Capitolo 3

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La mattina dopo, miracolosamente, mi svegliai in anticipo. Iniziai a prepararmi e.. indovinate un po' stavo pensando di nuovo a lui... a Stefan!
C'era qualcosa in lui che non mi convinceva, era affascinante, sì, ma allo stesso tempo mi faceva un po di paura...
Aveva un qualcosa di....di...non so...magico.

Arrivata a scuola lo vidi di nuovo....e...beccata...di nuovo a fissarlo.
Le lezioni erano state, come sempre, noiosissime.
Quando andai a casa, mia madre era di nuovo a lavoro, quindi mi preparai un panino e mi sdraiai sul divano a vedere un po' di tv. Mi addormentai.
Fui svegliata dalla suoneria del telefono, che stava squillando. Lo presi ancora assonata e risposi, era la mamma.
"Pronto"
"Ciao tesoro, ti volevo solo dire che questa sera non torno a casa, mi hanno dato il turno di notte qui al fast-food." Disse la mamma. Non ci credevo, ero quasi sicura che aveva trovato un altro dei suoi uomini "raccomandabili".
"Ah, ok mamma. Ci vediamo domani quando torno da scuola." Dissi in fretta.
"No tesoro,mi dispiace, ma mi hanno dato anche il turno di domani mattina." Disse lei un po agitata. Se prima ero quasi sicura, adesso ne avevo la certezza: aveva incontrato un altro uomo......la storia si ripete.
Ormai il sonno era del tutto passato e decisi di andare a passeggiare.

Dopo ore che passeggiavo, intravidi una collina verde, quindi pensai di guardare un po' le stelle.
Mi sdraiai sull'erba e un ondata di pensieri mi invase.
Mia madre sarebbe mai cambiata? Avrebbe finalmente trovato qui l'uomo giusto per lei? Non mi piaceva cambiare città. La prima volta che traslocammo fu quando io avevo 10 anni su per giù, cambiavamo città quasi ogni anno. Quando avevo 12 anni mamma si trovó un "uomo" (se cosi si puó definire) che aveva iniziato a "dimostrarmi affetto" (come diceva lui), in dei modi non proprio appropriati....era un pedofilo del cazzo insomma.
Ma per fortuna mamma se ne accorse prima che andasse oltre.
Allontanai quei orribili ricordi..anzi tutti i ricordi visto che di felici non ce n'erano e guardai l'orologio. Ma c'era qualcosa che mi mise subito a disagio. Mi sentivo osservata.
Mi misi a sedere guardando a destra e a manca, quando un brivido mi corse lungo la schiena. D'istinto mi girai ritrovandomi davanti agli occhi Stefan. Ma mi stava seguendo? Era per caso un maniaco? Mi alzai di scatto spaventata.
"Buonasera "disse lui con un sorriso.
"Mi stai per caso seguendo?" Chiesi sperando non notasse quanto ero spaventata, ma allo stesso tempo quanta voglia avevo di saltargli addosso.
"Dovrei?" Disse sedendonsi sul erba.
Io ancora in piedi lo guardavo dal basso non sapendo cosa rispondere, quindi, optai per il silenzio.
"Io vengo qui quasi ogni sera ad osservare il cielo e a riordinarmi le idee. Quindi potrei farti la stessa domanda che tu hai fatto a me: mi stai seguendo?" Lo guardai sbalordita. Io? Seguire lui?? Infatti....
"Io? Seguire te? Ma non farmi ridere!"
"Ti ci vedrei bene come stalker però."
Disse lui.
"Ha ha ha, come no."
"Come mai sei sempre da sola?" Chiese lui.
"Forse perche sono nuova in città e non conosco nessuno?" Risposi sprofondando nei suoi occhi che risplendevano alla luce della luna.
"Non é vero."
"Cosa?" Chiesi io.
"Non é vero che non conosci nessuno, conosci me." Perche mi parlava in quel modo? Perche doveva guardare prorpio me? Poteva avere tutte le ragazze della scuola, invece stava lì con me. Ero una ragazza semplicissima, avevo i capelli quasi sempre legati, portavo sempre jeans e scarpe da ginnastica, e mi mettevo al massimo un po' di mascara e matita per gli occhi.
A quel punto feci spallucce e mi sedetti di nuovo sul erba.
Rimanemmo lì per una buona mezz'ora a guardare le stelle in silenzio, dopodiché me ne andai a casa a dormire.

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Mi stavo preparando per andare a scuola. Avevo un mal di testa incredibile, ma ciò non mi impediva di pensare a Stefan. Erano passati quasi due mesi dal primo incontro alla collina,e avevamo passato ogni sera a guardare le stelle. Siamo buoni amici, anche se io continuavo a considerarlo maledettamente sexy e ad avere voglia di saltargli addosso sempre, ma in due mesi mai un bacio, mai una carezza. Anche se lui forse mi considera piu un amica, io sentivo qualcosa di più per lui.
Ormai mancava una settimana al mio compleanno, ed erano più di due settimane che ogni notte avevo gli incubi su angeli e demoni che combattevano e avevo mal di schiena e di mal testa per almeno 3/4 della giornata.
Stando ogni sera con Stefan scoprii che aveva un odore delizioso, di rose rosse. Doveva essere il profumo che usava.
Arrivata a scuola, in anticipo (miracolo) decisi di fumarmi una sigaretta aspettando che iniziassero le lezioni. Erano rare le volte che fumavo, lo facevo solo quando mi sentivo sotto stress oppure dopo una buona cena.
Oggi avevo il test di fisica (che odiavo) quindi non sapevo quasi niente, e poi il mal di testa non se ne voleva proprio andare.
Andando in classe intravidi Stefan parlare con una ragazza. Dovevo ammettere che ero particolarmente gelosa. Il perché non me lo spiegavo nemmeno io, non era mica il mio ragazzo, poteva parlare con chi voleva.
Suonó la campanella, andai in classe e mi sedetti al mio solito posto, al secondo banco. E iniziai il test.

Dopo le lezioni andai a casa a fare i compiti.... io odio la scuola!
Dopo aver fatto i compiti iniziai a prepararmi per andare sulla collina, come ogni sera.

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Arrivata sulla collina, Stefan ancora non c'era,cosa alquanto strana, di solito era sempre qui ad aspettarmi.
Non detti tanto peso alla cosa e mi sdraiai sull'erba e iniziai a pensare a mamma: dopo due mesi già si era trovata un compagno...io volevo vederla felice...ma lei si trovava solo compagni che erano o drogati o violenti oppure tutte e due le cose insieme....oppure fottuti pedofili.speravo che il nuovo "compagno" non fosse come i precedenti.
"Buonasera" mi salutò Stefan con un sorriso innocente stampato in faccia.
"Ciao" mi alzai a sedere e gli feci anche io un sorriso.
"Avevi da fare?" Chiesi io.
"Piú o meno..." rispose vago abbassando lo sguardo.
Era bellissimo come sempre, ma questa volta negli occhi gli si leggevano preoccupazione e ansia, e non la solita spensieratezza...
"Qualcosa non va?"
Lui fece spallucce poi alzo lo sguardo su di me, facendomi perdere nei suoi occhi cupi.
"Ti devo dire una cosa importante...."

Spazio autrice.
Buongiorno a tutti, volevo solo avvisarvi che pubblicheró il lunedi e il giovedì.....e dato che ci sono volevo chiederti anche cosa ne pensate della storia...aspetto commenti. Al prossimo capitolo

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