Una volta arrivata, entro nel negozio e saluto Julia, la ragazza che lavora con me. Mi metto subito a lavoro mettendo in ordine ciò che si trova negli scatoloni che sono arrivati da poche ore. Ogni tanto qualche signora o ragazza mi chiede di prendere degli slip o delle informazioni precise su un nuovo modello di reggiseno... ma la giornata passa in fretta. Dopo quasi due ore, infatti, finisco di mettere a posto e decido di uscire per prendere due caffè, per me e per la mia colle ga, al bar di fronte al nostro negozio.
Sono ormai le 7.28 PM e le mie gambe cominciano a cedere per il troppo caldo e per la stanchezza. Mentre sono dietro la cassa aspettando qualche scontrino da fare, alzo il volume della musica e "Wings" delle Little Mix mi riempie le orecchie.
Il mio turno, stasera, finisce alle 8:30 PM e sono veramente esausta di lavorare con questa afa ma non voglio finire sdraiata sul pavimento distesa cercando un angolino fresco. No, certo che no.
Vado nel retro e mi sciacquo la faccia prima di tornare e vedere Jemima che mi cerca. Le corro incontro e la abbraccio sperando che questo piccolo gesto d'affetto le faccia cambiare idea, non voglio che se ne vada e che mi consegni le sue benedette chiavi.
Nei giorni in cui sono rimasta da sola mi sono resa conto che realmente non ero mai stata abituata ad un'assenza in casa, e ora lei sta per andarsene e per lasciarmi senza nessuno. È l'unica della casa alla quale mi sono affezionata maggiormente e sapere che sto per non rivederla più quasi mi fa sentire sola. Non ho una vera amica qui a New York, non ce ne ho mai avuta una in realtà, ma sapere di avere qualcuno su cui contare di così vicino e di così affidabile è un sogno, non voglio che finisca.
Sospiro contro la sua pelle chiudendo piano gli occhi. Sento i muscoli del suo viso rilassarsi e quindi mi stacco confermando l'ipotesi del suo sorriso splendente sulle labbra. Sorrido anche io di rimando sperando di non far trasparire il mio stato di confusione e di delusione.
Alzo le spalle confortandola per poi accarezzarle un braccio e vedere che ha gli occhi lucidi, fa uscire la sua voce con un sussurro quasi per paura di farsi sentire dalle persone che si trovano nel negozio:
"ehi, il mio numero ce l'hai, non sparisco". Annuisco e poi la mando via subito non volendo scoppiare a piangere, non aspetto nemmeno che mi si bagnino le iridi.
Non ho mai pianto davanti a nessuno qui a New York, e mai lo farò.
Aspetto che se ne vada per tornare tranquillamente al mio lavoro. Cerco di non farmi troppi complessi e troppe preoccupazioni, o almeno cerco di non darlo a vedere... perché dentro sto seriamente morendo. Cosa farò della mia vita se non ho nessuno con cui condividerla?
Dopo aver trovato un attimo di pace dal lavoro decido di controllare il cellulare e trovo un messaggio da mia madre mandato qualche ora fa.
From: mamma h:5.55 PM
So che lì è ancora presto ma buonanotte amore mio.
Le rispondo subito.
To: mamma h:8.16 PM
Probabilmente lo vedrai quando io dormirò, ma buonanotte... saluta tutti. Baci
Sorrido inconsciamente mentre una ragazza decisamente più piccola di me mi si avvicina chiedendomi le taglie ed i colori di un completo in vetrina appena arrivato, questo mi fa capire che non c'è tempo nemmeno per concedersi di pensare alla propria famiglia se si tratta di lavorare per vivere e mantenersi. Lascio il mio telefono vicino alla cassa e le rispondo gesticolando e cercando di impressionare per il mio modo di fare in maniera tale che la ragazza si faccia convincere prendendo poi il completo. So come lavorare e vendere ormai.
Dopo poche frasi di incoraggiamento do alla cliente ciò che vuole e per la quale era entrata senza troppa fatica e troppo nervosismo. Faccio un sospiro di sollievo vedendola uscire sculettando allegramente e questo mi fa ridacchiare di gusto. Julia è ormai andata via e quindi sono sola, anche in negozio.
Sospiro vedendo ogni tipologia di persone che passano davanti alla vetrina del negozio, decido di uscire per prendere una boccata d'aria e fumare una sigaretta veloce dato che nessuno sembra realmente interessato alle nostre vetrine, per ora.
Fuori, come accennavo poche righe sopra, c'è veramente di tutto: coppiette di ogni età, gruppi di amici che ridono e scherzano spensierati, uomini e donne che si affrettano a tornare a casa per mangiare, anziani che camminano piano per paura di inciampare con la propria badante sottobraccio... e su ognuno di essi cerco di farmi una storia, o comunque ci provo. Fin da piccola ho avuto questa caratteristica, ricordo che con mia madre facevamo a gara per chi inventava il passato della gente più strambo e divertente.
Ora che sono cresciuta, invece, non lo faccio più, o almeno non lo dico a nessuno; ma, anzi, penso a come la gente vede me, cosa immagina su di me... vorrei che ci fosse più comunicazione e dialogo per le strade. Poco fa ero ad un bar da sola ed una signora ha attaccato bottone discutendo sulla fila e su quanto le piaceva il caffè del posto, ho amato e continuerò ad amare e ad ammirare le persone così socievoli. Forse perché non lo sono mai stata, non ho mai avuto e mai avrò il coraggio di esprimermi così apertamente alla gente che non conosco.
Una volta che si sono fatte le 8:30 PM chiudo ed esco dal negozio, il mio turno è finalmente finito e a Bowery, la via dove si trova, ormai non circola più nessuno. Di solito si chiude alle 8 ma mi sono presa mezz'ora in più per anticiparmi il turno di domani.
Prendo la mia Mini Cooper e torno a casa, non appena entro preparo subito da mangiare ed opto per un insalatona con fagioli, mais, pomodori e, appunto, insalata. Non ho mai amato mangiare, questo mi basta.
Ci metto poco a finire il piatto e il resto della serata lo passo guardando un film francese piuttosto comico. Non sono mai stata una tipa da serate in discoteca o feste con amici. Preferisco starmene da sola, in casa mia, magari con un libro in mano ed una tazza di tisana rilassante. Dopo il film mi sento soddisfatta per averlo scelto e, nonostante la solita fitta che sono sicura mi accompagnerà per tutta la giornata di domani, mi alzo velocemente e mi preparo per andare a dormire.
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Tutti gli eroi hanno il proprio costume, il mio ha tatuato un omino stilizzato
FanfictionMartina Baccarani non è mai stata una ragazza sorprendente, ma la sua decisione di partire per un continente così lontano e diverso dal suo come l'America, convince tutta la famiglia, compreso il padre, che infondo è una ragazza indipendente e sicur...