Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sapranno ridere!
•Antoine de Saint-Exupéry-Il Piccolo Principe•"Carlotta possiamo parlare un attimo?"
"No. Non abbiamo niente da dirci.", rispose tornando ad osservare i suoi abiti senza degnarmi di uno sguardo.
Feci un bel respiro per evitare di urlarle addosso quanto fosse acida.
"Beh, io sì. Son venuta qui perché ci tengo a precisare una cosa con te. Dopodichè, se vorrai, potrai far finta che io non esista.", dissi cercando di attirare la sua attenzione.
Mi fece svogliatamente un cenno con la testa come a volermi dire che Sua Altezza mi dava il consenso di proseguire.
"Voglio che tu sappia che mi dispiace per quello che è successo. Non era mia intenzione metterti in imbarazzo. Tommaso non c'entra nulla in questa storia, quindi spero che tu non ce l'abbia con lui. E poi, se può interessarti, io e lui non ci siamo più visti o sentiti da quel giorno."
"Non mi interessa. Io sto con Ettore ora e sono molto felice. Non ce l'ho con Tommaso, ce l'ho solo con te. Non potrei mai perdonare il tuo comportamento. Non sei così santa come vuoi far credere. La storia della brava scolaretta non attacca più.", disse in tono sprezzante.
La sua voce era veramente fastidiosa, specialmente quando si alterava.
Vedevo il disprezzo nei suoi occhi e mi chiesi se sarei mai riuscita a farle dimenticare quella storia."Non mi aspetto che mi perdoni ma che accetti le mie scuse. E spero che tu non te la prenda con tuo padre. Lui credeva di agire nel giusto facendoti avvicinare a Tommaso. Tuo padre ti adora, vuole solo che tu sia felice."
Anche uno sciocco si sarebbe accorto che il mio discorso era forzato.
La parte della psicologa familiare era una prova umiliante. E avevo la certezza di non essere per niente credibile."Mi credi davvero una stupida? Lo so che non te ne frega niente di quello che pensa mio padre! Lui crede di sapere cosa sia meglio per me. Pensa che una laurea e un fidanzato di buona famiglia siano la cosa giusta. Ma non può decidere per me. Nessuno di voi può decidere per me.", esclamò in modo teatrale per farmi capire che non dovevo aggiungere altro.
Prese una spazzola dal suo beauty case e iniziò a spazzolare i suoi lunghi (e splendidi) capelli biondi.
Non che ne avessero bisogno. Erano perfettamente lisci e in ordine e le incorniciavano un viso perfetto.
Si vedeva che il fatto di aver nominato suo padre le avesse scatenato dei pensieri perché nel suo viso comparvero espressioni di preoccupazione e frustrazione.
"Col tempo capirà che deve accettare le tue scelte, ne sono sicura.", aggiunsi coraggiosa.
Posò la spazzola di nuovo nel beauty e mi fissò con rabbia.
"Io non ho bisogno delle rassicurazioni di una ragazza che neanche mi conosce e che mi parla solo per avere un numero sul suo libretto. Io non voglio più sentir parlare né di te, né di mio padre. Chiaro?", urlò con quella sua vocina da bambina.
Carlotta non era di certo la ragazza timida che appariva al primo incontro. La carriera da avvocato era perfetta per lei. Di sicuro non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa dai suoi avversari in futuro.
Capii che per quella sera avrei portato a casa una sconfitta. Era impossibile abbattere un muro di mattoni con un fiore.
Senza aggiungere altro, me ne uscii dalla stanza richiudendomi la porta alle spalle.
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L'unica stella
Chick-LitChiara sembra la classica ragazza riservata e studiosa. Ma la realtà è che lei si sta nascondendo da un passato che non vuol far riemergere. Tommaso è sempre fuori con gli amici a qualche festa, ha una ragazza sempre diversa. Chiara appena lo incont...