a schivare un eventuale raffica.
"Esatto. Le forze di sicurezza potranno respingere i droidi, anche se con qualche difficoltà. A quel punto torneremo liberi e privi di legami rovinosi per il nostro pianeta".
"Credete davvero che sia così facile, Consigliere? Il Conte Dooku invierà altre truppe e raderà al suolo l'intera città, pur di prendersi ciò che crede di possedere".
Ceon non rispose; aveva gli occhi persi nel cadavere del Sovrano. "Non vorrei disturbarvi" si intromise in quel momento Sato, "'ma stiamo per avere compagnia".
Il Consigliere si riscosse. "Me ne occuperò io: sapevo del tradimento del Re, e gli ho permesso di farlo perché costretto. Ma questo ci tornerà utile, dato che i Separatisti pensano che le cose stiano così".
Organa e Sato si scambiarono un'occhiata. "E noi?" chiesero all'unisono.
"Vi fingerete prigionieri politici".
"Mai. Non rischierò un altro tradimento dei Separatisti consegnandomi disarmato nelle loro mani" dichiarò con fierezza Sato; aveva già la pistola pronta, e non avrebbe esitato a far fuoco alla comparsa del primo droide.
"Lo stesso vale per me". Anche Bail era stanco di quella situazione di impotenza. Sollevò il blaster separatista e lo puntò verso la porta.
Con un salto Ceon gli fu addosso e usando il peso della vita agiata da Consigliere gli abbassò le braccia. "Aspettate, aspettate!" esclamò affannato dallo sforzo. Sato lo aveva già nel mirino.
"Lasciate almeno che li distragga in modo da non rischiare inutilmente la vita!"
Bail lo spintonò via e sollevò il blaster verso di lui. "No" disse con fermezza.
"Aspettate, Senatore, forse se lo distrae solo per un paio di attimi..."
Alle parole del Comandante gli occhi di Ceon si erano illuminati. "Lasciatemelo fare, ne gioveremo tutti!"
Bail era fortemente indeciso, ma lo sferragliare ormai vicinissimo lo costrinse a fare una scelta repentina.
Alcuni secondi dopo il Consigliere si affacciò sul corridoio e richiamò l'attenzione dei Separatisti. "Ho dei prigionieri, presto!" esclamò agitando le braccia. Pochi metri dietro di lui Organa e Sato impugnavano le loro armi pronti a sparare.
Ceon rientrò di qualche metro, e si preparò anche lui dietro lo stipite della porta. Il primo droide entrò e rimase un attimo immobile, senza capire. "Ehm... Che succede?" chiese ingenuamente.
Il secondo gli fu dietro. Sato urlò: "Ora!" e il fuoco dei tre Umani abbatté i primi bersagli in un lampo.
Un altra coppia di B1 accorse per venire falciata dagli spari consecutivi, quindi tre super droidi iniziarono a sfilare nella stanza accusando senza cedere i primi colpi.
Bail dovette gettarsi a terra per evitare una raffica letale, e quando si rialzò vide il primo B2 cadere in all'indietro, coprendo la visuale al secondo. Il Comandante finì entrambi sporgendosi a lato e finendo così nell'arco di tiro dell'ultimo rimasto.
Si appiattì al muro venendo colpito solo di striscio e salvandosi così la pelle. Bail sparò una lunga raffica che non centrò il bersaglio ma lo costrinse a indietreggiare. Allora il Comandante si affacciò oltre la porta e con tre precisi spari disattivò il nemico.
"Sei ferito?" gli chiese Organa premurosamente. Lui scosse la testa mentre già usciva nel corridoio.
"Fossi in lui aspetterei un attimo a lanciarmi contro i nemici" lo apostrofò Ceon rivolgendosi al Senatore, ma Bail lo liquidò con un'occhiataccia. Non aveva intenzione di fidarsi più di qualcuno su quel maledetto pianeta; e poi era ancora sconvolto per l'assassinio a sangue freddo del Re.
Seguì Sato prima che si allontanasse troppo, e mantenendo un passo di corsa arrivò insieme a lui al maestoso ingrasso del palazzo. Non osarono mettere piede nella stanza, che si era popolata di decine di droidi di battaglia, ma procedettero a lato di essa. "In fondo a questo corridoio" spiegò il Comandante camminando, "si trova l'accesso ai magazzini. Da lì riusciremo a lasciare il palazzo".
"Fermi!" esclamò in quel momento il Consigliere, che procedeva accanto a Organa, sotto il suo vigile sguardo. "E una volta fuori? Che succederà?"
"Io lascerò il..." iniziò a dire Bail ma fu interrotto da Sato.
"Noi lasceremo il pianeta. Non c'è motivo di restare in questo posto".
"Ma certo che c'è! I Separatisti sono ovunque e devono andarsene!"
Il Comandante rise. "Pensate davvero di poter sconfiggere le loro forze contando solo sul nostro corpo di sicurezza?"
Il Consigliere annuì debolmente; non sembrava più così convinto. "No, sarà necessario l'intervento della Repubblica. E sarà con loro che ci alleeremo!"
Bail osservò soddisfatto i risultati della sua negoziazione mai iniziata. Alla fine, l'onestà e il rispetto avevano dato i loro frutti.
"Arcord deve rimanere neutrale in questa guerra. Non possiamo diventare un campo di battaglia!"
"Ma lo siamo già!" replicò Sato infervorato. Ceon ammutolì.
"Non vedete questi droidi, e la nave che si nasconde in città? Cosa sono se non invasori?!"
Il Consigliere si appoggiò a una parete. "Forse è vero, ma..."
"Niente ma, Consigliere, ne parleremo dopo!" Così dicendo Bail afferrò il suo braccio sinistro e lo strattonò verso la fine del corridoio.
Sato corse ad aprire una porta che facilmente passava inosservata e il trio fu inghiottito dall'oscurità.
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STAR WARS: L'arma del tradimento
ФанфикIl Senatore Bail Organa viene inviato dal Cancelliere Palpatine su Arcord, un mondo neutrale che sta decidendo con chi schierarsi nella Guerra dei Cloni. A convincere il governatore del pianeta, Re Lond, è presente però anche una delegazione Separat...