part 8.

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"Okay Louis, perché lo hai fatto?". "Fare cosa?". Il suo tono era tranquillo, troppo tranquillo. Mi giro e vedo che sta sorridendo, e quel sorriso sa di presa per i fondelli. "Perché mi hai fatto passare per la tua fidanzata?".

Cerco di rimanere calma anche se la rabbia mi sta ribollendo dentro. Non sono arrabbiata per il suo gesto, ma se mi avesse detto prima che voleva che dicessimo una cosa del genere lo avrei anche aiutato. "E dai, non dirmi che non lo hai apprezzato..."

Sbuffo cercando di non pensare a ciò che abbia detto, non l'ho apprezzato per niente. Ormai siamo tornati a casa e non ho più guardato in faccia Louis, sono veramente arrabbiata. Mi chiudo in camera dopo essermi preparata per dormire, ma il sonno non si sente e la mia testa comincia a pensare a varie scene di questa sera.

Sento il ragazzo ancora sveglio che cammina per casa. Poi un tonfo sordo sulla mia porta, non sta bussando, è come appoggiato. Guardo l'ora: 01.55 AM. Ma perché non va nella sua camera?

"Marti sei sveglia?". Non rispondo. "Okay lo ammetto:ho fatto un casino e me ne pento, ma non pensavo che tu reagissi così. Mi dispiace, vado a letto con la speranza che tu domani ricominci a parlarmi a sorridermi. Buonanotte"

Lo sento alzarsi e andarsene nella sua camera, sorrido e poco dopo mi addormento.

Non riesco davvero a capire come la gente possa amare mangiare, riempire i carrelli pieni di cibo che poi probabilmente verrà sprecato. Sono al supermercato con Louis ed è quasi mezzogiorno, a lui è venuta l'idea di andare insieme così prendiamo entrambi ciò che ci piace. Nel nostro carrello c'è solo latte, un pacco di biscotti e una busta d'insalata. Campiamo con tutto ciò.

Per altro la vicina ci ha fermati oggi chiedendo se vogliamo andare a pranzo da lei, ci crede una coppietta appena trasferita e dice che le ricordiamo sempre lei e suo marito "ai tempi d'oro". Noi l'abbiamo semplicemente assecondata facendoci offrire un pranzo gratis.

Ovviamente non siamo così perfidi, quindi dopo il pasto ammetteremo l'equivoco. Tornando al presente, io e Louis continuiamo a scambiarci occhiate e risatine guardando i carrelli degli altri; non abbiamo più riparlato di quello che è successo ieri sera, e io non ho intenzione di farlo.

Arriviamo alla cassa e continuo a sentire lo sguardo del moro sulla mia pelle, cerco di non farci caso, infondo anche lui è un bel ragazzo e potrei stare a guardarlo per ore.... Okay no, cosa sto dicendo? Mi maledico mentalmente per il mio pensiero mentre usciamo dal supermercato.

Il viaggio verso casa è uno dei più silenziosi che io abbia mai sopportato, lo ammetto, ma non è imbarazzante, è quasi rassicurante. Non sentire la fastidiosa vocina di Louis mi tranquillizza. Non mi accorgo che lui è già sceso dalla macchina e mi sta aspettando per chiuderla. Salto giù velocemente e lo sorpasso entrando in casa.

"Che dici? Devo cambiarmi per andare dalla signora Tiger?". Mi giro verso di lui e noto per la prima volta nella giornata il suo outfit: maglietta bianca a maniche corte, pantaloncini di tuta neri e nike nere con baffo bianco avvolgono il suo corpo. Faccio una smorfia pensando. "sì, credo proprio di sì".

Senza pensarci troppo salgo le scale ed entro nella sua camera, apro l'armadio e cerco qualcosa di più appropriato. Prendo degli jeans neri e le sue amate Vans nere, frugo ancora un po' nei suoi cassetti e trovo uno stupendo berretto grigio, lo nascondo dietro di me mentre ne prendo uno color bordeaux. Esco dalla camera e tiro verso la sua direzione i capi che ho preso. Il copricapo grigio, però, lo lascio per me, nemmeno se ne accorgerà...

Lui prende il tutto e corre in bagno a vestirsi, dopo poco torna e si avvicina alla mia stanza. Esco raggiungendolo e chiudo la porta dietro di me. "Eh no, cara Martina, ora tocca a me scegliere per te", aggrotto le sopracciglia, non può farlo. "Oh ehm no, non puoi entrare. Facciamo che mi provo qualcosa e poi tu giudichi!"

Senza aspettare una sua risposta, entro di nuovo e cerco veramente qualcosa di carino da mettere. Metto una maglietta a maniche lunghe bianca, una gonna molto corta di pelle e dei tacchi neri abbastanza alti. Esco dalla camera e subito la faccia del ragazzo si piega in una smorfia "Qualcos'altro?".

Sbuffo e rientro. Questa volta esco con un maglioncino grigio, dei jeans bianchi con degli ampi strappi alle ginocchia,a cui faccio dei piccoli risvoltino, e dei sandali alti bianchi. Sorride soddisfatto e, mentre lo sorpasso mi blocca prendendomi la mano "Così va molto meglio", sussurra al mio orecchio.

Gli do un piccola gomitata sul petto e poi sorrido dirigendomi verso il bagno. Lascio i miei capelli sciolti cadere sulle spalle e scendere per la schiena, devo ammettere che sono molto lunghi ormai. Mi sistemo il trucco e sono pronta.

"Sembra che tu debba andare ad una serata di gala, quando invece la vicina ci aspetta sicuramente in pigiama!" ridacchia Louis prendendomi in giro, non rispondo ma ruoto gli occhi infastidita. L'ipotesi del moro erano sbagliate: la signora Tiger aveva abbellito la casa ed il suo corpo solo per noi, e questo mi ha reso più che felice.

Dopo un pranzo abbastanza ricco e varie chiacchiere, molte della quali inutili a mio parere, decidiamo di tornare a casa stanchi ma gratificati. Ormai il divano è diventato uno dei nostri arredi preferiti, amo chi lo ha inventato, giuro.

Ci stendiamo, o meglio, io mi sdraio e lui si siede, e accendiamo la Tv in cerca di qualche programma interessante. Quando lui, però mette il solito programma di sport, nonostante mi piaccia, ruoto gli occhi e mi alzo. Vado in cucina e mi metto a studiare al computer con una tazza di acqua accanto al portatile.

Con cuffiette nelle orecchie ed occhi fissi sul mio studio, non mi rendo conto che il moro si è alzato dal divano e si è avvicinato a me fino a quando non posa una mano sulla mia coscia. Sussulto di poco e poi mi giro verso di lui togliendomi la musica e sorridendo.

Tutti gli eroi hanno il proprio costume, il mio ha tatuato un omino stilizzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora