È tutta colpa mia, se solo quel giorno non avessi scelto, forse ora non mi sentirei così male. Se avessi dato retta ai miei compagni ... non avrei mai cominciato a tartassare, a chiedere e a pensare ad un modo per dirlo, ho sbagliato tutto come sempre.
Se solo fossi capace di scrivere o a parlare almeno, ma non è così, non ho alcuna possibilità di vincere nessuna battaglia. Non riesco nemmeno a capire chi sono, come potrei mai impormi su una faccenda così grande. Non ne sono capace e mai lo sarò. Non mi fido più di nessuno, di niente, ho deciso di allontanarmi così non posso più creare problemi a nessuno, così tutti saranno felici. Senza di me il mondo perderebbe una piaga, quindi sarà migliore.
Perché ho deciso, anzi, quanto mai sono un essere pensante. Vicino a me non vedo più nessuno, il banco/sedia accanto a me è rimasto vuoto, lo è quasi sempre stato, lontano vedo la luce così luminosa, non mi ha mai colpito. Ha da sempre scelto le altre persone, loro sono sempre felici, parlano, scherzano prendendosi a volte in giro. Quella luce ha provato a colpirmi una volta, ma non ha fatto altro che bruciarmi. Sono stato troppe volte all'ombra degli altri, a guardarli, se solo provo ad essere felice ... casco, crollo e divento cenere, sembro un vampiro così vero?
Non sono in grado di portare allegria nei cuori di nessuno o, se ci provo, lo spezzo a qualcun altro. Qualcuno mi spieghi cosa significa la parola amicizia. Per me è solo dolore e nient'altro, nessuno vuole conoscere me, la persona seduta in un angolo della classe che osserva silenziosamente tutto quello che gli accade attorno. Vorrei tanto avere anche io il vostro stesso sorriso invece, tutto quello che compare sul mio viso, è una smorfia. Avete capito? Io non posso avere nessun sorriso stampato sul mio volto, ci stonerebbe e basta.
Vorrei avere qualcuno con cui confidarmi senza problemi, a ogni volta che ne trovo una questa scompare dalla mia vita, da un giorno all'altro. "Tutte le persone possono essere felici e trovare il proprio posto nel mondo" è questo che ho sentito da qualche parte, la cosa è alquanto buffa perché non è vero che tutte le persone trovano la propria felicità e il posto giusto. Io sono tra quelli che non ne sono capaci oppure, quelle che hanno visto solo tenebre nella propria vita, oppure quelle che non riescono a guardare avanti senza prima controllare se c'è qualcuno dietro che lo spinge ad andare avanti.
È lei/lui la persona che mi manca, che vorrei conoscere, che ho trovato, ma non ho il coraggio di chiamare perché io vedo, lui/lei no. Non ha senso chiedergli di trovare la cosa che mi deprime perché tanto non la troverebbe, nessuno è in grado di farlo, nessuno vuole trovarlo. Siamo soli e lo siamo sempre stati, nessuno ci vuole perché non abbiamo nulla di particolare. Si parte sempre con io, tu, forse noi, fino ad arrivare a voi e loro. Non ci sarà mai posto per me.
So quando servo: quando ci sono delle verifiche/interrogazioni, perché posso suggerire, quando ci sono dei compiti, perché potete copiarli, quando non avete capito qualcosa, perché posso spiegarvelo. Non vi servo come amico, a mala pena qualcuno ricorda il giorno del mio compleanno, di qualcosa di importante come un 'ciao'. Non quelli rivolti così per fare, senza quel 'calore' che ti inebria, quelli non mi servono, ne ricevo tanti.
Non ho mai ricevuto da nessuno quei caldi abbracci che vedo sempre, ho come la sensazione di non appartenere a questo mondo dal tanto che tutti mi evitano come si fa con un giocattolo che viene messo da parte quando smette di esserti utile o di piacerti. Ho deciso di sedermi, di non camminare più, di rimanere nell'angolo che ormai mi appartene di diritto.
Da un po' ho deciso di rimanere a casa, a studiare ed a impegnarmi per la scuola o per un mio hobby (qualsiasi che non implica uscire di casa). La solitudine mi appartene, non faccio altro che sospirare da giorni e scrivere cavolate su un foglio, che poi cancello. Ormai nel foglio c'è un grande buco dal tanto che ho cancellato.
Ho paura di tutto questo, non voglio la solitudine, ma allo stesso tempo non faccio altro che isolarmi sempre di più. Ho paura del cambiamento, è da quel giorno che ne ho il terrore. Non faccio altro che pensarci, vorrei tornare indietro nel tempo e modificare quel giorno; non so cosa, ma quel che basta per farmi tornare in me.
Perdonami se ti ho causato problemi.
Perdonami se ora ho deciso di ignorarti.
Perdonatemi se esisto.
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•Angolino
Ni hao,
Beh come avrete letto é un capitolo un po' deprimente, spero vi piaccia.
Beh questo capitolo rimane in sospeso, l'altra parte la scriveró verso la fine.Kurama: Se volete sapere come finisce il capitolo non dovete far altro che scoprire il suo soprannome
Io: Ma anche no.
??: Questa mi giunge nuova
Io: Tu ... zittoSi capisce chi è il depresso vero? ^^". Beh alla prossima.
Kagari: e ... chiunque trova il soprannome diventerà il mio idolo.
Io: Non ti ci mettere pure tu.Good luck
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Inazuma eleven: Non cercarmi!
FantasyPiccolo sequel di ragazzo o ragazza questo é il problema. "L'unico modo per scoprire la verità su quel giorno: è lasciare che uno dei due ragazzi si faccia avanti"