CAPITOLO 4

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- Punto di Vista di Michael -
Guardai Melanie e Sophie salire in macchina e avviarsi verso il centro commerciale.
Sorrisi.
Melanie era lì da un solo giorno, eppure aveva già cambiato le cose.
Portai i bambini nella stanza dei giochi e intanto cercai una stanza da trasformare nella nuova camera di Sophie.
Alla fine la trovai.
Era la classe di musica, oramai inutilizzata da tanti anni.
C'era dentro un pianoforte tutto impolverato.
Mi misi al lavoro e tutti i bambini mi aiutarono a ridipingere la stanza, in un modo molto...
Particolare...
Andai da loro.
- Ehi ragazzi!!!- gridai, attirando la loro attenzione- vi va di aiutarmi?
- Si!!!
- Ho deciso di fare una camera per Sophie, ma devo dipingerla e ho bisogno del vostro aiuto!
Tutti i bambini si fecero attenti.
- Ho qui dei gavettoni e delle spugne... Dipingeremo con questi!!!
Tutti esultarono entusiasti.
Avevo portato fuori  il piano e ora la stanza era vuota, tranne per i tanti barattoli di vernice gialla, verde, rossa e blu.
Alcuni bambini riempirono i gavettoni con la vernice ed altri ci inzupparono le spugne.
- Pronti... VIA!!!
Al mio VIA tutti cominciarono a lanciare spugne e gavettoni contro i muri, riempiendoli di colore.
Si stavano divertendo molto.
Ad un certo punto vidi il piccolo Freddie gattonare nella stanza.
Lo presi in braccio.
- Ehi Freddie, anche tu vuoi dipingere?
Lui sembrava molto preso.
Presi il barattolo della vernice verde e mi diressi in un punto del muro che stranamente era ancora bianco.
Freddie immerse una delle sue piccole manine nella vernice e poi la pressò contro il muro, lasciando la sua impronta.
Sorrisi, poi immersi un dito nella vernice e scrissi accanto all'impronta della manina:" Freddie è stato qui".
Alla fine la stanza era un' esplosione di colori!
- Ok ragazzi, andate a cambiarvi! Mark, prendi Freddie...
Tutti obbedirono.
Dopo che la vernice si fu asciugata portai il letto di Sophie nella sua nuova stanza e lo posizionai attaccato al muro, vicino al "Freddie è stato qui".
Portai dentro anche il piano, dopo averlo ripulito.
Sophie amava la musica.
Chiusi la porta e andai dai bambini: si erano cambiati e stavano giocando.
Sorrisi e mi sedetti vicino a loro.
- Ehi papà!!!- disse dolce una vocina da dietro. Sentii delle braccia sottili come spaghetti avvolgermi il collo.
- Julie!- esclamai ridendo. Lei corse di fronte a me e mi abbracciò.
- Papà, stasera posso restare con te?
- Certo piccola mia! Tu puoi restare con me sempre!- dissi.
Bussarono alla porta.
Presi Julie in braccio ed andai ad aprire: erano Melanie e Sophie.
La seconda aveva una grossa busta in mano.
- Bentornate!
- Grazie Michael- ringraziò Melanie.
- Ehi Sophie, ho una sorpresa per te... - le tesi la mano e la condussi davanti alla porta dell'ormai ex sala di musica - ora apri la porta...
Lei lo fece e sgranò gli occhi per la sorpresa.
- O ... Mio... Dio... - lei entrò piano nella stanza, osservandone ogni dettaglio .
Appoggiò il sacchetto vicino al letto e ci si sedette, guardandosi intorno.
- È fantastico...
- L'abbiamo dipinto tutti insieme - le dissi, indicandole la manina di Freddie sul muro.
Lei sorrise e mi abbracciò.
- Grazie Michael. Grazie.
Io, Julie e Melanie lasciammo Sophie ad ambientarsi nella sua nuova camera ed andammo dagli altri bambini, che stavano giocando.
Julie andò a giocare con loro.
- Ehi Melanie, stasera, dopo cena, vuoi venire da me?- le chiesi.
Lei arrossì- certo.
- Bene ... Torno subito.
Corsi in un'altra stanza e presi dei grossi respiri. Ce l'avevo fatta, glielo avevo chiesto...
Mi calmai e tornai di la. Guardai l'ora : erano le sei e mezza del pomeriggio.
- Ok bambini, è l'ora della doccia!!!
E ovviamente, come tutte le sere, si scatenò il putiferio. Melanie prese in braccio Freddie.
Tutti correvano alle camere per prendere gli asciugamani, per poi mettersi in una fila scomposta di fronte a me.
- Ok, ci sono tutti? Ellie, Billy, Luke, Paul, Susie, Lizzie, Janet, Bobby, Daniel, Randy, Nicky, Mark, Jordan, Martin... E la mia piccola Julie- dissi poi, prendendo Julie in braccio.
Andammo tutti verso la stanza da bagno. Di fronte ai quattro cubicoli dei servizi c'erano sette cubicoli con le docce. Le docce erano grandi e in ogni cubicolo stavano in tre o in due.
Tranne la settima, separata dalle altre, che era per Sophie.
I bambini si spogliarono, appendendo i vestiti, e cominciarono a lavarsi.
Presto la stanza fu invasa dal vapore e dal l'odore dì shampoo.
Melanie arrivò poco dopo con in braccio Freddie.
- Lo laviamo insieme?- proposi ridendo.
- Certo!- rispose lei.
Lo portammo nella sua piccola vaschetta, riempita con acqua tiepida.
Lo spogliammo e lo immergemmo, mentre lui rideva.
- Oh, è così carino!!! - disse Melanie, passando una morbida spugna con del sapone sulla gambetta di Freddie.
Melanie lo lavava e io tenevo su la sua piccola e fragile testa.
E intanto Freddie rideva e scalciava, bagnandoci tutti.
- Sei un birichino eh ?- chiesi a Freddie ridendo, solleticandogli il pancino.
Melanie scoppiò a ridere e, per pochi secondi, appoggiò la testa sulla mia spalla.
In quei secondi arrossii e mi sentii invadere da una dolcezza a me estranea.
Poi, come tutte le cose belle, anche quel lieve tocco finì.
Ma pochi secondi mi bastarono.
Asciugammo e rivestimmo Freddie.'
Io andai dagli altri bambini e li aiutai.
Quando tutti furono lavati e vestiti andarono a giocare...
Melanie era ancora nei bagni, stava finendo di vestire Freddie.
Nel silenzio del bagno sentimmo lo scrosciare della doccia numero sette, e capii che Sophie era  lì dentro. Io, Melanie e Freddie uscimmo dalla stanza.
Freddie si addormentò, così lo mettemmo nella culla.
I bambini, nel salone, stavano guardando un film, "La carica dei 101".
- Ehi Melanie, io ... Volevo ringraziarti.
- Per cosa?
- Per essere qui.
- Di nulla. Posso farti una domanda ?
- Certo.
- Come sei diventato il proprietario dell'orfanotrofio?
- È... Una storia lunga...
- Raccontamela.
- ... ok...

Tre anni di vita, tre anni di amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora