-Il primo capitolo di Citta di Ossa dal punto di vista di Jace

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"Come vi sembro?"
In piedi sul caldo marciapiede all'esterno del Pandemonium Club, Isabelle Lightwood fece una lenta giravolta davanti a Jace e Clary
"Come se stessi indossando un lenzuolo", rispose Alec
Lei si fermo e gli lanciò un'occhiataccia. Alec rise lievemente. Amava sua sorella, ma i suoi occasionali attimi di sconcerto lo divertivano.
"Sta zitto," fece Isabelle "Sto benissimo"
Ed era vero, ovviamente. Izzy combinava il cacciare i demoni con lo stile. Indossava un Diafano abito bianco che gli arrivava agli stivali- dei grossi stivali neri con delle fibbie sui lati. Il suo pendente di rubino, un cimelio di famiglia Lightwood, le pulsava alla base del collo. Tirò fuori lo stilo da uno stivale e con la punta indico Jace.
"Ti servono altre rune"
"Glieli disegnerò io" s'insserì Alec "Per via della forza dei Parabatai e tutta quella roba lì"
Jace si arrotolo le maniche e allungo il braccio. La strada era animata da numerose persone, la maggior parte della quali si muoveva per mettersi in fila per entrare al Pandemunium. Un buttafuori stava allontanando della gente- Tutti tranne le belle ragazze e i giovani dall'aria ricca. Dal marciapiede saliva il caldo dell'estate. Lo stilo che Alec teneva tra le dita tocco la pelle di Jace, e la punta scivolò su e giù per il suo braccio, disegnandogli rune per proteggerlo, per più forte, più veloce, più silenzioso mentre camminava. Alec teneva il capo chino, i capelli neri che gli coprivano il volto, un labro fra i denti. Sembrava un bambino, sebbene avesse quasi diciotto anni.
"Probabilmente riusciremo ad entrare anche senza l'incanto per renderci invisibili" osservo Isabelle, allungando il collo per guardare la strada "Metà di queste persone hanno più tatuaggi di noi".
"Ma nessuno di loro è belo quanto noi" Jace sbarrò gli occhi mentre la runa per vedere lontano cominciava a far effetto e segui lo sguardo di Isabelle. A metà della fila vide uno scorcio di qualcosa di estremamente luminoso. Capelli rossi. Una ragazza con dei luminosi capelli scarlatti stava in fila accanto ad un ragazzo occhialuto che gesticolava animatamente. "Beh" si corresse "quasi nessuno di loro".
Isabelle guardo confusa l'ingresso del locale. La ragazza dia capelli rossi stava sorridendo. Jace si chiese se Isabelle riuscisse a vederla. C'era qualcosa in lui. Era come guardare qualcosa di luminoso. Non solo i suoi capelli, i suo colore, ma una luminosità che sembrava provenire dall'interno.
"Ben fatto" disse Isabelle " un Demone".
UN DEMONE? Quella ragazza no poteva assolutamente essere...
"Con i capelli blu" disse Alec posando lo stillo, e Jace si rese conto di non aver notato il ragazzo che stava proprio davanti alla rossa. Aveva dei capelli blu che stavano ritti in testa come delle spine e dei piercing alle sopracciglia.
"Eidolon" Alec fece un gesto col capo in direzione da Jace "Andiamo?" Per un attimo Jace non rispose. Il demone scivolo nel locale, e il buttafuori fermo la ragazza con i capelli rossi e il suo amico.
Jace si mise apposto la manica. All'improvviso riusciva a sentire tutto. l'aria calda e immobile, il peso delle armi nella sua cintura, i guanti intorno hai polsi. Odiava l'estate, quando il caldo lo teneva sveglio, gli bruciava la pelle, inghiottiva il suo respiro. Solo in questi momenti, quando il mondo si restringeva alla punta sottile e appuntita della caccia, sentiva freddo.
"Jace?" Ripete Alec, guardandolo con aria confusa "cominciamo?"
"Si" rispose Jace

Nascosto al bui, Jace guardava Isabelle scivolare tra il fumo di ghiaccio secco che aleggiava tra la folla del cub, simile ad un ombra bianca tra tante scure. Era invisibile agli occhi dei mondani, anche se il DJ aveva alzato lo sguardo, quando lei era passata. I mondani continuavano a ballare,inconsapevoli, tutti capelle corpo in movimento.
"Forse dovremmo cercare di mischiarci a loro" suggerì Jace ad Alec, che sene stava appoggiato ad un pilastro accanto a lui. "Ballando o facendo qualcosa di simili"
Alec lo guardo con disgusto. Lui non ballava. Gli piaceva seguire le regole, e non apprezzava il sembrare idiota. Il che per certi versi era un peccato, era sempre solito pensare Jace, perché Alec era un bravo combattente, e in genere le persone che sanno combattere sanno anche ballare. Ma era abbastanza sicure che Alec avrebbe preferito uscire con un demone Raum che ballare in pubblico, anche mentre era -tecnicamente- invisibile.
"I mondani ballano" rispose Alec " Tra parentesi dovremmo tenere d'occhio Izzy"
"Mm" Jace fece scivolare lo sguardo lungo la stanza. Notare un ragazzo con i capelli blu potrebbe sembrare una cosa semplice, ma non immenso a quella folla. Metà di loro avevano i capelli verde, rosa o arancione. Due mondani alti si stavano baciando, le extension intrecciate tra loro. C'erano un paio di nascosti di quelli innocui - un ragazzo fata con un zainetto incantato che vendeva un po di radici schiacciate e delle polvere magica. Il DJ era sicuramente un licantropo, cosi come la ragazza graziosa coi capelli ricci che ballava da solo. Andò a finire contro qualcuno e si accigliò.
Erano la ragazza rossa e il suo amico. Jace raddrizzò la schiena. La ragazza si era sciolta la coda, e ora i capelli del colore del tramonto gli cadevano lungo le spalle. Stava ballando con gli occhi chiusi. E Jace sentì qualcosa rimescolargli dentro mentre osservava i suoi movimenti, come se fosse riuscita a trovare il suo cerchio di pace immenso al caos. Sembrava serena per ragioni che Jace non riusciva a capire mentre ballava - e lui delle persone che ballavano e si muovevano con rara abilità e grazia impressionante le aveva viste- senza alcun senso del ritmo o pratica.
Jace pensava raramente ai mondani. Erano le persone che si pensasse dovevano proteggere, ma suo padre l'aveva cresciuto perché non pensasse mai a loro. Ma la ragazza coi capelli rossi - la luce la circondava.
"Stai fissando" disse Alec. Il suo tono era rigido, di disapprovo "Quella ragazza. Coi capelli rossi"
"Quella con l'amico coi capelli scuri?" rispose Jace " Non è vero"
"Se non la stavi fissando, non sapresti che hai un amico con i capelli scuri" osservò Alec, che era letterale fino al midollo "E, oltretutto, quello probabilmente è il suo ragazzo"
"No" rispose immediatamente Jace, e poi si rese di non avere nessun motivo per pensarla così, è che probabilmente non avrebbe dovuto fare speculazioni sulla vita amorosa dei mondani. Scrollò le spalle.
"Negazione" fece Alec " non è solo un fiume in Asia"
"Egitto" lo corresse Jace "Non è solo un fiume in Egitto, Alec"
"Giusto" disse Alec "Non è un fiume neanche lì"
Jace si inclino verso il suo parabatai "No guarda Alec in Nilo e in Egitto" Sospirò davanti all'espressione confusa di Alec "Non importa la battuta e morta. L'hai uccisa tu"
"Parlando di uccisioni" Alec porto una mano sulla spalla di Jace e lo vece voltare perché guardasse il lato più lontano della stanza. Con un pizzico di riluttanza, Jace distolse lo sguardo dalla ragazza sulla pista da ballo e guardò Izzy sparire dietro una porta su cui c'era scritto INGRESSO VIETATO. Il demone con i capelli blu la seguì.
L'adrenalina cominciò a scorrere nelle vene di Jace, fredda e affilata, e lui dimenticò sia la ragazza che tutto il resto, tutto tranne la caccia.
"La partita e iniziata" disse.

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