Primo capitolo - 𝑢𝑏𝑒𝑑𝑖𝑡'𝑜𝑡𝑘𝑟𝑦𝑡 𝑠𝑒𝑟𝑑𝑡𝑠𝑒, 𝑎 𝑧𝑎𝑡𝑒𝑚 𝑢𝑦𝑡

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убедит'открыт сердце, а затем уйти

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убедит'открыт сердце, а затем уйти

ubedit'otkryt serdtse, a zatem uyti;
te convencen de abrir tu corazón y luego irte;
they convince you to open your heart and then leave;
ils vous convainquent d'ouvrir votre cœur et de partir;
sie überzeugen dich, dein Herz zu öffnen und dann zu gehen;
ti convincono ad aprire il cuore e poi quando meno te l'aspetti se ne vanno;

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« Come stai, Brad? »

« Vorrei morire. »

L'orologio segna le tre e mezza di notte mentre l'ennesima sigaretta é posta fra le mie labbra pronta a distruggere per la milionesima volta i miei polmoni. Ogni giorno spero di sentirli fermare definitivamente. Ogni giorno spero che arrivi il giorno in cui non avrò neanche la forza per respirare. Ogni giorno spero di sentire il cuore fermarsi per sempre. Non ci penso più di una volta ad accenderla, ne manca giusto una per finire il pacco. L'ultima che mi da la sicurezza di aver ingerito la mia dose completa di veleno giornaliera anche per oggi. Posso essere innamorato di un veleno? Di un qualcosa che mi dà sollievo momentaneo ma al contempo mi distrugge definitivamente e per tutta la vita? Purtroppo sì. Dovrebbe essere moralmente scorretto, lo so, eppure non è così. Dovrebbe essere stato illegale anche permettere a qualcuno di trapassarmi dentro e di lacerarmi come se fossi lo scarto del taglio più inutile del maiale, eppure non è così. Eppure non è illegale. Certe ferite non le stagni, ti sanguinano per sempre. No, non sto più parlando del fumo adesso. Il ricordo mi ha annerito dentro anche più della nicotina ma é necessario non farlo sapere così da evitare di marcire completamente. È come se mi ostinassi a scordarmi di dimenticarlo e mi sembra di averlo addosso costantemente proprio come se fosse una seconda pelle. Non è poi così sbagliato: come il fumo si deposita nei miei polmoni giorno dopo giorno, il dolore ha trovato casa nel mio cuore. Lo sento consumarsi proprio come questo filtro tutte le volte che aspiro e butto fuori il fumo. Ma a che gioco stiamo giocando? Cos'è un cuore? Un tiro a segno? Sono sicuro che la gente che mi pone questa domanda è la stessa che non si farebbe problemi ad aggiungere altre freccette. Sono anni che giocano ed io li lascio fare. Prima o poi finirò di consumarmi proprio come il filtro di questa sigaretta che tengo fra le dita. Ed io non vedo l'ora che accada. Ne prendo un ultimo tiro: sento la gola bruciare come non era mai successo prima d'ora ed i miei occhi farsi lucidi. Poi lascio che si spenga da sola sul davanzale della finestra. Saremo sempre esseri stupidi e volubili, con una pessima memoria, una grande vocazione per l'autodistruzione e una cattiveria immane verso chi ci circonda. Il mio sguardo si alza verso l'alto e si ferma solo quando incrocia la luna. Come sto? Sto qui, a guardare le vene che ancora pulsano di vita e mi domando come mai ancora non è finita.

« Come stai, Brad? »

« Sto bene. Tu? »

Brathe #1 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora