Scusate per il linguaggio
Prov ??Sono passati passati più o meno quattro mesi e mezzo da quel giorno, dal giorno in cui quegli idioti hanno deciso di provare la loro invenzione su una persona umana. Non so chi avessero scelto, mi è solo giunta la voce che abbiano sbagliato o che avessero cambiato obbiettivo per non so quale motivo. È stato inutile cercare di persuaderli: eravamo dieci a provarci, ora ci sono solo io, gli altri se ne sono andati dopo la tortura che ha subito un mio compagno, un paio imprigionati e usati per non so che cosa.
L'ideologia di riuscire a salvare quel ragazzo mi è rimasta e parlando con alcuni di quelli ho scoperto che non tutti erano d'accordo. Uno in particolare, contrario persino a quella creazione, sta lavorando all'antidoto in quanto sicuro che il ragazzo in questione non sia stabile. Ora se riuscirò a trovare il ragazzo l'unico che lo verrà a sapere sarà appunto quella persona e una volta normale non c'è ragione per cui quei cretini debbano continuare a cercarlo.
Mi manca ancora una scuola in questa cittadina e poi ho finito pure qui. Sbuffo e entro, come al solito, nella segreteria soltanto che questa volta mi tocca aspettare il preside. Non so che inventarmi … spero solo che non mi dica di prendere il posto di qualche docente che manca, va beh, meglio che non sia quello di matematica, poveri ragazzi come me impazzirebbero.
Non sono abituato ad aspettare e soprattutto odio quando devo attendere appunto chi è in ritardo, non ne sono capace. Appena la persona in questione è nella mia visuale mi vien naturale fargli una lavata di capo e tutte le volte, se non quasi, mi tirano occhiatacce e non mi è strano che mi capiti di sentire qualche parola contro di me, contro la carica che ho raggiunto in poco tempo. Scommetto che, se fossi al loro stesso stato o al contrario, se ne sarebbero fregati o, nel secondo caso, chissà.
Voci di corridoio affermano che, la persona che mi ha alzato di rango, sia un mio parente o comunque qualcuno che ha avuto a che fare con me in un tempo imprecisato del passato. Idioti loro e idiota io ad aver scelto di entrare a far parte di quel giro di scienziati idioti e pazzi. Giuro che non la passeranno liscia, appena sarà tutto apposto li farò arrestare e se gli servirà un testimone per attribuirgli una pena io sarò pronto, non m'importa se ci andrò di mezzo io, quello che m'interessa è che lascino in pace tutta la popolazione.
Continuo a camminare avanti e indietro dal corridoio e cerco di convincere il mio carattere a tenere la bocca chiusa sulla storia ritardo, per lui non sono altro che una semplicissima persona che cerca di sensibilizzare i ragazzi su qualcosa o prendere il posto di qualcuno (spero ancora di no) per un breve istante di tempo, per lui non ho cariche, sempre che qualcuno non glielo abbia detto. Maledizione non sapere mai a che cosa mi hanno assegnato mi uccide, manco questo sono capaci di riferirmi, brutti vecchi disgraziati che non siete altro.
Un suono di passi mi riporta sulla terra, ruoto il mio corpo verso la persona e attendo qualsiasi cosa abbia da dirmi.
«Buongiorno lei dovrebbe essere ...»
Prov. Kirino
Perché sono stato così stupido, ora non posso più tornare indietro, non posso più riavere i miei 'ricordi', ma col tempo potrei associarli ad altri di nuovi, ma è comunque doloroso cercare di separarsi da qualcosa che faceva parte del tuo essere da tempo. Lo so che non è nulla, non ho fatto niente che potesse in qualche modo distruggermi fisicamente e soprattutto dentro, lì dove fa tutto più male.
Ora andare, uscire in questo modo per me vuol dire: lasciarlo alle spalle, anche se dubito di riuscirci soprattutto se deciderà di tornare, lo so, per quanto lui voglia restare in solitudine, tornerà se non oggi, domani o fra una settimana, ma tornerà e io non saprò come reagire. Non so se avrò già superato quello che mi ha urlato contro, se lo guarderò da lontano, se deciderò di cominciare a litigare con lui per qualsiasi cosa, non so, non so niente.
STAI LEGGENDO
Inazuma eleven: Non cercarmi!
FantasyPiccolo sequel di ragazzo o ragazza questo é il problema. "L'unico modo per scoprire la verità su quel giorno: è lasciare che uno dei due ragazzi si faccia avanti"